Promuoviamo una campagna di “disobbedienza” verso alcune nuove norme sulle liberalizzazioni, che reintroducono processi a tappe forzate di privatizzazione dei servizi pubblici locali.
Intervista a Lorenzo Marsili, direttore di European Alternatives, e promotore di un forum di tre giorni - dall'10 al 12 febbraio - al Teatro Valle di Roma su "Reddito, Beni Comuni, Democrazia. Dalle campagne europee all'affermazione di un’Europa alternativa"
Vi è oggi la necessità di contrastare la sottrazione alle persone delle opportunità offerte dall'innovazione scientifica e tecnologica. Internet rischia di trasformarsi da risorsa illimitata in risorsa scarsa, con chiusure progressive, consentendo l'accesso solo a chi è disposto ed è in condizione di pagare. Oggi i beni comuni - dall'acqua all'aria, alla conoscenza, ai patrimoni culturali e ambientali - sono al centro di un conflitto planetario.
La conoscenza, come l'acqua, è biologicamente essenziale. E' lo spirito della vita. Ma la sua mercificazione è a una fase molto avanzata: cacciamo i mercanti dal tempio. La strategia della lepre tecnologica porta in un vicolo cieco
5 settembre 2006 - Riccardo Petrella
Beni comuni Noi e il mondo, gli obiettivi sull'acqua. Quarta puntata
Bisogna sottrarre il potere sulla vita al capitale privato, partendo dal governo dell'acqua come bene comune pubblico. Perché negli ultimi trenta anni il capitale privato si è impadronito del governo di questa risorsa assolutamente primaria un po' dappertutto nel mondo. A partire dalla fine degli anni '70, approfittando delle politiche dette di aggiustamento strutturale imposte dal Fmi e dalla Banca Mondiale ai paesi «in via di sviluppo», fino alla presenza delle grandi aziende private nel sistema idrico i
3 settembre 2006 - Riccardo Petrella
beni comuni Primi passi di un percorso nuovo. Terza puntata
Nonostante il crescente andazzo individualistico, ci sono le condizioni culturali, sociali e politiche per costruire una nuova cultura della «res publica» Alla base della nuova cultura dei beni pubblici ci sono le matrici filosofiche della politica italiana e soprattutto l'esperienza recente dei movimenti
1 settembre 2006 - Riccardo Petrella
beni comuni Seconda puntata della proposta al governo Prodi
Lo scontro comincia dalla definizione di base. Cerchiamo quindi di analizzare il concetto generale di bene comune. Si tratterà di capire poi quali sono le dinamiche sociali reali in Italia e nel resto del pianeta terraSi fa un polverone Negli ultimi anni è cresciuta una certa confusione su ciò che riteniamo pubblico. La nazionale di calcio? Le note dello spartito Ecco i punti principali per definire una nuova scaletta di bene pubblico che sia davvero universale e condivisa
30 agosto 2006 - Riccardo Petrella
beni comuni Una proposta al governo Prodi/ Prima puntata
Le ricette del capitale: mercificazione di ogni forma di vita, liberalizzazione totale dei mercati, privatizzazione della proprietà comune Smantellato il welfare europeo, lo Stato si è ritirato dal campo dell'economia e il valore di scambio ha travolto il valore d'uso
In America Latina, come nel nord del mondo, la tutela dei beni pubblici sarà la principale sfida in cui si dovranno impegnare i movimenti in questi anni.
La sentenza parla di "cornice piduista" in una "prospettiva politica atlantista". Oltre al ruolo di Licio Gelli nella strage emerge infatti quello di Federico Umberto D’Amato, amico di Cossiga e affiliato alla P2, e già rappresentante del Ministro dell’Interno nel Comitato di Sicurezza della Nato.
Il rapporto è stato pubblicato nel 2010 ma è rimasto ampiamente ignorato perché scomodo. Redatto dall’Alto Commissariato ONU per i Diritti Umani, il rapporto descrive violenze estreme documentate con testimonianze e indagini indipendenti. Ma il governo del Ruanda lo ha contestato.
Sulla base di ricerche estremamente dettagliate il libro conclude che ci furono gruppi armati di manifestanti del Maidan che occuparono postazioni da cui partirono i proiettili che colpirono sia i manifestanti sia i poliziotti.
La Commissione Europea, di fronte alle difficoltà di finanziare la ricostruzione e la difesa ucraina, vorrebbe usare i beni russi attualmente congelati in Belgio. Ma il premier belga Bart De Wever frena, e così anche la Banca Centrale Europea. Vediamo perché.
L'AIA è stata impugnata davanti al Tribunale Amministrativo Regionale di Lecce. Nel dettaglio, l’AIA è stata impugnata con riferimento a sei profili di illegittimità. Per la prima volta è stata eccepita anche la questione di legittimità costituzionale dei “decreti salva Ilva”.
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