L'obiettivo principale della 'Ndrangheta è il riciclaggio di denaro per avere più potere nella società civile. Come mai fermarla non è uno degli obiettivi prioritari dei nostri Governi?
Con le nuove disposizioni per fronteggiare la seconda ondata della pandemia sarebbe vergognoso e sconcertante se una «minoranza a cui non va neanche riconosciuta una dignità» la possibilità di rafforzarsi di nuovo e continuare sfrenata e senza nessun rispetto dell'emergenza e delle minime regole civili e sociali.
Indagini in corso da parte della Procura di Reggio Calabria. I dati che emergono dalla nuova indagine della magistratura "contrastano con le ricostruzioni del brigatista Valerio Morucci, tanto per numero di armi quanto per tipologia utilizzata".
Ora sappiamo ufficialmente che a indagare non sono solo la Procura di Roma e la Procura generale di Roma ma anche quella di Reggio Calabria. La 'ndrangheta ebbe un ruolo nel caso Moro
A Rancitelli sempre più violenze, si confermano infiltrazioni da Campania e Puglia, mafie dall’est e nigeriane, emergenza rifiuti con incendi ripetuti nella discarica del vastese. E tanto altro
Una morte, quasi certamente per overdose, i nuovi possibili risvolti per la morte di Neri e la conferma della dinamica del terribile stupro-assassinio di Pescara dell’anno scorso. Il caporalato scoperto a Cupello.
Queste pagine, così come i precedenti capitoli, vengono dedicate alla memoria di Guido Conti, che quasi tutta la sua vita ha dedicato a combattere gli avvelenatori della nostra Regione a quasi un anno dalla sua tragica morte, Roberto Mancini, il cui esempio e la cui memoria sono fari per chi denuncia e lotta le eco camorre e i colletti bianchi che devastano l’ambiente e la salute, e Michele Liguori, la cui famiglia finalmente in queste settimane ha visto riconosciuto che è morto “vittima del dovere”.
Queste pagine (secondo capitolo di un dossier più ampio – il primo è pubblicato qui http://www.ritaatria.it/Home/tabid/55/EntryId/1030/Mafie-in-Abruzzo-il-ventre-oscuro-divora-sempre-piu-E-abbondano-le-3-scimmiette-pecorelle.aspxhttps://www.peacelink.it/abruzzo/a/45823.html ) - l’ultimo verrà reso pubblico nei prossimi giorni) vengono dedicate alla memoria di Guido Conti, che quasi tutta la sua vita ha dedicato a combattere gli avvelenatori della nostra Regione a quasi un anno dalla sua tragica morte, Roberto Mancini, il cui esempio e la cui memoria sono fari per chi denuncia e lotta le eco camorre e i colletti bianchi che devastano l’ambiente e la salute, e Michele Liguori, la cui famiglia finalmente in queste settimane ha visto riconosciuto che è morto “vittima del dovere”.
Queste pagine (primo capitolo di un dossier più ampio, i prossimi verranno resi pubblici nei prossimi giorni) vengono dedicate alla memoria di Guido Conti, che quasi tutta la sua vita ha dedicato a combattere gli avvelenatori della nostra Regione a quasi un anno dalla sua tragica morte, Roberto Mancini, il cui esempio e la cui memoria sono fari per chi denuncia e lotta le eco camorre e i colletti bianchi che devastano l’ambiente e la salute, e Michele Liguori, la cui famiglia finalmente in queste settimane ha visto riconosciuto che è morto “vittima del dovere”.
Ci sono capitoli della storia di questa Regione troppo spesso rimossi e/o sottovalutati cullandosi ancora nell’illusione dell’isola felice. Un’isola felice che non esiste (come dimostrato anche negli ultimi mesi dopo le due grandi operazioni che hanno sgominato organizzazioni mafiose a Francavilla e Vasto). Senza dimenticare che, prima di quella del settembre scorso (tra l’altro la seconda nei confronti dei Ferrazzo, la prima nel 2011), ci furono tra le tante due maxi operazioni contro organizzazioni facenti riferimento a Cozzolino e due inchieste sull’organizzazione creata da Pasqualone (arrestato nel 2007 ma la cui presenza era segnalata in una relazione parlamentare già 13 anni prima)
La recente scoperta di una vera e propria rete ‘ndranghetista, che ha cercato di dominare e opprimere la città di Francavilla e il circondario, è l’ultima (in ordine di tempo) dimostrazione che l’Abruzzo “isola felice” (come già scritto mesi fa) esiste solo nelle menti ipocrite di chi non vuol vedere, di chi vuol cullarsi in una pax borghese e disinteressata alle sorti comuni. La realtà dell’Abruzzo è questa da tantissimi anni.
“L’ambiente non perdona mai, se lo rovineremo, rovinerà noi”. Anche con questo spirito il 23 maggio saremo a Lanciano a manifestare contro le trivellazioni in Abruzzo e in tutto l’Adriatico.
Esistono numerosissime inchieste, processi, sentenze, interrogazioni parlamentari ed addirittura le relazioni di due commissioni parlamentari che documentano presenze mafiose ben prima del 6 Aprile 2009. E il post-terremoto e la ricostruzione non sono riducibili a schermaglie dialettiche tra chi, in realtà, condivide le responsabilità …
Cosche locali, intimidazioni, spaccio, riciclaggio, traffici di rifiuti le mafie sono presenti nella Regione dal “verde sempre più sbiadito”, si finanziano e ripuliscono fondi ...
E' in atto una corsa tecnologica, presentata come un investimento per la “difesa del futuro”, che rischia di impegnare risorse economiche enormi per i prossimi decenni, sottraendole allo stato sociale e alle urgenze ambientali. Vediamo cosa avranno di fronte i parlamentari italiani.
La sentenza parla di "cornice piduista" in una "prospettiva politica atlantista". Oltre al ruolo di Licio Gelli nella strage emerge infatti quello di Federico Umberto D’Amato, amico di Cossiga e affiliato alla P2, e già rappresentante del Ministro dell’Interno nel Comitato di Sicurezza della Nato.
Il rapporto è stato pubblicato nel 2010 ma è rimasto ampiamente ignorato perché scomodo. Redatto dall’Alto Commissariato ONU per i Diritti Umani, il rapporto descrive violenze estreme documentate con testimonianze e indagini indipendenti. Ma il governo del Ruanda lo ha contestato.
Sulla base di ricerche estremamente dettagliate il libro conclude che ci furono gruppi armati di manifestanti del Maidan che occuparono postazioni da cui partirono i proiettili che colpirono sia i manifestanti sia i poliziotti.
La Commissione Europea, di fronte alle difficoltà di finanziare la ricostruzione e la difesa ucraina, vorrebbe usare i beni russi attualmente congelati in Belgio. Ma il premier belga Bart De Wever frena, e così anche la Banca Centrale Europea. Vediamo perché.
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