L'EVD cinese fa pernacchie al DVD

La Cina si lancia sull'alternativa al DVD, un formato che dribbla le royalty delle major dell'elettronica e moltiplica lo spazio grazie all'impiego delle più recenti tecnologie di compressione video
21 novembre 2003
Punto Informatico
Pechino (Cina) - Un consorzio di aziende cinesi che gode dell'appoggio del Governo locale ha svelato i primi lettori e i primi supporti ottici compatibili con le specifiche Enhanced Versatile Disc (EVD), un nuovo formato digitale che la Cina potrebbe promuovere come standard nazionale al posto del DVD.

L'EVD, al cui sviluppo ha partecipato anche un consorzio di Taiwan, è il frutto di un progetto il cui primo obiettivo è quello di consentire all'industria cinese di rendersi maggiormente indipendente dalle tecnologie straniere e aggirare le royalty pretese sui DVD da colossi come Philips e Sony.

I media digitali EVD sono stati pensati per registrare e riprodurre video ad alta definizione compresso con tecnologie più recenti dell'MPEG-2 adottato nei DVD. Al momento i codec ufficiali sembrano essere quelli di On2 Technologies, una società già nota per aver rilasciato versioni gratuite delle versioni più vecchie dei propri codec, gli stessi utilizzati da Xiph Foundation per il progetto Theora.

Fra le tecnologie di compressione candidate a far parte dello standard cinese c'è però anche EAC 2.0 di Coding Technologies, la stessa azienda che, in stretta partnership con i detentori delle proprietà intellettuali del formato MP3 - Fraunhofer Gesellschaft e Thomson Multimedia -, ha sviluppato la tecnologia Spectral Band Replication (SBR) alla base del formato audio MP3Pro.

È proprio grazie all'efficienza della nuova generazione di algoritmi di compressione che lo standard EVD è in grado, pur utilizzando unità di registrazione a laser rosso (lo stesso adottato dall'attuale generazione di DVD), di archiviare su di un singolo disco fino a due ore di video ad alta definizione (ad esempio, quello trasmesso dalle emittenti HDTV).

Il nuovo formato made in China si pone come terzo incomodo nella guerra per i media ottici di nuova generazione che vede contrapposti il DVD Forum e il consorzio Blu-ray, tuttavia difficilmente l'EVD riuscirà a imporsi al di fuori dei confini della Cina e di Taiwan. Del resto, il suo successo non sembra scontato neppure in patria.

A tal proposito, il ministro cinese dell'Industria ha fatto sapere che questo mese delegherà ad una task force il compito di valutare l'effettiva potenzialità dell'EVD come nuovo standard industriale nazionale. Per il momento, tuttavia, non è stata annunciata nessuna roadmap.

Nonostante il nazionalismo tecnologico della Cina, in questo paese il formato DVD è oggi talmente diffuso da poter essere considerato una sorta di standard non ufficiale: sono circa un centinaio le aziende locali che nel 2002 hanno prodotto 30 milioni di player, di cui 20 milioni destinati all'esportazione. In questo segmento la Cina detiene oltre il 70% del mercato globale.

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