Taranto Sociale

Lista Taranto

Archivio pubblico

"La nostra lotta prioritaria - rileva Peacelink - è però per la chiusura degli altoforni"

Taranto, progetto per plastica in altiforni

Contro questo progetto si schiera Peacelink che dichiara: "Se passa il progetto, negli altoforni dell'Ilva arriverà la plastica di tutto il mondo trasformandoli in grandi inceneritori. Il porto di Taranto vedrà arrivare navi cariche di rifiuti di plastica".
9 agosto 2020
Agenzia stampa AGI

Acciaio: Taranto, progetto per plastica in altiforni, no coke  

Pubblicato: 09/08/2020 15:47 
(AGI) - Taranto, 9 ago. - La società “Unità di Misura” di Pavia ha avanzato alla Provincia di Taranto un’istanza per il rilascio del Provvedimento autorizzatorio unico regionale (Paur) per un “Nuovo Impianto di trattamento rifiuti plastici non pericolosi e produzione di Secondary Reducing Agent (SRA)”. In sostanza, si prevede un impianto di recupero di rifiuti plastici non pericolosi finalizzato alla chiusura della filiera attraverso la produzione di un “Agente Riducente Secondario” (SRA). Quest’ultimo verrebbe usato in alternativa al coke negli altoforni per la produzione di acciaio, ma anche come combustibile solido secondario da impiegare in alternativa al pet coke nell’alimentazione dei forni dei cementifici. Anche se pensato per il siderurgico, allo stato non ci sarebbe alcun collegamento tra il progetto e l’attuale gestore dell’acciaieria di Taranto, ArcelorMittal. L’impianto viene proposto in un capannone già esistente nell’area di Sviluppo sviluppo industriale del Comune di Taranto, ex Asi, in località “Pantano” lungo la statale 106 per Reggio Calabria, prospiciente l’area del molo polisettoriale del porto.(AGI) 
TA1/CRE


Acciaio: Taranto, progetto per plastica in altiforni, no coke  (2) 

Pubblicato: 09/08/2020 15:47 
(AGI) - Taranto, 9 ago. -  L’impianto, si spiega, avrà una capacità di trattamento pari a 100.000 tonnellate all’anno di rifiuti plastici non pericolosi. I rifiuti plastici derivati dai processi di selezione, non avviabili a riciclo come nuova materia, opportunamente preparati, diverranno SRA (Secondary Reducing Agent) e sono utilizzati in altoforno. Tale “agente riducente” sviluppa reazioni di ossidazione dei minerali ferrosi, con la possibilità di sostituire una percentuale che si attesta attorno al 6‐13 per cento del coketradizionalmente utilizzato, con risparmi ambientali (minore produzione di CO2) e riduzione delle emissioni della cokeria". Contro questo progetto, che è ancora allo step iniziale del percorso autorizzativo, si schiera Peacelink, una delle associazioni ambientaliste più attive di Taranto. Il suo portavoce, Alessandro Marescotti, dichiara che “se passa il progetto, negli altoforni dell'Ilva arriverà la plastica di tutto il mondo trasformandoli in grandi inceneritori. Il porto di Taranto - aggiunge - vedrà arrivare navi cariche di rifiuti di plastica. La plastica sostituirebbe una parte del carbon coke, con una riduzione della produzione delle cokeria, che è altamente inquinante e che è una minaccia per la salute degli abitanti del quartiere Tamburi di Taranto”.(AGI) 
TA1/CRE


Acciaio: Taranto, progetto per plastica in altiforni, no coke  (3) 

Pubblicato: 09/08/2020 15:47 

(AGI) - Taranto, 9 ago. -  Secondo Marescotti, “c’è chi invita a fare muro esprimendo con decisione un parere contrario a questo progetto di trattamento dei rifiuti plastici alternativi al carbon coke. Ma - afferma - dovremmo dimostrare che questo progetto produce più inquinamento del coke e della cokeria. Cosa molto difficile”. “Ma soprattutto - sostiene ancora Marescotti - una simile lotta ci porta a scegliere il coke al posto della plastica o la plastica al posto del coke. E' una cosa assurda e insensata”. “La nostra lotta - rileva Peacelink - è per la chiusura delle fonti inquinanti dell'Ilva, senza farci deviare su una iniziativa di retroguardia che ci distoglie dal nostro vero compito e che - anche se vinta - ci lascerebbe con il coke e la cokeria dell'Ilva”. Per Marescotti, “la gente è arrabbiata e ha bisogno di avere una controparte da bersagliare. Ma stiamo attenti - raccomanda l’esponenre ambientalista - a scegliere l'obiettivo e la controparte. Stiamo attenti a lanciare contro l'Ilva una campagna plastic-free per poi scoprire che, vincendo, otteniamo nuovamente il carbone”, conclude. Contro quest’impianto, qualche giorno fa aveva espresso critiche anche l’europarlamentare M5S, Rosa D’Amato. (AGI) 
TA1/CRE

Mappa di Taranto, con il polo industriale e i tre quartieri più vicini: Tamburi, Paolo VI e Borgo

Articoli correlati

  • Ambiente Svenduto, comincia il secondo grado del processo
    Processo Ilva
    ILVA di Taranto

    Ambiente Svenduto, comincia il secondo grado del processo

    PeaceLink partecipa come parte civile per chiedere giustizia e ribadire la dura condanna inflitta in primo grado ai responsabili del disastro ambientale di Taranto. Il processo coinvolge anche alcune figure chiave del mondo politico, fra cui l'ex presidente della Regione Puglia Nichi Vendola.
    19 aprile 2024 - Redazione PeaceLink
  • Perché la Regione Puglia non ha aggiornato lo studio epidemiologico del dottor Forastiere?
    Ecologia
    PeaceLink sollecita il presidente della Regione Michele Emiliano

    Perché la Regione Puglia non ha aggiornato lo studio epidemiologico del dottor Forastiere?

    Si apre l'appello del Processo Ambiente Svenduto con una grave mancanza: il non aggiornamento dello studio fondamentale per comprendere il nesso causa-effetto tra gli inquinanti prodotti dall'ILVA e la salute dei cittadini.
    18 aprile 2024 - Associazione PeaceLink
  • Onore ai 32 mila
    Taranto Sociale
    Sono stati loro a incarnare la forza della coscienza collettiva

    Onore ai 32 mila

    Undici anni fa PeaceLink a Taranto sollecitava la partecipazione al referendum Ilva con un messaggio chiaro: "Prima che l'inquinamento ti fermi, ferma l'inquinamento".
    13 aprile 2024 - Alessandro Marescotti
  • Inquinamento ILVA, il dossier di PeaceLink inviato alla Commissione Petizioni del Parlamento Europeo
    Taranto Sociale
    Audizione di Alessandro Marescotti

    Inquinamento ILVA, il dossier di PeaceLink inviato alla Commissione Petizioni del Parlamento Europeo

    Nonostante le prescrizioni dell'Autorizzazione Integrata Ambientale sembrino essere state rispettate sulla carta, l'ILVA continua a produrre un'inquietante quantità di inquinamento, con un preoccupante aumento dei livelli di benzene, noto cancerogeno.
    8 aprile 2024 - Associazione PeaceLink
PeaceLink C.P. 2009 - 74100 Taranto (Italy) - CCP 13403746 - Sito realizzato con PhPeace 2.7.15 - Informativa sulla Privacy - Informativa sui cookies - Diritto di replica - Posta elettronica certificata (PEC)