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L'Ilva dice no al monitoraggio del benzo(a)pirene accettato da Eni e Cementir

Cosa (Sds): dal gruppo Riva un atteggiamento arrogante
13 settembre 2010
Fonte: Gazzetta del Mezzogiorno 13/9/2010

Nuova campagna di monitoraggio dell’aria, ma non per tutti. L’accordo siglato da Regione Puglia e Arpa esclude l’Ilva, che non ha aderito all’intesa come Eni e Cementir per le note vicende giudiziarie. La cosa ha suscitato anche reazioni polemiche di natura politica. Ma andiamo per ordine. Una foto dell'Ilva



Il no dell’Ilva è aspetto essenziale della vicenda che prende le mosse dall’allar me sulle emissioni di benzoapirene, qualche mese fa. L’Arpa certifica sforamenti per il 2009 e (addirittura in misura maggiore a 1,3 nanogrammi per metro cubo d’aria) nei primi mesi del 2010; insorgono gli ambientalisti, l’Ilva si difende, il sindaco Ezio Stefàno chiede con un’ordinanza light al Gruppo Riva di presentare misure per ridurre le emissioni della pericolosa sostanza inquinante. Alla fine l’Ilva fa ricorso contro l’ordinanza e si finisce davanti al Tar.

Il Tribunale amministrativo regionale ha deciso, pochi giorni fa, di rimandare ogni decisione - c’è anche un ricorso del comitato referendario «Taranto futura» che si oppone all’azione del Gruppo Riva - a fine mese. La data del 29 settembre, alla luce dell’accordo tra Arpa e Regione sul monitoraggio, dal quale è sclusa l’Ilva ma sono incluse Eni e Cementir, mostra quanta strada ancora sia da fare. Certo, molto dipenderà dalla decisione del Tar. Accogliere il ricorso Ilva finirebbe per condizionare tutto il cammino della vicenda

benzoapirene. Respingerlo, forse, ridarebbe fiato alle «colombe», che si contrappongono ai «falchi» dentro lo stabilimento siderurgico e, fin dallo scorso giugno, quando il sindaco emanò l’ordinanza, in dicarono la strada del dialogo e del confronto come l’unica percorribile.

«Esprimo immensa soddisfazione, in merito alla convenzione sottoscritta tra Regione Puglia ed Arpa Puglia, relativa al monitoraggio in continuo che permetterà, finalmente, di individuare i diversi inquinanti emessi dal complesso industriale della nostra città». Chi parla è il consigliere comunale Francesco Cosa di Sds che riserva all’Ilva critiche per la mancata scelta di «collaborare».

«Il monitoraggio - dice Cosa - rappresenta dopo il varo della legge antidiossina un’altra vittoria verso una vera eco-compatibilità che cambia non solo il corso della storia a Taranto, ma si pone in netta controtendenza con la politica del passato e so prattutto, tale monitoraggio sarà capace di inchiodare i singoli stabilimenti Eni, Cementir ed Ilva alle proprie responsabilità. Tale convenzione rappresenta un'altra scelta forte del governo Vendola, voluta anche e soprattutto dall’Ammini - strazione comunale di Taranto attraverso il sindaco Stefàno. Sono palesi oramai e sono sotto gli occhi di tutti, gli ottimi risultati che di concerto Comune e Regione Puglia stanno portando a casa, attraverso una politica sensata che ha cambiato totalmente il rapporto con la grande industria e che mette al centro la salute dei cittadini tarantini, rispetto ad una politica passata dove gli interessi privati erano sempre privilegiati rispetto agli interessi che ogni pubblica amministrazione dovrebbe tutelare e cioè il bene della comunità. Mentre Eni e Cementir hanno collaborato alla realizzazione della convenzione tra Regione ed Arpa, appare alquanto irritante ed arrogante l’atte ggiamento non collaborativo dell’Ilva - conclude Cosa - che nonostante sia la prima in assoluto ad inquinare la nostra città, ha ormai abbandonato qualsivoglia atteggiamento di confronto con gli Enti locali».

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