America Latina unita contro la sfacciataggine del governo colombiano.
Uribe attacca e poi chiede perdono. Il Nicaragua fa marcia indietro sulla rottura diplomatica
Tavole della legge per i giornalisti che devono occuparsi della liberazione in Colombia di Clara Rojas e Consuelo González de Perdomo. Attenersi scrupolosamente, altrimenti finite agli annunci mortuari.
[Ingrid Betancourt, franco-colombiana, militante nella difesa dei diritti umani, ha fondato il partito di centro-sinistra "Partido Verde Oxígeno".
E' stata rapita il 23 febbraio 2002 dalla guerriglia delle Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia (FARC). Da allora di lei si e' persa ogni traccia.
Poco tempo prima, con la rabbia nel cuore, aveva scritto questo libro...]
Nel sud-ovest del territorio controllato dalle Farc l'esercito avanza e l'aviazione bombarda, nelle città forse milioni di persone manifestano contro i rapimenti
7 luglio 2007 - Guido Piccoli
Molti reporters colombiani sono costretti all'autocensura
La Colombia è uno dei posti più ricchi di oro blu al mondo. Ma la metà della popolazione è a secco. E gli ambientalisti lanciano una campagna per l'acqua pubblica
In Alaska Putin ha camminato sul tappeto rosso ed è stato accolto con tutti gli onori da Trump, persino con un applauso. Quali insegnamenti possiamo trarre da questo clamoroso cambio di scena? Quali opportunità per il movimento pacifista?
Domenica prossima, 17 agosto, alle ore 10:00, al campo di arruolamento di Haifa, Yona Roseman, una ragazza di 19 anni di Haifa, rifiuterà di arruolarsi per protestare contro il genocidio a Gaza e probabilmente sarà processata e mandata in prigione.
Quest'articolo nasce da una conversazione con Giovanna Gagliardi, attivista/militante di “Un ponte per… “, Ong nata durante la prima guerra in Iraq per dare solidarietà umana e materiale alla martoriata popolazione civile, vittima dei bombardamenti su Baghdad degli USA e dei suoi Stati vassalli.
“Quella firmata ieri è stata una sapiente operazione pubblicitaria confezionata da esperti di comunicazione, ma che non avvita neanche un bullone del nuovo stabilimento decarbonizzato. È una bolla di convinzioni, una sorta di atto di fede in attesa di un Salvatore che forse non arriverà mai”.
Oggi Giustizia per Taranto e PeaceLink hanno annunciato ufficialmente il proprio ricorso contro la nuova Autorizzazione Integrata ambientale che autorizza l'uso del carbone per altri 12 anni a Taranto. Raccolti in 48 ore oltre cinquemila euro per pagare le spese del ricorso.
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