Ultimi aggiornamenti
Il nostro viaggio verso il votoSvegliàti dal referendum, ora alziamoci!
Il giorno dopo la vittoria del sì al referendum è cominciata la discussione del ddl sulla ripubblicizzazione dell'Acquedotto pugliese14 giugno 2011 - Teresa Manuzzi
Cuore del GiornalismoIl Maestro Morrione
Ti ho sempre chiamato "Direttore", anche quando tu, sorridendo, mi ricordavi che da RN 24 eri stato pensionato. Per me e per tutti coloro che hanno avuto il bene di ricevere i tuoi consigli, potevi solo proseguire a essere tale. Senza di te, direttamente e indirettamente, nessuno di noi avrebbe potuto trovare la strada giusta del Giornalismo.20 maggio 2011 - Nadia Redoglia
Un copione molto noto in Siria
Tocca alla Siria sperimentare ora i tristi eventi conosciuti in altri paesi arabi, con l’utilizzo di metodologie già collaudate altrove, a tal punto che nessuno esita più a parlare di scenario prestabilito7 maggio 2011 - Ahmed Cheniki
Il Pakistan ha sempre saputo dove si nascondeva Bin LadenÈ stato tradito? Ovviamente.
Ieri in Pakistan è morta un’entità astratta di mezz’età, un fallimento politico ormai superato dalla storia, dai milioni di arabi che chiedono libertà e democrazia in Medio Oriente. E poi il mondo è impazzito.3 maggio 2011 - Robert Fisk
"Tips and Tricks" per svicolare dal Tiggì Uno...Tempi tristi
Per fortuna dalla tecnologia arriva un aiuto. Ma questo pluralismo informativo, che tutto sommato ancora esiste (resiste?), spesso finisce per investire solo un’elite di fruitori, chi conosce già questi mezzi, chi non è tanto pigro da usare il telecomando solo sul tasto “1″.10 marzo 2011 - Roberto Del Bianco
Cosa scrivono sul New York Times su Berlusconi, sull'Italia e sugli italianiVisti da lontano
Le telefonata di Berlusconi in diretta tv.
Perchè in Italia siamo in un mondo parallelo rispetto al resto dell'Europa.
Come vedono il nostro premier, l'Italia e gli italiani all'estero: curiosando su alcuni giornali e in particolare su un lungo articolo pubblicato sul NYT.26 gennaio 2011 - Beniamino Trucco
Internet, censura e dittaturaAmmar404: in Tunisia la censura si chiama così
Alla vigilia della sua partenza precipitosa, il vecchio presidente tunisino Ben Ali aveva accettato di sospendere la censura del web in Tunisia. Da quel momento uno dei blogger arrestati durante le sommosse è stato nominato segretario di stato del nuovo governo. Ma Ammar404, lo pseudonimo per la censura tunisina, ha attraversato il Mediterraneo. E' ciò che constata Karim Guellaty, un tunisino che era stato la fonte d'informazione più debole su Twitter la sera della partenza di Ben Ali, e che pubblica il testo seguente, sotto licenza libera. Ce lo ha trasmesso Paul Da Silva, il presidente del Partito Pirata francese. Lo pubblichiamo tale quale.27 gennaio 2011 - Karim Guellaty
Un nuovo concetto di cittadinanza?Wikileaks e la teoria del caos
Esperti dei media e il caso Wikileaks: commedia delle maschere e connivenze con l'Ancien Régime mediatico, verso un nuovo paradigma?11 gennaio 2011 - Andrea Aufieri
Ecco il testo che sarà discusso il 29 luglio a Montecitorio (alle h. 16.00 un presidio di giornalisti e associazioni)Il disegno di legge intercettazioni rimarrà nella storia (ma per poco)
Anche dopo le modifiche della Commissione Giustizia della Camera, il testo fissa pesanti limiti ai poteri d'indagine e obblighi sproporzionati a carico dei siti web28 luglio 2010 - Lidia Giannotti (Associazione PeaceLink)

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