Due i casi saliti alla ribalta della cronaca, blog che raccontano la vita e le sensazioni di chi vive senza un'abitazione. Due modi di intendere e di vedere il mondo, espressi grazie ad Internet
In solitudine, Marco Masi racconta agli italiani quello che succede in Cecenia (e che i Tg dimenticano). Nel silenzio dei media commerciali, il suo blog è uno dei principali punti di riferimento per tutto ciò che riguarda il presente, e il futuro, della piccola repubblica caucasica.
Libero copia i contenuti pubblicati dai blog italiani e li incolla sulle proprie pagine. Fulgido esempio di civile convivenza in rete? Se è così certo non è il solo
La tragedia dello tsunami è stata filmata, ripresa, fotografata, raccontata da decine di giornalisti dilettanti. Le nuove tecnologie digitali stanno cambiando la scena mediatica. Anche i grandi gruppi dovrebbero cominciare a occuparsene
Don Gillmor lascia il giornalismo «di carta» e si lancia in quello on line. Ma se il termine blog vi sembra ormai un po' abusato, quello di «giornalismo civico» - o anche open source politics - può aiutarci a capire meglio il significato delle «notizie» nell'epoca della loro producibilità di massa
All’inizio di marzo, in una fattoria nello stato del Jalisco, sono stati trovati dai Guerreros buscadores, uno dei tanti gruppi auto-organizzati dei familiari dei desaparecidos, centinaia di corpi carbonizzati all’interno di un vero e proprio campo di sterminio
Durante il corteo è risuonata forte la denuncia dei crimini contro l’umanità, più volte, invano, denunciati dalle organizzazioni internazionali, Onu in primis. E' stato lanciato anche un forte messaggio contro la corsa al riarmo.
Sosteniamo ogni iniziativa che contrasti il riarmo dell'Europa, in questa ora buia per tutti. La deriva militarista sta travolgendo le istituzioni europee. L'Europa, da culla del progetto di pace nato dopo le tragedie del Novecento, rischia oggi di trasformarsi nel suo opposto.
In Marocco, la protesta anti-genocidio si è trasformata in un gesto di coraggiosa disobbedienza: i lavoratori dei porti, sostenuti da migliaia di manifestanti, hanno rifiutato di caricare componenti militari destinati all'aviazione israeliana.
Obiettivo: impedire il ritorno delle bombe nucleari statunitensi B61-12 sul suolo britannico. Dal 14 al 26 aprile workshop, azioni dirette nonviolente, eventi musicali. Partecipa Extinction Rebellion. Un appello è stato lanciato da varie fedi religiose per l'abolizione delle armi nucleari.
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