Countdown Internet Italia?
Dunque ci siamo: tra pochi giorni, il prossimo sei luglio, potrebbe suonare la campana a morte per la Rete Internet italiana. Pieni poteri ad una agenzia indipendente, l’Agcom, ovvero l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, che senza richiedere l’intervento della Magistratura potrà ordinare agli Internet Service ProviderW di rimuovere interi siti (su server italiani) o impedirne l’accesso (su server stranieri) tramite blocco degli indirizzo IPW. Per quali motivi (non possiamo parlare di reati, visto che non è la magistratura ad intervenire bensì una “autorità” amministrativa) l’Agcom potrà richiedere simili provvedimenti? Il più classico dei classici: la tutela del diritto di copyright.
Cosa significa? Un piccolo esempio:una nota società nel campo televisivo italiano scrive ad un noto portale internet di contenuti audiovisivi chiedendo di togliere dai suoi server un paio di spezzoni di un suo programma televisivo, spezzoni riguardanti interviste ad un rappresentante di una associazione di consumatori. Motivo: violazione del copyright. Risposta del portale: chiusura dell’intero canale dell’associazione in questione, rea di aver pubblicato quei due spezzoni, con perdita anche di tutti i video autoprodotti che nulla avevano a che spartire con la violazione in questione.Fantascienza? no. è realmente accaduto, non molto tempo fa.
La domanda nasce quindi spontanea: quali saranno i soggetti di cui l’Autorità delle Comunicazioni ne garantirà i diritti? di certo non quelli del sign. Rossi, cittadino italiano lavoratore dipendente o pensionato che non avrà quasi certamente diritti d’autore da tutelare.A corollario della prima, segue una seconda domanda: dov’è l’Autorità Garante delle Comunicazioni quando il sign. Rossi di cui sopra si scontra con lo strapotere delle società private? (gestori di telefonia, proprietari di televisioni o piattaforme satellitari, etc …). In questi casi, strano a dirsi!, non c’è mai. O quando c’è arriva sempre dopo, a cose fatte, e se la sbriga con una multa (quando ci riesce!), che per le società in questione sono bruscolini, mentre al sign. Rossi toccheranno le briciole (se e quando gli arriveranno).
Come siamo arrivati fino a questo punto? beh, leggete la ricostruzione di Marco Calamari: sono anni che gli esperti del settore non fanno altro che avvisarci (“fate attenzione, se si continua di questo passo prima o poi succede il casino”), e sono anni che anche da questo blog si continua a scrivere “questo DDL è una minaccia, questa proposta di legge è insensata, questa modifica alla legge taldeltali comporterà serie ripercussioni” e via dicendo.E cosa è cambiato? nulla. Le autorità (politiche o amministrative che siano) vanno avanti per loro conto ed i cittadini continuano a non vedere (o a far finta di).A cosa potremmo andare incontro? lo spiega, giuridicamente parlando, Guido Scorza che fa un’analisi dettagliata del provvedimento e delle conseguenze nella sua attuazione.
Dietrologia spicciola: se i burocrati dei Palazzi insistono nel cercare di voler mettere le mani sulla Rete (anche se tecnicamente difficile), un motivo ci sarà; sarà un caso che in questi stessi anni si cerca anche di svuotare sempre più di contenuti (e conduttori) la televisione pubblica?
Curiose coincidenze.
Articoli correlati
- La Corte Suprema degli Stati Uniti decide sul futuro dei contenuti sui social media
È costituzionale limitare la moderazione dei contenuti?
Quali contenuti si possono rimuovere dai social media? La legge del Texas, firmata nel 2021 dal governatore Greg Abbott, rende illegale per qualsiasi grande social media “bloccare, bandire, rimuovere, negare l'uguale accesso o visibilità, o altrimenti discriminare”.25 febbraio 2024 - Brian Fung - The Intercept
L'Ucraina blocca i giornalisti dal fronte con una censura crescente
“È incredibile quanto poco di ciò che sta accadendo venga raccontato. Ho seguito quattro guerre e non ho mai visto un tale divario tra la drammaticità del conflitto e l’esiguità della sua documentazione da parte della stampa dall’altro”, ha dichiarato Luke Mogelson, collaboratore del New Yorker.4 luglio 2023 - Alice Speri - Intervista di Linda Maggiori a Franco Sacchetti
Il più (devastante) spettacolo dopo il Big Bang...
Greenwashing, sfruttamento delle spiagge e degli ecosistemi alla luce del nuovo tour dell’ex disc jokey più famoso d’Italia sostenuto anche da associazioni “ambientaliste”.4 luglio 2022 - Alessio Di Florio - E' stato necessario l'intervento dell'ambasciata britannica
Lo storico Antony Beevor: perché l'Ucraina ha vietato il mio libro?
Dopo la condanna del suo libro "Stalingrado" da parte del "comitato di esperti" governativi, Antony Beevor riflette sul desiderio dei governi di modificare il passato e mette in guardia dai pericoli della censura. La vicenda è del 2018 ma diventa attuale per le nuove leggi di censura sui libri.3 luglio 2022 - Redazione PeaceLink
Sociale.network