Il venerdi 9 marzo, si svolge un incontro pubblico a Pisa
dedicato alla questione ancora scottante del nucleare.
Ora occorre affrontarla senza distinguere l'uso civile da quello militare.
Fra due settimane arriva il primo anniversario dello scoppio del terribile incidente alla centrale nucleare di Fukushima Daiichi in Giappone.
Centro di documentazione “Semi sotto la neve” v’invita a contribuire a delle iniziative per ricordare l’anniversario.
Su tanti argomenti si parla dei giovani come se non ci fossero. E, invece, esistono, agiscono, operano. Alcuni laboratori in ambito ambientalista ce ne danno prova.
Un movimento internazionale per chiudere il nucleare.
Angelo Baracca e Giorgio Ferrari
Un forno è esploso Lunedi alle 11:45 nel sito nucleare di Marcoule (Gard), in un impianto di trattamento dei rifiuti di una filiale di EDF, causando il rischio di fuoriuscita radioattiva. Ci sarebbero un morto e diversi feriti.
L'incidente è avvenuto nel centro Centraco della società Socodei, una filiale della EDF, di Codolet, ha precisato un portavoce della Commissariato all'Energia Atomica (CEA). "Per il momento, non c'è sversamento di rifiuti verso l'esterno", ha aggiunto.
Non dimentichiamoci di Fukushima!
Tutto quello che non è stato detto, taciuto, nascosto e che minaccia, ancora, la sicurezza della gente. Non solo giapponese.
Angelo Baracca
Nasce su Facebook C.A.N. - Coalition Against Nukes
Dal social network alle piazze: C.A.N., un gruppo spontaneo nato su Facebook per dire basta al nucleare, chiama a raccolta gli Stati Uniti il prossimo 1 ottobre.
L’Italia, per la seconda volta, ha detto no all’ingresso del nucleare. Ora occorre documentarsi bene perché il sogno italiano divenga comune in Europa.
La seguente riflessione è stata spedita da Carl Kabat la notte del 3 luglio. Notizie di Carl la mattina del 4 luglio riportano che è presente sul sito, sta svolgendo il suo “lavoro di pace” e attende di essere trovato. Seguiranno ulteriori dettagli.
Anche il network francese “ Sortir du nucleaire” si congratula per il forte messaggio lanciato dagli italiani riguardo l'annullamento dei progetti nucleari nel loro Paese.
Un mio amico italiano ha detto: «La democrazia non può funzionare se il demos (il popolo) non può esercitare con coscienza il kratein (governo)». Oggi ce lo hanno dimostrato gli italiani. E li ammiro.
Ho avuto speranza di raggiungere il quorum nel referendum quando ho percepito la varietà e la molteplicità dei modi con cui si è fatta campagna per il voto e per il sì: ognuno con i propri mezzi, nel proprio quotidiano ha dato una spinta alla riuscita del referendum
Era contenuto nel programma “Aeromobili a Pilotaggio Remoto per l’Aeronautica Militare”. Un programma da 2,4 miliardi di euro che ha attirato l'attenzione degli analisti militari. Poi vi è stato un "errata corrige" del Ministero e la cifra è crollata di 31 volte. Ma i conti non tornano.
La sciagurata voglia di guerra delle classi dirigenti politiche italiane ed europee non corrisponde alla volontà di pace dei propri popoli. Crediamo che i ragazzi e le ragazze abbiano il diritto di pensare ad un mondo senza guerre esenza armi
Oggi soffia un nuovo vento di guerra. Sempre più spesso vengono amplificate iniziative di riarmo e di sostegno ad una mentalità bellicista e di allarme internazionale. Molti governi europei premono per un servizio militare generalizzato come obiettivo di adeguamento numerico delle forze armate.
1 novembre 2025 - Centro di ricerca per la pace di Viterbo, Movimento Nonviolento, PeaceLink
Néné Bintu Iragi, Présidente de la Société Civile du Sud-Kivu, à l’Est de la République Démocratique du Congo. Intervention à la «Conférence pour la Paix et la Prospérité dans la Région des Grands Lacs », à Paris, le 30 octobre 2025.
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