Nel novembre 2009, grazie all’associazione Kabawil e all’Abruzzo Social Forum, Hebe de Bonafini a nome delle Madres de Plaza de Mayo incontrò i familiari delle vittime della Casa dello Studente. Le Madres hanno insegnato al mondo che memoria fa rima con giustizia, che non c’è vera memoria senza giustizia. E’ quel che hanno testimoniato nell’Argentina post dittatura. E’ quello che, nell’infinita notte mai giunta all’alba e rimasta ferma alle 3.32 del 6 aprile 2009, che L’Aquila, l’Abruzzo e tutti i territori teatri di “tragedie” impongono.
Esistono numerosissime inchieste, processi, sentenze, interrogazioni parlamentari ed addirittura le relazioni di due commissioni parlamentari che documentano presenze mafiose ben prima del 6 Aprile 2009. E il post-terremoto e la ricostruzione non sono riducibili a schermaglie dialettiche tra chi, in realtà, condivide le responsabilità …
Intervista a Lilli Centofanti. Le riflessioni, la testimonianza e la commozione della sorella di Davide, uno dei ragazzi morti nel crollo della Casa dello Studente in seguito al terremoto di L’Aquila nel 2009
11 luglio 2013 - Alessio Di Florio
6 Aprile 2009-6 Aprile 2013. Anniversario del terremoto in Abruzzo
Alle 3.32 del 6 Aprile 2009 una tremenda scossa di terremoto devastò L'Aquila e l'Abruzzo interno. Ricordiamo le 309 vittime, rinnoviamo il dolore. Ma non possiamo dimenticare cosa è accaduto in questi 4 anni. Sarebbe un nuovo assassinio delle vittime di quella notte
"Quando arrivavo in piazza S.Maria di Roio, vedevo mia nonna che mi aspettava dietro la finestra nella nostra casa, accanto a uno dei più bei palazzi barocchi dell'Aquila, quello dei Rivera"
Per mesi ci è stata ripetuta la promessa che a settembre tutti gli aquilani sarebbero tornati a L’Aquila sotto un tetto. Purtroppo la verità sta venendo fuori.
Un senso di appartenenza prorompente, smisurato, è ciò a cui ogni aquilano, oggi, si aggrappa. Un senso di appartenenza a una terra che può sbranarti da un momento all'altro. Ma per ricominciare bisogna almeno sentirsi parte di qualcosa.
Intervista a Fahd Shalak, presidente del «Comitato per la ricostruzione», sempre al lavoro da 40 anniLibano a terra «Quest'offensiva è la più letale di tutte, in fumo miliardi, adesso basta sparare»
Un Progetto di aiuto alle popolazioni dello stato dell'Andra Pradesh, fondato sulla partnership con le realtà locali, le sole che possano garantire una conoscenza profonda del territorio e della cultura del luogo
Dopo le catastrofi giungono sempre i soldi. E insieme ai soldi gli affari. Grossi. Potenti. Come nel caso delle zone colpite dallo Tsunami. Dove la cooperazione vuole portare grandi autostrade non ricostruire villaggi devastati, mega hotel e non piccoli porti per la pesca. Cronaca di un disastro possibile.
Nella sfida tra la destra conservatrice di Rodrigo Paz e quella radicale di Jorge Quiroga del 19 ottobre scorso, la spunta il primo, esponente del Partido Demòcrata Cristiano. La sua ricetta, assai simile a quella del suo rivale, punta su privatizzazioni e aggiustamenti strutturali.
Se sommiamo gli evasori amministrativi (1,5 milioni) e i casi penali (290.000), lo Stato ucraino si trova a dover gestire quasi 1,8 milioni di infrazioni in un contesto di guerra totale. Questi numeri sono gestibili?
Contemporaneamente alle 2700 manifestazioni negli USA contro il Presidente-autocrate Donald Trump, anche nel capoluogo toscano hanno inscenato una protesta i residenti statunitensi.
Gli siamo accanto in questo momento come cittadini. Ma anche come volontari che fanno informazione e che credono nel potere della verità, nel giornalismo come esercizio del diritto alla conoscenza e come fondamento della democrazia.
All'Università degli Studi di Bari Aldo Moro si è discusso sulla complessità del processo di transizione tarantino che ha al centro la questione della "decarbonizzazione" dello stabilimento ILVA. Diverse le visioni che si sono confrontate.
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