I media e la guerra
Una raccolta di articoli sull'informazione e sulla propaganda in tempo di guerra
- Giornalisti a rischioUomini e donne che rischiano la vita per raccontare un conflitto
Come viene costruita la percezione mediatica dei conflitti militariGuerra e disinformazione: piccola guida di autodifesa
La narrazione mediatica in ambito militare è un potente strumento per modellare le percezioni del pubblico e influenzare il sostegno o l'opposizione alle operazioni militari. La verifica delle notizie richiede tempo e attenzione, ma è fondamentale per non farsi manipolare da false informazioni.11 ottobre 2023 - Alessandro Marescotti
La battaglia per influenzare la percezione della guerra in un'analisi del Washington PostLa controffensiva ucraina: realtà effettuale e narrazione mediatica
L'Ucraina aveva l'obiettivo di rompere le difese russe e avanzare. Tuttavia, la realtà sul campo ha dimostrato quanto sia difficile sconfiggere i russi che si avvalgono di trincee fortificate e di tattiche di "difesa elastica", in un ciclo incessante di avanzate e ritirate che frenano gli attacchi.8 ottobre 2023 - Alessandro Marescotti
Il dilemma della verità nella controffensiva ucraina, un'analisi complessivaLa propaganda di guerra di Kiev e le preoccupazioni della Nato
La narrazione della guerra oscilla fra propaganda e verità. Emergono discrepanze tra le ottimistiche dichiarazioni di Kiev ("stiamo avanzando") e il pessimismo della Nato per via dell'esaurimento delle munizioni4 ottobre 2023 - Alessandro Marescotti
La presidente della Commissione Europea aveva incautamente rivelato le perdite subite dall'UcrainaQuanti soldati ucraini sono morti? E' un "segreto di Stato"
"Le informazioni sulle perdite dell'Ucraina nella guerra sono un segreto di Stato". Lo ha affermato il vice capo del ministero della Difesa Anna Malyar, aggiungendo: "Bisogna non lavorare per il nemico e non rivelare questi numeri fino alla fine della legge marziale".Adnkronos
Ucraina: la Federazione dei Giornalisti chiede al governo di rivedere la nuova legge sui media
Zelensky ha firmato una controversa legge che mette a rischio la libertà di stampa e il pluralismo dell'informazione nel Paese2 marzo 2023 - International Federation of Journalists
Come combattere la disinformazione di guerra? Julian Assange ce lo insegna.Il mio Buon Proposito per il nuovo anno: lettera di una ex-pacifista (ora non più “ex”)
Il 1° gennaio di ogni anno è il momento consueto per formulare i buoni propositi per i 365 giorni a venire. Se ne formulano tanti e di solito se ne mantengono pochi. Una ex-pacifista, ora decisa a non essere più ex, ha invece scelto per quest'anno un solo proposito. Così è più sicura di mantenerlo.2 gennaio 2023 - Patrick Boylan
Lettera a RepubblicaNon esiste nessuna direttiva UE che obbliga a versare il 2% del proprio PIL alla Nato
Fact-checking su un articolo di Furio Colombo dal titolo "Incoerenza dei nuovi pacifisti" in cui si legge: "Il governo italiano, per una direttiva dell’Unione Europea, ha deciso un aumento di spesa militare italiana del 2 per cento".10 agosto 2022 - Carlo Gubitosa
Le PsyOps bianche, grigie e nereDisinformazione, propaganda e manipolazione dell'opinione pubblica in guerra
Le operazioni psicologiche mirano a modificare le opinioni e il comportamento di avversari, amici e pubblico neutrale. La NATO ha sviluppato una strategia di operazioni psicologiche, informative e mediatiche. La Russia invia messaggi per demoralizzare i soldati ucraini e indurli alla diserzione.19 giugno 2022 - Redazione PeaceLink
Si chiamano psyops (operazioni psicologiche) e servono a modificare la percezione della guerraIpnotizzati dalla propaganda fabbricata dalla Nato stiamo andando verso il baratro
Mentre si parlava di una vittoria di Zelensky, in realtà in queste settimane accadevano tre cose terribili: boom di export per la Russia, carneficina dei soldati ucraini e avanzata delle truppe di Mosca. Un +90% di export di gas e petrolio con cui Putin può pagarsi la guerra per tutto il 202313 giugno 2022 - Alessandro Marescotti
La mia vita da reporter del New York Times tra le ombre della Guerra al TerrorismoIl segreto più grande
Ho iniziato a occuparmi della CIA nel 1995. La Guerra Fredda era terminata, la CIA si stava ridimensionando e l’ufficiale della CIA Aldrich Ames era appena stato smascherato come spia russa. Un’intera generazione di alti funzionari CIA stava lasciando Langley. Molti volevano parlare.22 maggio 2022 - James Risen
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