Il 20 maggio a Milano è confluito un mare di colori, di volti e di culture diverse. Perché il mondo che vogliamo è variegato e accogliente.
Primo passo: superare la legge Bossi-Fini.
Le guerre, le armi, l’abuso di potere, l’inquinamento senza freni: oggi, tutto è all’insegna del dominio del dio denaro. Proviamo a rileggere la storia della nostra umanità in chiave di liberazione.
Ritornano i nazionalismi, c’è chi istiga a vedere come minaccia i poveri del mondo. Dobbiamo indignarci e stare all’erta perché la follia dell’uomo non osi più e perché mai più si verifichi l’abominio. Mai più l’uomo brutalizzi l’uomo
Il sogno di questo giovane ragazzo del Gambia è di fare il calciatore. O, se possibile, di studiare informatica. Invece è finito nel ghetto Ghana, in Puglia.
Racconto di un giovane volontario in uno dei tanti luoghi che raccolgono migranti in cerca di fortuna, in fuga da guerre e miserie. E che si scontrano con i nostri muri.
Il dramma dei minori non accompagnati che giungono alle porte dell’Europa. Sono tanti, tantissimi. Sono soli. Storia di un appello.
E di una Risoluzione che impegna il Governo a bussare alla solidarietà dell’Europa.
Storia di pregiudizi e riconoscimenti (adesso) possibili.
La diversità, la convivenza e la conoscenza reciproca.
Culture che si intrecciano, per vincere l’indifferenza.
Di fronte al rischio di un'escalation suicida, i vari gruppi pacifisti nel mondo, a partire da quelli israeliani, hanno il compito di unire le voci e richiamare i governi a isolare Netanyahu. Ancora insufficiente è l'attenzione del movimento ecologista sui rischi nucleari della guerra
Si apre l'appello del Processo Ambiente Svenduto con una grave mancanza: il non aggiornamento dello studio fondamentale per comprendere il nesso causa-effetto tra gli inquinanti prodotti dall'ILVA e la salute dei cittadini.
Ci si pone l'obiettivo di "alfabetizzare" i partecipanti all'utilizzo dell'Intelligenza Artificiale generativa per la creazione di testi e prodotti utili al giornalismo online e al mediattivismo.
Vi è una sorta di reticenza nel raccontare il fenomeno diffuso della renitenza alla leva dei giovani ucraini. E delle donne ucraine che chiedono in piazza il ritorno a casa dei soldati. Si preferisce parlare dei soldati feriti che vogliono ritornare al fronte a combattere per difendere la patria.
L'incapacità dell'Occidente di inviare armi a Kiev sta mettendo Putin sulla buona strada per la vittoria. Nei recenti incontri con POLITICO, i leader politici del paese hanno riconosciuto che gli spiriti pubblici stanno cedendo mentre l'Ucraina sembra scivolare verso il disastro
17 aprile 2024 - Jamie Dettmer (opinion editor di POLITICO Europe)
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