Un punto di riferimento per la comunità scientifica e per le reti di solidarietà internazionale

Ci lascia Paola Manduca, biologa e genetista

Presidente del comitato New Weapons Research Group (NWEG), ha analizzato l'impatto delle armi non convenzionali nelle guerre conflitti in Libano, Iraq e soprattutto nella Striscia di Gaza. Le sue ricerche hanno denunciato le conseguenze devastanti delle guerre sulla salute delle popolazioni civili.

Oggi a Genova si sono svolti i funerali di Paola Manduca, biologa e genetista, figura di riferimento nel campo della ricerca sugli effetti delle armi di nuova generazione nei conflitti contemporanei. La sua scomparsa, avvenuta il 29 marzo, segna la perdita di una voce instancabile per la giustizia e la salute pubblica, in particolare per il popolo palestinese.

Nata e cresciuta a Genova, ha vissuto a lungo tra Napoli e Gaza, dove ha operato come presidente del comitato New Weapons Research Group (NWEG), analizzando l'impatto delle armi non convenzionali utilizzate nelle guerre in Libano, Iraq e soprattutto nella Striscia di Gaza. Le sue ricerche hanno denunciato le conseguenze devastanti delle guerre sulla salute delle popolazioni civili, in particolare l'aumento delle malformazioni prenatali e delle patologie legate all'inquinamento da metalli pesanti.

Paola Manduca è stata un punto di riferimento per la comunità scientifica e per le reti di solidarietà internazionale, collaborando con ISDE - Medici per l'Ambiente e impegnandosi nella ricerca sull'epigenetica e l'inquinamento. Nonostante la sua condizione di salute precaria, ha continuato fino all'ultimo a battersi per i diritti dei palestinesi, unendo rigore scientifico e passione civile.

Il suo nome compare più volte nel sito di PeaceLink, testimoniando il forte legame con le lotte per la pace e la giustizia ambientale. La sua vita e il suo impegno resteranno un esempio per tutti coloro che credono nella ricerca come strumento di denuncia e cambiamento sociale. Il figlio Simone, la famiglia e gli amici, in Italia e a Gaza, ne custodiranno il ricordo e l'eredità morale.

Note: La morte di Paola Manduca è devastante per tutti noi e molti di noi non potranno essere presenti di persona per salutarla. Ho appena iniziato a scorrere le mie e-mail e i messaggi di testo che mi ha inviato. L'ultimo è stato il 22 marzo 2025, esattamente una settimana fa. Voleva che Derek Summerfield e io prendessimo parte a un "Volantino per Gaza" tutto in italiano. Era nella mia lista delle cose da fare per farlo tradurre da Google in inglese, così avrei potuto capirlo. Ma ha anche detto in un'e-mail poco prima che aveva avuto due "allerte rosse" con difficoltà respiratorie ed era stata portata in ospedale in ambulanza e ogni volta ci voleva più tempo per riprendersi. Pensavo che fosse semplicemente esausta, ma mi sbagliavo di grosso.
Paola mi è stata presentata da Monica Maurer nel 2009, subito dopo Piombo fuso. Aveva appena trascorso molto tempo a fare ricerche sugli effetti tossici dei detriti di munizioni delle armi da guerra usate sul popolo iracheno e voleva rendere possibile l'uso dei suoi metodi di ricerca su ciò che stava accadendo ai bambini e alle donne di Gaza, poiché c'erano già stati due grandi attacchi a Gaza, nel 2006 (Furore) e nel 2008-9 (operazione Piombo fuso). La sua pazienza nello spiegare a me, un semplice chirurgo ortopedico, l'epidemiologia e la metodologia di ricerca scientifica all'avanguardia, è stata esemplare.
Ma il lavoro sul campo e la raccolta dati a Gaza sono stati ancora più impegnativi, con le continue chiusure e gli attacchi militari nella zona. Ma Paola non si è mai scoraggiata, nemmeno quando la polizia italiana l'ha arrestata nella sua casa di Genova, e poi l'ha dichiarata innocente di ogni illecito e ha ritirato tutte le accuse, inclusa quella di antisemitismo. Dopo il rilascio, ha raddoppiato i suoi sforzi e sono seguite una pletora di pubblicazioni scientifiche e lezioni.
Una cosa che mi ha detto che non dimenticherò mai. Ha detto che nel corso degli anni aveva accumulato molto capitale scientifico e professionale e che voleva spendere il capitale accumulato per la gente di Gaza. Ma ho imparato rapidamente che non era solo il capitale scientifico e professionale che stava investendo per le vittime della guerra di Gaza, ma tutto il suo cuore e la sua anima, e la sua vita. Viveva e respirava Gaza.
Come molti altri che si sono seduti con Paola, non importa quanto brevemente, sentiamo il privilegio di essere con una persona molto speciale. Non solo una brillante professoressa accademica, una combattente per la libertà, una cara amica di Gaza e dei palestinesi, un'attivista instancabile, una guerriera contro l'ingiustizia - sebbene fosse tutto questo - ma un'amica appassionata e amorevole di Napoli. Probabilmente fumava l'equivalente del Vesuvio, cucinava la migliore pasta del mondo nella Gaza devastata dalla guerra e ricamava come una donna palestinese.
Paola non è più con noi fisicamente. Ma la sua eredità umanitaria e scientifica vive per sempre.
Addio alla nostra amata Paola. Hai corso la gara, combattuto la buona battaglia - e da qualche parte ci incontreremo di nuovo. In un mondo in cui i bambini non saranno più assassinati da grandi bombe, dove le case sono sicure, dove agli alberi e ai fiori è permesso di prosperare e tutti sono liberi. Fino ad allora ci mancherai tanto.
Love you
Swee Ang da Londra

Fonte: https://www.facebook.com/Invictapalestina/posts/pfbid036g9aqiLybHxVN3YsJgNv8TE2LX2Wagz5r8gLHt7tXM15uHW9BtvwjJ7SUfEZG8XHl

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