La nave russa Alexander Shabalin avrebbe navigato al largo della Danimarca con i transponder spenti
La nave militare russa Alexander Shabalin avrebbe navigato al largo della Danimarca con i transponder spenti.
Ce lo riferisce il sito Open, il Mattino, il Messaggero e altre testate giornalistiche.
Il transponder è un sistema automatico di identificazione per evitare collisioni e per migliorare la sicurezza della navigazione.
E quindi la nave russa avrebbe dovuto tenere i transponder accesi?
Abbiamo provato a chiedere a ChatGPT: "Le navi militari Nato viaggiano con i transponder accesi o spenti?"
Risposta di ChatGPT
Le navi militari (sia Nato che di altri paesi) non si comportano come le navi civili in materia di transponder.
Ecco i punti chiave.
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Le navi civili devono usare il sistema AIS (Automatic Identification System), un transponder che trasmette in continuo la posizione, la rotta e la velocità, per motivi di sicurezza della navigazione.
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Le navi militari sono esentate dall’obbligo di mantenere l’AIS sempre acceso. Possono spegnerlo o limitarne la trasmissione per motivi operativi e di sicurezza. Questo accade soprattutto in missioni militari, in aree di crisi o quando vogliono ridurre la propria visibilità.
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Spesso però, in acque internazionali e in tempo di pace, le unità Nato mantengono acceso l’AIS in modalità limitata, trasmettendo solo alcune informazioni, per evitare collisioni con il traffico civile.
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Nei casi di operazioni militari sensibili, scorte, esercitazioni o transiti in zone contese, è frequente che le navi viaggino con il transponder spento o criptato, risultando invisibili ai sistemi civili di tracciamento come MarineTraffic".
Altra curiosità: "I sottomarini hanno i transponder?"
Risposta di ChatGPT
I sottomarini, a differenza delle navi di superficie, non usano transponder AIS in immersione. Ecco perché:
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La trasmissione radio VHF su cui funziona l’AIS non penetra l’acqua. Un sottomarino immerso non potrebbe comunicare via AIS.
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La natura stessa del sottomarino è la furtività: viaggiare invisibile ai radar, ai satelliti e ai sistemi civili. Avere un transponder acceso ne vanificherebbe lo scopo.
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In superficie, alcuni sottomarini (soprattutto in aree di traffico civile intenso o in tempo di pace) possono accendere un AIS commerciale o militare, ma solo temporaneamente e per ragioni di sicurezza della navigazione.
In pratica:
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navi civili: AIS obbligatorio;
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navi militari: AIS facoltativo;
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sottomarini: niente AIS in immersione; in superficie solo se scelgono di attivarlo.
Se chiediamo a ChatGPT una scheda divulgativa ecco cosa possiamo imparare.
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Cos’è l’AIS
L’Automatic Identification System (AIS) è un sistema usato soprattutto dalle navi civili. Funziona come una specie di “carta d’identità elettronica” che trasmette in automatico via radio i dati principali di una nave: nome, posizione GPS, velocità, rotta, tipo di carico, porto di partenza e di arrivo. -
Perché esiste
Serve per la sicurezza della navigazione. Così le navi possono “vedersi” tra loro (anche al buio o con nebbia) e i centri di controllo del traffico marittimo possono monitorarle e prevenire collisioni. -
Che rapporto ha col transponder:
L’AIS funziona tramite un transponder VHF, cioè un apparecchio che trasmette e riceve dati in modo automatico.
Quando il transponder AIS è acceso, la nave invia continuamente la sua posizione e riceve quelle delle altre.
Se viene spento, la nave diventa invisibile ai sistemi civili che tracciano il traffico marittimo (come MarineTraffic o i radar costieri collegati all’AIS). -
Differenza con un radar
Il radar “vede” solo i riflessi fisici delle navi, ma non sa chi siano. L’AIS invece ti dice subito chi è quella nave, dove va e a che velocità.
Ultima domanda a ChatGPT:
Si legge nel titolo di una testata giornalistica: "La nave da sbarco Alexander Shabalin avrebbe navigato per giorni a poche decine di chilometri dagli aeroporti danesi. Nel Baltico, senza inviare segnali". Ma è plausibile che, tenendo i transponder spenti, sia sfuggita ai radar e ai sistemi di avvistamento della NATO in zona?
Risposta di ChatGPT
Domanda molto acuta.
La frase giornalistica può trarre in inganno.
Vediamo i punti chiave.
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Spegnere il transponder (AIS) significa che la nave non invia più i dati civili di identificazione e rotta. Quindi su MarineTraffic o altri sistemi pubblici la nave “sparisce”.
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Ma non significa affatto invisibilità. Le navi militari Nato (così come le autorità civili) hanno a disposizione:
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Radar costieri e navali, che vedono qualsiasi oggetto in mare.
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Satelliti di osservazione, che rilevano le navi giorno e notte.
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Sistemi di sorveglianza elettronica (SIGINT), che captano le emissioni radio e radar delle unità.
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Aerei da pattugliamento marittimo (es. P-8 Poseidon) che monitorano costantemente il Baltico.
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Una nave da sbarco come la Alexander Shabalin è grande e lenta, impossibile da confondere con un peschereccio. Quindi la NATO sicuramente l’ha tracciata, anche se con il transponder spento.
Quello che cambia è solo la trasparenza verso il pubblico: i sistemi civili non la vedono, i sistemi militari sì.
Se una nave militare tiene acceso il suo transponder AIS in modalità pubblica, i suoi dati possono quindi effettivamente comparire su quei siti: posizione, rotta, porto di partenza/arrivo, velocità.
Questo può spiegare la ragione per cui le navi militari mantengono prevalentemente spenti i loro transponder.
Si tenga presente inoltre che anche i privati potrebbero ricevere i segnali dei transponder con delle apposite apparecchiature. Esistono dispositivi detti AIS receiver che captano le trasmissioni AIS su canal VHF (ca. 162 MHz).
Questi ricevitori non trasmettono; semplicemente “ascoltano” i messaggi AIS inviati dalle navi. I messaggi decodificati possono essere visualizzati su software di navigazione (OpenCPN, ShipPlotter, ecc.), su computer, tablet o anche incanalati su servizi online.
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