In questo saggio del professor Pascolini il lungo percorso che ha portato al disarmo, l'eliminazione e lo smaltimento delle armi chimiche utilizzate dalla Siria nella guerra civile scatenata dalle rivolte del 2011 contro il regime.
8 maggio 2023 - Alessandro Pascolini
Gli ispettori inviati dall'ONU e che indagano sull'uso di armi chimiche non hanno addossato la responsabilità ad alcuna delle parti in conflitto
Le analisi si riferiscono ad un evento accaduto a febbraio a Saraqueb, città che dista 290 chilometri rispetto a Duma, sito dove è stato sospettato un attacco chimico ad aprile di quest'anno
Menzogne, mezze verità, fatti manipolati, carneficina di civili. Mentre il mondo attende il passaggio in Siria dalla guerra per procura all'attacco diretto USA, i media proseguono la loro opera di disinformazione, distrazione, manipolazione di massa...
La preoccupazione di International Physicians for the Prevention of Nuclear War sugli effetti dell'uso delle armi chimiche e la richiesta di libero accesso agli ispettori ONU e all'attività dei medici nelle cure alla popolazione.
Nel 1989 il direttore della CIA William Webster aveva accusato paesi europei di aver svolto un ruolo cruciale nello sviluppo di armi chimiche non solo in Libia, ma anche in Iran, Iraq e Siria.
Abbiamo avuto queste immagini da una Onlus italiana, che lo scorso agosto ha partecipato a una delegazione di osservatori nel Kurdistan turco e che le ha, a sua volta, ricevute da un’associazione curda per i diritti umani.
Una comunità di volontari per la pace, i diritti e l’ambiente ha messo in campo una vasta serie di iniziative per promuovere il cambiamento e la giustizia sociale tramite la comunicazione, la controinformazione e la cittadinanza attiva.
La prefazione al rapporto di quest'anno è scritta da Francesca Albanese relatrice speciale delle Nazioni Unite che attribuisce a DBIO molta influenza nello sviluppo del suo lavoro
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