Per "TG2 Storie" (22/11/2008), Christiana Ruggeri ha intervistato il direttore della Caritas in Congo, Bruno Miteyo, che parla del conflitto divampato nella regione del KIVU.
Giochi e riflessioni per una gestione positiva del conflitto, le motivazioni che portano a una scelta. La scuola è la prima comunità in cui, in situazioni esperienziali e ludiche si cresce e si diventa cittadini.
Progetto di educazione alla cittadinanza attiva della Caritas diocesana di Caltanissetta. Protagonisti di questa iniziativa sono stati gli studenti delle terze classi dei 12 Istituti Superiori di Caltanissetta per un totale di 45 classi e di circa 1.125 studenti coinvolti.
Il Cisp (Centro Interdisciplinare Scienze per la Pace) dell’Università di Pisa organizza per l'anno accademico 2006/07 la IIIª edizione del Master universitario di I° livello in "Gestione dei conflitti interculturali ed interreligiosi".
Le forze occidentali non hanno portato sicurezza in Afghanistan e non hanno investito nella ricostruzione, dice il giornalista pakistano Ahmed Rashid, uno dei maggiori esperti della storia afghana Le forze occidentali Le forze occidentali negoziano con i capi tribù, e attraverso loro trattano con i ribelli: «Un pericoloso segno di debolezza». A Kabul molti temono il ritorno dei Taleban, e il ritiro delle forze Nato da un distretto del sud è visto come un segnale politico
Un milione di bombe a grappolo sul Libano, già una ventina di morti, agricoltura danneggiata. E Israele non fornisce all'Onu le mappe delle zone più colpite
18 ottobre 2006 - Michele Giorgio
La Triple Frontera y la Política de la guerra Infinita ya esta en la Zona
La escalada sigue su transito imparable, lo cual para analizar la consecuencia de dediciones adoptadas por el Gobierno de Paraguay últimamente, nos exige un esfuerzo a la hora de examinar nuestro futuro cercano, visto, que la administración Bush va deslizando a través de su prensa las intenciones de intervenir en nuestra zona de influencia cada vez con mayor intensidad, y esto trasciende escasamente en la Prensa Regional...
7 agosto 2006 - Lic. Carlos A. Pereyra Mele
Quotidianamente i soldati impegnati in zone di guerra chiedono di ritirarsi
La tv sceglie la guerra che gli piace. Conclusione scomoda ma non sorprendente di un’indagine sui conflitti dimenticati e l’informazione. Per capire come ogni giorno scompare una parte del mondo dai nostri sguardi.
Questo evento, che unisce arte, memoria e impegno ecopolitico, rappresenta un’occasione unica per portare in Europa la voce di Taranto e denunciare la tragedia ambientale che da decenni segna il destino della città.
La presenza militare statunitense a Vicenza è stata fortemente contestata e ha visto l’opposizione di comitati e cittadini. Vi è poi la base di Istrana, vicino a Treviso, con caccia Eurofighter, coinvolti in scenari NATO di “difesa avanzata” nell'Est Europa.
A Ghedi, in provincia di Brescia, c'è una base con le bombe atomiche B61-12. A Solbiate Olona, in provincia di Varese, c'è un quartier generale delle forze NATO. Ma esiste anche un'altra Lombardia: quella delle associazioni che si oppongono al riarmo.
In Piemonte sono presenti diverse basi e caserme militari, oltre a poligoni di tiro e fortificazioni storiche, che rappresentano nodi importanti della presenza militare italiana sul territorio. Tra queste, spicca lo stabilimento di Cameri, in provincia di Novara, dove si assemblano gli F35.
Oggi 8 giugno 2025 scade il Memorandum. Dopo di che vi sarebbe il rinnovo tacito. Secondo il governo tale rinnovo avverrebbe invece il 13 aprile 2026. Cerchiamo di capire perché e cosa possiamo fare per revocare il Memorandum che ci rende complici con il governo israeliano e le sue forze armate.
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