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Venne fondato nel 1974 nella biblioteca valdese

Il Comitato Unitario del Liceo Scientifico Battaglini di Taranto

In una scuola fortemente permeata dal paternalismo e dall'autoritarismo, alcuni studenti formarono il "comitato unitario", un organismo democratico che sfruttava i decreti delegati e le assemblee per portare una ventata di rinnovamento culturale e di contestazione giovanile.
In questa pagina web c'è un abbozzo di documentazione di ciò che fu, nella metà degli anni Settanta, il Comitato Unitario del Liceo Scientifico Battaglini di Taranto.
Il Comitato Unitario venne fondato nel 1974 nella biblioteca valdese e lì di solito si riuniva.
Si definiva Comitato Unitario "degli studenti democratici e antifascisti".
Liceo Scientifico Battaglini di Taranto
Il Comitato Unitario interveniva su questioni che facevano riferimento alla esigenza di avere una scuola nuova, moderna, efficace, che non discriminasse gli studenti delle famiglie meno agiate, e che allontanasse le manifestazioni di una cultura classista, bigotta e conservatrice.
Venivano quindi poste alla attenzione di tutti questioni come la trasparenza nell’uso dei fondi del bilancio della scuola, il caro libri, la cultura retrograda di certi docenti (alunni a cui veniva contestato il fatto di indossare un maglione rosso). Anche sulle questioni religiose volevamo un approccio meno acritico e più laico. Chiedevamo un collegamento della cultura scolastica con la vita reale contemporanea (erano gli anni del colpo di stato in Cile). Veniva da noi richiesto di studiare di più e meglio la storia, soprattutto dal dopoguerra in poi, e nella ricorrenza del 25 aprile auspicavamo un approfondimento sulle tematiche della lotta antifascista (erano gli anni della strategia stragista ed eversiva dell'estrema destra).
Vennero affrontate alcune questioni che riguardano le gite scolastiche. Ci sarebbe stato da andare ancora a più a fondo. I fondi di istituto per le gite venivano utilizzati per la gita sulla neve, che era una scelta discriminante, e a favore dei soliti figli di papà, di cui era pieno il Battaglini. All'epoca ci opponemmo. Ci sembrò una sacrosanta iniziativa, che ancora adesso risulta permeata da un profondo spirito di giustizia e di rispetto degli studenti provenienti da famiglie meno abbienti che non si potevano permettere la "settimana bianca". Probabilmente tale questione avremmo dovuto segnalarla alla Corte dei Conti. Vi sono norme sul danno erariale che non consentirebbero lo sperpero di fondi pubblici.
Il Comitato Unitario aveva la caratteristica di aggregare gli studenti su questioni ideali che costituivano la base della grande alleanza di popolo che fece avanzare la sinistra in quegli anni. Corteo studentesco
Nel programma del Comitato Unitario (vedere file allegato Programma 1974-1975) si rivendica una "formazione culturale anti-autoritaria" e si chiedevano i "diritti democratici" che spettano ai "cittadini liberi" e che vanno raccolti in un documento da "far rispettare all'interno dell'istituto". Anticipavamo in sostanza, con quella richiesta, lo Statuto dei diritti dello studente che sarebbe arrivato con il DPR 249 del 1998.
Nel programma del 1975-1976 viene richiesta la pubblicità delle sedute del Consiglio di Istituto (che invece a maggioranza decise di tenerle a porte chiuse per evitare che le deliberazioni fossero "influenzate" dalla presenza del pubblico).
Pur avendo al suo interno gli studenti della FGCI (la federazione dei giovani comunisti italiani), il Comitato Unitario vedeva al suo interno un'ampia partecipazione di indipendenti che lo rendeva autonomo da scelte calate dall'alto o dall'esterno. Gli extraparlamentari (come i marxisti leninisti) erano pochi e non partecipavano alle attività del Comitato Unitario, ma alla fine fecero volantinaggio in supporto della lista nel consiglio di istituto. Nel volantino allegato si possono leggere i candidati: "Sergio Velluto, Sandro Marescotti, Vito Basile e Mario Feroce".
Era un tentativo, seppur posto in essere da un riestratto gruppo di studenti, di opporsi in maniera augomentata a una scuola profondamente autoritaria e caratterizzata dal "paternalismo" del preside che invitava i genitori ad andare a parlare da lui per evitare che si creassero movimenti di contestazione studentesca.
I risultati alle elezioni studentesche furono positive.
La lista del Comitato Unitario fu quella che prese più voti.
Il Liceo Scientifico Battaglini era considerato una "roccaforte conservatrice" e non mancò il volantinaggio di alcuni studenti che auspicavano una scuola "apolitica". In un volantino (vedi file allegato) gli studenti del Liceo Archita venivano accusati di aver trasformato la scuola in una “palestra di esercitazione per sporcaccioni, capelloni, comunisti e marxisti in genere”.
Nel Battaglini c'era una lista di studenti apertamente sostenuta dal preside. Ma il Comitato Unitario seppe riscuotere il consenso non solo degli studenti di sinistra ma anche di quelli che aspiravano a un rinnovamento ideale e culturale della scuola. La spaccatura fra progressisti e conservatori si riproduceva anche nelle liste dei genitori e in quelle degli insegnanti.
Il Comitato Unitario aveva creato delle "alleanze" con i professori progressisti come Vera Velluto, Maddalena Renzulli, Alfredo Anzoino e Piero Massafra.
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La professoressa Vera Velluto era la mia professoressa di inglese. C'è un ricordo che porto con me: i suoi occhi. I suoi occhi che sprizzavano felicità quando lei seppe che avevo gridato davanti al preside: "Lei non si può permettere di dire queste cose!"
Erano il 1975, il preside entrò in classe e con tono autoritario gridò: "Chi ha scritto queste cose? Avete messo nell'ordine del giorno dell'assemblea che volete una scuola antifascista! Ma dove vogliamo arrivare? Alle Brigate Rosse?"
E io risposi gridando come lui: "Mio padre ha fatto la Resistenza! Lei non si può permettere di dire queste cose!"
Il putiferio.
Il preside non si aspettava una tale risposta e, soprattutto, che io urlassi quanto lui. Era presente la professoressa di chimica che in quel momento mi stava interrogando alla lavagna sulle ossidoriduzioni. Rimase impressionata dal tono rovente di quello scambio di grida. Mi confessò, nei giorni successivi, che fu quasi spaventata dalla scena. Il preside uscì furente.
Gli avevo tenuto testa.
La notizia fece il giro dell'istituto.
La professoressa di inglese, il giorno dopo, mi convocò alla cattedra e si fece raccontare tutto, per filo e per segno. Dallo sguardo - quando era contenta stringeva gli occhi in un modo particolare - mi sembrò molto contenta.
Tornai a casa e scrissi sul mio diario: "Da oggi la prof di inglese mi guarda in un modo nuovo".
Alessandro Marescotti
Rimase scolpita nella memoria collettiva la serata in cui gli studenti del Comitato Unitario riuscirono a invitare Fabrizio De Andrè a suonare nel Battaglini. Arrivò il divieto. Non fu fatto entrare. Non varcò il portone perché accusato di essere "blasfemo". Questa la motivazione che ricevemmo dai vertici scolastici.
Vi furono tuttavia dei successi insperati come quando, ad esempio, nel Consiglio di Istituto venne fatta passare la proposta di proiettare il film "Il bianco e il nero". Il preside e i professori dell'ala conservatrice non sospettarono che dietro quel film vi era una ricostruzione del neofascismo di quegli anni e una condanna senza mezzi termini della pista eversiva. Era un documentario che, partendo da immagini di repertorio, raccontava le lotte operaie degli anni Sessanta e Settanta, insieme alle contestazioni per le stragi di Piazza Fontana, Brescia e dell'Italicus in un momento in cui altissima era la tensione e l'attenzione sulle tematiche connesse alla strategia della tensione.
Questo che vedete qui sotto fu il film di Paolo Pietrangeli che venne proiettato nella assemblee studentesche del Battaglini per il 25 aprile.
Note: Si ringrazia Mario Feroce per i suggerimenti e la documentazione.

