Sbuffi sospetti dall'Acciaieria: “veleni” tra Ilva e Altamarea
Scoppia già un giallo sul nuovo impianto di depolverazione.
A sollevarlo sono Luigi Boccuni, Pierpaolo Fiume, Alessandro Marescotti del coordinamento di Altamarea secondo i quali dalle 11.11 alle ore 11.30 di ieri dall'Acciaieria 2 sarebbe stata visibile una dispersione di fumi e polveri sottili. Secondo gli ambientalisti «le emissioni diffuse e fuggitive risultano non aspirate dal nuovo impianto. La dispersione di fumi era evidentissima dal lato della strada per Statte».
Altamarea fa coincidere l'arco di tempo ripreso nel video e nelle foto, con lo svolgimento della cerimonia inaugurale dell'impianto che, però, a causa di un ritardo del presidente Vendola è cominciata oltre mezz'ora dopo. Secondo Altamarea «le emissioni dovrebbero essere convogliate dai camini e non dovrebbero disperdersi dalla campata e lateralmente con emissioni diffuse e fuggitive. Queste ultime appaiono infatti l’indicatore di un cattivo funzionamento del nuovo impianto e della sua tenuta complessiva».
Immediata la risposta dell'Ilva. «Le parole espresse oggi dal Presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola - si legge in una nota - sull'apertura di una nuova era nei rapporti tra industria e comunità di Taranto crediamo siano il faro che debba guidare le azioni non solo del Gruppo Riva nel proseguo dei suoi investimenti per l'ecosostenibilità dello Stabilimento, ma anche i comportamenti delle associazioni am- bientaliste, la cui diffidenza, non solo su quanto l'Ilva sta facendo ma anche nelle ruolo delle istituzioni, risulta essere un elemento non certo favorevole a quel dialogo da loro stessi ricercato. Se si mette in discussione un investimento di 30 milioni di euro e il progetto di un impianto ideato e costruito da una società come l'Alstom, leader mondiale nel settore, vuol dire che si vuole essere prevenuti su ogni sforzo di miglioramento ambientale voluto dall'Ilva (peraltro in accordo con le istituzioni) . Sicuramente, tale sfiducia e l'atteggiamento continuamente distruttivo, crediamo non facciano necessariamente il bene di Taranto». (a.d.l.)
Articoli correlati
- Incidente del 7 maggio all'ILVA
PeaceLink: "Sostegno a magistratura Taranto, ha agito con tempestività e trasparenza"
"La chiarezza e la fermezza con cui la Procura ha risposto alle accuse dell'azienda e del ministro Adolfo Urso dimostrano ancora una volta la professionalità e il senso di responsabilità che animano l'operato dei magistrati"Adnkronos - Coincidenze singolari
Taranto condannata alle malattie dall’AIA del governo. Oggi un altro incidente
Il ministro dell'ambiente Pichetto Fratin è stato in città proprio mentre si verificava l'incidente all'AFO 1 inaugurato il 15 ottobre 2024 dal ministro Urso.7 maggio 2025 - L'ISS ha sollevato puntuali obiezioni sulla metodologia adottata per la VIS
E’ stato sottostimato l’impatto sanitario dell'ILVA
Acciaierie d'Italia aveva commissionato uno studio per valutare l'impatto sanitario in uno scenario di 6 e di 8 milioni di tonnellate di acciaio annue sostenendo che grazie all'adozione delle migliori tecnologie le emissioni "post operam" sarebbero rientrate sotto la soglia di rischio.28 febbraio 2025 - Alessandro Marescotti
Sociale.network