"Ma di che pace stiamo parlando?" è la domanda che sorge spontanea in queste ore in cui ci prepariamo ad assistere con il fiato sospeso alla scomparsa della Palestina.
Mancano ormai pochissimi giorni al Peace Summit di Gerusalemme ed ecco a parlarne -- in una intervista su Zoom -- tre donne formidabili, le organizzatrici del mega evento.
Fra un mese avrà luogo a Gerusalemme un evento dal titolo brevissimo e impellente, "It’s now", come la domanda di pace che lo motiva. Nelle intenzioni degli organizzatori sarà infatti la più grande convention di pace mai tentata prima d’ora in Medio Oriente.
Le richieste avanzate non hanno solo un valore conoscitivo ma anche un forte impatto politico e giuridico. Il Sindaco, quale autorità sanitaria locale, ha poteri in materia di tutela della salute. Ad esempio sarebbe importante che acquisisse i dati del Registro degli esposti a sostanze cancerogene.
Il 2026 può diventare l’anno nero del riarmo nucleare. Occorre come pacifisti promuovere la mobilitazione perché il 2026 diventi invece l'anno della ripresa del dialogo per formare la nuova corsa agli armamenti nucleari, sia quelli a medio raggio (INF) sia quelli a lungo raggio (New START).
Svelato uno dei trucchi che usa Israele per soffocare il grido disperato dei palestinesi e i nostri commenti al riguardo -- ovvero, la manipolazione dell'Intelligenza Artificiale. Di riflesso, l'articolo ci mette in guardia contro un nostro uso acritico di IA nella vita quotidiana.
Il vento di Peacelink è nato nel 1991 da un gruppo di visionari con l’idea che la conoscenza dovesse essere libera e che l’informazione potesse diventare arma di riscatto. Erano anni difficili: pochi mezzi, qualche computer, e tanta ostinazione.
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