Il Comune ribadisce il suo parere: “No” alla nuova centrale
Un promemoria a scanso di equivoci.
L’autorizzazione integrata ambientale è un provvedimento che autorizza l’esercizio di un impianto già esistente imponendo misure e prescrizioni finalizzate a contenere le emissioni nell’aria,nell’acqua e nel suolo.
La Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) è uno strumento di supporto finalizzato a individuare, descrivere e valutare gli effetti di un determinato progetto (fonte Wikipedia).
Se la differenza tra l’Aia e la Via fosse chiara a tutti, probabilmente i Sindaci di Taranto e Statte non avrebbero dovuto smentire una notizia rimbalzata prima su alcuni giornali e poi ripresa da alcuni tg regionali e cioè che i due Comuni avessero espresso parere favorevole al raddoppio dell’Eni.
Come correttamente riportato dal “Corriere”, il parere favorevole c’è stato ma per il rilascio dell’Aia agli impianti già esistenti della Raffineria Eni, delle centrali Edison (nell’area Ilva) e della Centrale Enipower ( quella che si vorrebbe dismettere in favore di una quattro volte più potente).
Nei confronti della nuova centrale Enipower, invece, il Comune di Taranto ha espresso il suo parere negativo.
Sulla vicenda la giunta Stefàno ha prodotto un atto d’indirizzo in cui si riafferma il “no” alla costruzione dell’impianto.
Insomma, una vicenda paradossale per effetto della quale i Sindaci Stefàno e Miccoli ( insieme ai rispettivi assessori all’ambiente Romeo e Chiarelli ) si trovano a smentire quello che non hanno fatto.
Nel corso della conferenza dei servizi di giovedì scorso a Roma, il primo cittadino ionico ha posti dei paletti ben precisi per il rilascio dell’Aia.
In primo luogo ha sottolineato la “necessità di valutare lo stato di salute dei cittadini di Taranto e della sua provincia, predisponendo uno studio epidemiologico come da accordi presi con le istituzioni competenti anche perché “l’inquinamento industriale a Taranto ha origini che risalgono molto indietro nel tempo, una situazione ben conosciuta dal governo nazionale”.
Stefàno ha sollecitato anche la bonifica dei siti inquinati, “la necessità di controllare tutte le emissioni pericolose in continuo e di adottare tutti i sistemi disponibili anche quelli sperimentali (come chiesto dall’Arpa) la necessità di monitorare le patologie in aumento e di dare risposte ai cittadini di Taranto e provincia”.
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