Allegati

  • Programma del Comitato Unitario 1974-1975

    Gli studenti del Comitato Unitario
    Fonte: Archivio Mario Feroce
    4095 Kb - Formato pdf
    Liceo Scientifico Battaglini di Taranto, programma per le elezioni del Consiglio di Istituto, anno scolastico 1974-1975, lista Comitato Unitario
  • Programma del Comitato Unitario 1975-76

    Comitato Unitario del Liceo Scientifico Battaglini di Taranto
    Fonte: Archivio Mario Feroce
    5551 Kb - Formato pdf
    Il Comitato Unitario del Battaglini prendeva posizione contro la posizione della maggioranza del Consiglio di Istituto che aveva deciso di tenere le riunioni a porte chiuse mentre il Comitato aveva chiesto che le sedute fossero pubbliche.
  • Volantino: "A proposito di gite scolastiche"

    Comitato Unitario del Battaglini di Taranto
    Fonte: Archivio Mario Feroce
    1367 Kb - Formato pdf
    Anno 1975. Viene espressa la riprovazione verso la "gita sulla neve" in quanto "non permette la partecipazione di tutti". Nel volantino c'è scritto: "E' una gita di élite e quindi è socialmente condannabile".
  • Volantino per discutere il bilancio preventivo della scuola

    Comitato Unitario del Battaglini
    Fonte: Archivio Mario Feroce
    1045 Kb - Formato pdf
    Nella visione di controllo democratico dal basso si collocava anche la discussione assembleare del bilancio preventivo della scuola. I dati erano stati ottenuti dal rappresentante del Comitato Unitario nel Consiglio d'Istituto ed erano uno dei primi esempi di "accesso agli atti" per la trasparenza della gestione della scuola. Il Comitato Unitario del Battaglini in questo caso si riunì per discutere nella sede della ACLI in via Maturi a Taranto.
  • Presentazione del Comitato Unitario

    Comitato Unitario del Liceo Scientifico Battaglini di Taranto
    Fonte: Archivio Mario Feroce
    3947 Kb - Formato pdf
  • Assemblea per l'edilizia scolastica

    Comitato Unitario del Liceo Scientifico Battaglini di Taranto
    Fonte: Archivio Mario Feroce
    979 Kb - Formato pdf
  • Volantino di centrodestra (1975)

    Scuola Libera
    Fonte: Archivio Mario Feroce
    822 Kb - Formato pdf
    Lancia accuse agli studenti dell’Archita (primo liceo classico di Taranto) di aver trasformato la scuola in una “palestra di esercitazione per sporcaccioni, capelloni, comunisti e marxisti in genere”. Non riporta il luogo di stampa.

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