L'Egitto precipiterà islamico in un nuovo Iran? Giorni imprevisti, vissuti in contropiede. Tra incertezza e tachicardia, di là dal Sinai "l'unica democrazia del Medio Oriente" spia diffidente l'ennesimo deserto dei tartari
L’Egitto è una polveriera esplosa improvvisa e senza controllo. D’istinto confronto le immagini del Cairo che arrivano sulle reti televisive, con quelle della città che ho visitato pochi mesi fa.
E’ necessario che il periodo di transizione si concluda rapidamente, per stroncare sul nascere una spirale di caos che devasterebbe la fragile economia locale. Il fuoco che avvampa il Maghreb, è ormai guerra civile. Il Mediterraneo, il “grande lago” di Giorgio La Pira, si riscalda. In questo brodo che potrebbe diventare primordiale, per la crescita di possibili, nuove democrazie nel Medio Oriente, il nostro stivale galleggia con fatica. Risucchiato da antichi egoismi e solitarie guerre di interessi personali.
La tragica fine delle due giovani italiane deve spingere a cercare le vie della pace e della riconciliazione fra i popoli, senza le quali non si prosciugano le paludi dell'odio causate dalla guerra infinita e dal conflitto israelo-palestinese. Anche il ferimento di Adriano ci faccia riflettere.
Lubna mi scrive per la prima volta il 21 settembre 2024. Le sue parole fanno male: «Soffriamo da tanti anni, soprattutto nella Striscia di Gaza, ma quello che accade ora è più di quanto qualsiasi essere umano possa sopportare».
Intervista allo storico dirigente mapuche, in esilio in Belgio dal 1976 al 2007 dopo aver subìto le torture della dittatura pinochettista e, successivamente, in prima fila per proteggere il lago Neltume (nel sud del Cile) dalla voracità di Enel
L’iniziativa, a partire dalle ore 20, vedrà fra i vari contributi quelli di Gianni Svaldi e Marinella Marescotti, che porteranno al pubblico testimonianze da Gaza e dintorni, racconti capaci di dare voce a chi vive sotto le bombe e resiste ogni giorno a condizioni di vita disumane.
In Alaska Putin ha camminato sul tappeto rosso ed è stato accolto con tutti gli onori da Trump, persino con un applauso. Quali insegnamenti possiamo trarre da questo clamoroso cambio di scena? Quali opportunità per il movimento pacifista?
Sociale.network