I tre addetti alla sala di controllo sarebbero rimasti sepolti sotto i detriti, dopo il crollo di una ciminiera facente parte di una batteria di forni a coke.
19 febbraio 2021 - Reuters Staff Tanisha Heiberg, reportage; Jason Neely redazione
Secondo i soccoritori si sarebbe potuta sfiorare una tragedia di dimensioni immense. Gravissimo uno dei due operai feriti. Lo stabilimento lavora materiali bellici
Un'organizzazione sindacale parte civile nel procedimento che ruota attorno all'infortunio mortale che verificatosi all'ILVA nel settembre del 2005 vide come vittima il giovane operaio Gianluigi Di Leo.
Due operai sono rimasti ustionati al volto in un incidente sul lavoro avvenuto a Taranto in un altoforno. Si tratta di operai che lavorano per la Ricciati Angelo, una azienda tarantina appaltatrice dell’Ilva.
Non sarebbe in pericolo di vita anche se le ferite sono profonde. L'incidente è avvenuto nell’Acciaieria, nel reparto colata continua. L'incidente è avvenuto nell’Acciaieria, nel reparto colata continua.
Nella giornata in cui i lavoratori celebrano la festa di un lavoro sempre più precario, a Taranto si continua a soffrire e a morire senza sosta. Cosa ne pensa la massima carica cittadina? Come reagisce il Presidente Florido, ex sindacalista?
Ieri la Fiom ha denunciato all'Ilva di Taranto un incidente che ha causato ustioni in 4 operai. Ci rivolgiamo al presidente della Regione Nichi Vendola perché è evidente che questa fabbrica non fa passi in avanti: tutti gli incontri e le promesse hanno portato a questi risultati?
Siamo di fronte a un "sacrificio" umano premeditato per difendere un cumulo di rovine. Muoiono ragazzi senza esperienza, impiegati in missioni suicide per dimostrare eroismo insensato in un punto privo di valore strategico dal quale ogni ragionevole generale ritirerebbe le truppe per salvarle.
Sono vittime di un vero e proprio montaggio giudiziario per essersi difesi dai cacicchi e dagli attacchi della politica tradizionale dello Stato di Oaxaca.
Stella Moris Assange lancia un grido d’allarme a tutti coloro che fanno il giornalismo con coscienza. E anche a tutti coloro che ne dipendono per tenersi informati. Il Potere sta cercando di bendare e imbavagliare non solo Julian ma anche la stessa informazione libera e il nostro #DirittoDiSapere.
Davanti all'Eurodeputata Sabrina Pignedoli, alla prof.ssa Maria Cristina Marchetti, al prof. Alessandro Guerra, al giornalista Riccardo Iacona e ad una sala gremita di studenti, la partner di Julian Assange ha elogiato le iniziative in tutto il mondo a favore del fondatore di WikiLeaks.
Lunedì scorso gli attivisti di Reggio Emilia sono riusciti a far votare dal loro Consiglio Comunale l’ambita onorificenza a favore del giornalista australiano. Come hanno fatto? Ce lo spiega una di loro, passo per passo: una ricetta che, volendo, tutti noi potremmo utilizzare nei nostri comuni.
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