La legge di «giustizia e pace» è un indulto di fatto generalizzato per i paramilitari. «Ha offerto legittimità internazionale a assassini, terroristi e capi narcos», secondo Amnesty. L'Unione europea esprime dubbi, ma ha dato un «appoggio condizionato»
28 dicembre 2006 - Guido Piccoli
Colombia Uno scontro interno all'oligarchia fa traballare Uribe
La Colombia sull'orlo del caos. Dal computer di un capo paramilitare escono nomi di politici, generali e narcotrafficanti, «committenti» di omicidi e stragi. Lo scandalo innesca confessioni, accuse, ricatti. Emerge tra gli altri il nome di un famigerato comandante, cittadino italiano: ma perché l'ambasciata d'Italia ha dato il passaporto a Salvatore Mancuso?
Fino a ieri si dicevano «fascista» e «bandolero», oggi il presidente Uribe e il capo guerrigliero Marulanda si offrono l'un l'altro negoziati sugli ostaggi (compresa Ingrid Betancourt) e persino una costituente. Ma è presto per dire che è tutto vero
L'annuncio dal sindacato colombiano Sinaltrainal. Incontri in corso a New York, la multinazionale pronta a riconoscere i risarcimenti alle famiglie delle vittime. In cambio di una sospensione del boicottaggio nel mondo
Osservatori umanitari chiamati dagli indigeni dichiarati «bersaglio militare» dalle squadre paramilitari di estrema destra amiche del presidente Alvaro Uribe
La Colombia ha rieletto l'attuale presidente Alvaro Uribe,con il 62% dei voti per il periodo 2006-2010: il candidato della destra, del continuismo e dell' impero ha vinto con un'ampia maggioranza, ma c'e' stata una elevata astensione (55%), mentre il candidato del Polo Democrático Alternativo, Carlos Gaviria, ha ottenuto il secondo posto ottenendo un record per la sinistra in una elezione presidenziale
una volta ancora la maggiornazai colombiani avanzanoi co npasso fermo verso la costruzione di una ltro paese possibile e necessario per la via democratica e in pace, preparando una mobilitazioen massiccia per le elzioni presidenziali in cui cresce l'appoggio alla caniddatura del senatore Carlos Gaviria
l' organizzazione Human Right Watch afferma che il presidente Uribe, invece di attaccare i media che informano su presunte attività criminali di un'agenzia di intelligence colombiana, dovrebbe garantire una indagine esauriente su queste gravi accuse
In una lettera diffusa oggi, Amnesty International ha sollecitato i
candidati alle elezioni presidenziali colombiane, in programma il 28
maggio, a spiegare cosa intendono fare per affrontare la crisi dei diritti
umani del paese e, in particolare, l'impatto sulle popolazioni sfollate
della recente smobilitazione dei gruppi paramilitari legati all'esercito
l' ex ambasciatrice USA Anne Patterson, attualmente sottosegretaria all' agenzia del Dipartiemnto di Stato sul Narcotraffico, dichiara al quotidiano El Tiempo che "se la Colombia lo chiedesse, gli USA potrebbero intervenire per catturare i gurriglieri delle FARC"
29 marzo 2006 - Dick Emanuelsson
intervista a Héctor Mondragón, coordinatore di organizzazioni contadine ed indigene
Dati alla mano, risulta chiara la vittoria della galassia dei partiti
Uribisti nelle elezione di domenica scorsa.
Questa cordata ha conquistato 70 dei 102 seggi del Senato e potrà
contare con una maggioranza simile anche alla camera.
Intervista allo storico dirigente mapuche, in esilio in Belgio dal 1976 al 2007 dopo aver subìto le torture della dittatura pinochettista e, successivamente, in prima fila per proteggere il lago Neltume (nel sud del Cile) dalla voracità di Enel
L’iniziativa, a partire dalle ore 20, vedrà fra i vari contributi quelli di Gianni Svaldi e Marinella Marescotti, che porteranno al pubblico testimonianze da Gaza e dintorni, racconti capaci di dare voce a chi vive sotto le bombe e resiste ogni giorno a condizioni di vita disumane.
In Alaska Putin ha camminato sul tappeto rosso ed è stato accolto con tutti gli onori da Trump, persino con un applauso. Quali insegnamenti possiamo trarre da questo clamoroso cambio di scena? Quali opportunità per il movimento pacifista?
Domenica prossima, 17 agosto, alle ore 10:00, al campo di arruolamento di Haifa, Yona Roseman, una ragazza di 19 anni di Haifa, rifiuterà di arruolarsi per protestare contro il genocidio a Gaza e probabilmente sarà processata e mandata in prigione.
Quest'articolo nasce da una conversazione con Giovanna Gagliardi, attivista/militante di “Un ponte per… “, Ong nata durante la prima guerra in Iraq per dare solidarietà umana e materiale alla martoriata popolazione civile, vittima dei bombardamenti su Baghdad degli USA e dei suoi Stati vassalli.
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