Preoccupa il fatto che l'ampiamento della discarica riguardi anche la tipologia di rifiuti speciali pericolosi. La richiesta di ampliamento di conseguenza farebbe aumentare la quantità di rifiuti in arrivo nel territorio fra Taranto e Statte già martoriato dall’inquinamento ILVA.
5 maggio 2024 - Redazione PeaceLink
Il ministro del MISE sarà a Taranto il prossimo lunedì 24 giugno
PeaceLink ritorna su una storia davvero kafkiana in cui il Ministero dello Sviluppo Economico ha fatto ricorso contro il ministero dell'Ambiente per non applicare a Taranto il principio europeo "chi inquina paga". Al centro la questione della bonifica dei terreni contaminati dalla diossina
21 giugno 2019 - Alessandro Marescotti
A Taranto si è riunito il tavolo convocato dalla Procura
La tendenza all'aumento è confermata dalle prime due settimane di marzo. Le slides presentate in un'assemblea a Statte da Alessandro Marescotti (PeaceLink)
18 marzo 2019 - Redazione PeaceLink
La contaminazione dei terreni agricoli vicino alle discariche ILVA
Secondo Peacelink, "gli inquinanti che hanno superato i valori di legge sono tutti nel catalogo delle note emissioni inquinanti di un'acciaieria: diossine, Pcb, IPa, benzoapirene, mercurio, arsenico. E' importante sapere se sono state condotte delle indagini ad hoc per conoscere la reale provenienza di tali inquinanti".
A Statte, in provincia di Taranto, nel terreno e nella falda gli inquinanti che hanno superato i valori di legge. Occorre applicare il principio "chi inquina paga" e dare ai consumatori i l diritto di conoscere. Ognuno ha diritto di scegliere in modo informato i cavolfiori, i pomodori o i carciofi e di rivendicarne la tracciabilità. E' un principio fondamentale.
Lettera aperta di PeaceLink ai neoministri della Salute e dell'Ambiente e al governatore della Puglia. Sottolineata l'esigenza di cancellazione dei recenti decreti salva-ILVA e del ripristino delle precedenti norme ambientali che, se applicate, consentirebbero la chiusura dell'ILVA, in particolare per la violazione dell’art. 29 decies del Codice Ambientale.
Epidemiol Prev. 2012 Sep; 36 (5): 237-52.
[Un gruppo di studio sulla mortalità e morbosità nell'area di Taranto, Italia meridionale].
[Traduzione in italiano]
Mataloni F1, Stafoggia M, Alessandrini E, Triassi M, Biggeri A, Forastiere F.
La mattina del 5 aprile, Erasmo Venosi, docente di fisica, parlerà di bonifiche al convegno che si terrà a Statte (Ta) e anticipa: "La produzione Ilva non è più sostenibile. E' necessario riconvertire"
Alessandra Cavallaro
Ultimo aggiornamento dell'elenco delle associazioni che stanno rispondendo al nostro appello a partecipare alla marcia del 6 aprile 2014
L’agricoltura non è un tema di serie B. Ci sono possibilità di lavoro, macchine moderne e risorse europee. L'incontro tra chi rifiuta un modello economico opprimente e chi, nei piccoli centri, è ancora vicino alla terra e al patrimonio di conoscenze dei più anziani, può dare molti frutti.
Anche se c'è molta sfiducia, è giusto partecipare alla marcia del 6 Aprile, per dimostrare che Taranto ha ancora voglia di vivere. Crediamo e continueremo a credere in una società migliore di quella in cui viviamo.
Il silenzio degli innocenti è calato sulle fattorie di Angelo Fornaro, Giuseppe Sperto, Cosimo Quaranta e i loro allevamenti, localizzati dalle autorità nel triangolo maledetto inquinato dalla diossina fra Taranto, Statte e le acciaierie Ilva. Un’ordinanza della Regione Puglia ha stabilito che i 1.050 capi di bestiame contaminati vanno abbattuti.
“Per la prima volta nella sua storia la Regione dispone del Piano Regionale delle Attività Estrattive, un atto di programmazione che, con alcuni limiti, indica certezze per chi esercita questa attività imprenditoriale e per il territorio…”
Dal 2007 c´è la legge regionale ma non prevede tariffe di concessione. Bucano e non pagano. Scavano senza mettere mani al portafoglio. La Puglia è l´Emmenthal d´Italia, la regione con il maggior numero di cave attive. Ragioni morfologiche, certamente. Ecco cosa ne pensa Legambiente
Tra le tante emergenze ambientali il nostro Paese ne annovera una che ci rende quasi unici nel panorama europeo: lo sfruttamento delle cave segue un regio decreto del 1927. La Basilicata non ha un piano legislativo, mentre la Puglia le da in concessione praticamente gratuita. Un panorama che, stando ai dati da Legambiente, riflette un preoccupante stato di caos e degrado del territorio
Il recupero degli inerti da demolizione e costruzione è una chimera nel nostro paese e per produrre il cemento richiesto dalle imprese edili, si continuano ad aprire cave e l'attività è in costante aumento. Le aziende faranno in modo di diminuire il disagio degli scoppi.
Statte passa alla fase di realizzazione dell'Atto d'intesa con l'Ilva, mentre l'obiettivo per Taranto è ancora lontano. Tra gli interventi quelli per le la fornitura di una rete del gas, acqua e illuminazione. L'appello dell'industria siderurgica europea: "vogliamo rimanere in Europa".
23 gennaio 2008
Il combustibile, sequestrato in un deposito di Statte, era destinato a due ditte lombarde
Il pet coke "cancerogeno" era importato e rivenduto a due ditte con sede a Milano: proseguono le indagini per comprendere da dove partiva e, soprattutto, dove arrivava il pet coke scoperto nell’Italcave di Statte.
12 dicembre 2007
Si manifesta per la tutela del territorio: della terra, dell'aria e del mare.
In particolare si manifesta contro la richiesta avanzata dalla Italcave di ampliamento della discarica sita in Statte per ulteriori tre milioni di metri cubi e contro lo spostamento in una cava esaurita del deposito di Pet Coke (derivato petrolifero).
La tesi di Monia Torre, basata su un’approfondita ricerca antropologica, analizza la percezione del rischio legate all’Ilva di Taranto. Attraverso le testimonianze di operai come Piero Mottolese, attivista di PeaceLink, emergono le dinamiche tra fabbrica, ambiente e comunità.
Le emissioni in aria di ossido di azoto prodotte dall’altoforno AFO4 e le concentrazioni di fenoli e cianuri nei reflui dello stabilimento superano i limiti di legge. Tutto questo nonostante le promesse di "ambientalizzazione".
Cresce il sostegno della Chiesa all’appello per fermare l'escalation bellica. Oggi i Vescovi della Conferenza Episcopale Pugliese pregano per la pace nella Basilica di San Nicola a Bari.
La conferenza dei servizi del 10 gennaio 2025 ha purtroppo dato parere favorevole al progetto di dissalatore al fiume Tara che rappresenta l’ennesima aggressione alle risorse naturali di Taranto, una città già gravemente segnata da decenni di scelte insostenibili.
13 gennaio 2025 - Comitato per la Difesa del Territorio Jonico
Su di lui pende l'accusa di genocidio contro gli indigeni maya nel periodo 1978-1982, uno dei più sanguinosi nella storia del paese a causa dell’operazione Tierra arrasada (terra bruciata) lanciata da suo fratello Romeo Lucas García per sterminare le comunità indigene.
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