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20 ottobre 2010

Lettera a Sussi

Lettera scritta da Josè Pascal alla "Sig. ra Sussidiarietà"
Autore: Josè Pascal

Comuncè, 13 maggio 2010

Cara Sussi,

… mia cara. Dove sei? Quando verrai a trovarci? Devo confidarti che a volte sembra che tu non ci sia mai veramente stata. Ormai sei solo un bel ideale mai realizzato. Parrebbe proprio che il nostro caro signor Bene Comune interessi a pochi, quasi a nessuno, affogati come siamo nell’indifferenza individualista. Dal altro canto è pur vero che è difficile esserti veramente amico. Esserlo comporta che ciascuno debba preoccuparsi anche dei problemi altrui o perlomeno che si contemplino questi ingombranti altri nei propri progetti. Bada bene che non sto parlando degli emarginati, dei diversi, dell’onnipresente bambino africano con il ventre gonfio che ormai non fa più effetto a nessuno. Quelli non hanno fascino, non sono trendy, sono OUT! Mi basterebbe che chi decide di esserti amico imparasse almeno ad aver rispetto per il suo vicino, per l’autista che guida il bus che ogni giorno lo porta al lavoro, per la cassiera del supermercato sotto casa (ma poi, esistono ancora questi “supermercati sotto casa”?). Meglio emulare il folklore dei belli, le usanze dei ricchi, di coloro che ostentano in tutto, i vincenti di turno, che il pianeta lo strapazzano senza nemmeno accorgersene e non riescono neanche a guardare al di là del proprio naso (per dirla alla Mary Poppins!). In questa società vetrinizzata, dove tutto deve essere bello, attraente e sempre giovane, tu Sussi non ti sei mai sentita a tua agio. Prima ti sei arrovellata il cervello con i tuoi complessi, tentando di capire perchè la pensassi in maniera così differente dagli altri. Ti sei sentita esclusa, addirittura quasi di troppo. Poi crescendo hai creduto in te stessa e combattuto per i tuoi princìpi. Ma per farlo fin in fondo avevi bisogno dell’aiuto degli altri. Tuttavia solo apatia, incuranza e rassegnazione ti erano affianco. Hai deciso di espatriare in cerca di altruismo, senso civico e comune memoria. Cara Sussi, se sei riuscita nella tua ricerca, aspettami, sto venendo da te. Mi attenderà un viaggio lungo e tortuoso ma ci proverò comunque.
Eccomi Sussidiarietà sto arrivando.

Il tuo umile e speranzoso amico Josè

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