Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha inviato un messaggio ai promotori dell'iniziativa auspicando che essa "possa dare a tante persone e a tanti giovani la possibilità di esprimere la volontà di un domani migliore e l’impegno a farsi generatori di pace".
Nel giugno del 1920 i bersaglieri assunsero il controllo della caserma Villarey disarmando i propri superiori, perché temevano di essere inviati in Albania, dove era in corso l'occupazione italiana con duri combattimenti. La rivolta costrinse il governo Giolitti al rimpatrio delle truppe in Italia.
Alessandro Marescotti
Un testimone della pace e un promotore del disarmo nucleare
Pauling dimostrò, con dati scientifici e statistici, che la ricaduta dei frammenti radioattivi dei test atomici, divenuti ancora più potenti con l'invenzione della bomba a idrogeno, avrebbe fatto aumentare la diffusione del cancro e di difetti genetici negli adulti e nei neonati. Il 15 luglio 1955 Pauling, con altri 52 premi Nobel, firmò la "Dichiarazione di Mainau" che chiedeva la sospensione delle esplosioni nucleari nell'atmosfera.
Due decenni dopo la tragica morte di Alexander Langer le sue riflessioni su convivenza, conversione ecologica e nonviolenza ci indicano un cammino vitale e prezioso
L’Arena è un luogo di incontro, cantiere aperto di confronto e ricerca di tutti coloro che operano per la pace, il disarmo e la nonviolenza.
In aprile la convocazione di una nuova bella celebrazione laica del pacifismo.
La storia affascinante di Ernst Friedrich, una delle figure più radicali del pacifismo europeo. Disertore durante la prima guerra mondiale, fu legato a Rosa Luxemburg e Karl Liebknecht. Fondò l’Anti Kriegs Museum e lanciò il manifesto “mai più la guerra”.
Al teatro Ambra Jovinelli Gino Strada invita a condividere il progetto "il mondo che vogliamo", senza privilegi e senza violenza e guerre come quella con la Libia. "Chi ce lo fa fare? La voglia di reagire, la voglia di avere qualche piccolo sogno"
Prosegue il nostro viaggio alla scoperta di Tolstoj.
Oltre il romanziere, la sua idea nonviolenta e pacifista e le implicazioni sulle scelte personali e politiche.
La parola alla scrittice Anna Momigliano che racconta la complessa società israeliana: la memoria collettiva, i gruppi sociali ed etnici, il pacifismo e il conflitto.
Durante la seduta delle Commissioni Esteri e Difesa del mercoledì 24 aprile, in cui inizialmente si prevedeva la discussione dell'Atto 1730, ovvero la modifica della legge 185/90, contrariamente alle aspettative, i contenuti dell'atto non sono stati affrontati.
Chiedono un cambiamento significativo nella politica di Biden verso Israele ma ottengono pallottole e arresti. Catherine Elias - leader della protesta - dice: "Siamo nel Paese che non solo finanzia, ma produce e crea anche la maggior parte delle bombe che vengono lanciate su Gaza".
Ricordiamo il 25 aprile con le parole di Piero Calamandrei: "Se volete andare in pellegrinaggio dove è nata la nostra Costituzione, andate sulle montagne, nelle carceri, nei campi, dovunque è morto un italiano per riscattare la nostra libertà, perché è lì che è nata questa nostra Costituzione".
I pacifisti per tutta la durata della guerra sono stati considerati da alcuni giornali come utili idioti al servizio di Putin, se non addirittura suoi complici. Oggi si scopre che i veri filoputiniani sono stati coloro che hanno puntato tutto sulla guerra che Zelensky e la Nato stanno perdendo.
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