Vendola scrive a Riva: «non c’è più tempo da perdere»
Egregio Ingegner Riva,
è con rammarico che mi rivolgo a lei con questa breve nota.
L’opinione pubblica pugliese e nazionale chiede a tutti noi, attori politici e attori imprenditoriali, parole chiare e atti concreti sul tema cruciale della riduzione dell’inquinamento.
Scelte che aggrediscano alla radice quei fenomeni di avvelenamento delle nostre città e delle nostre vite che, giorno dopo giorno, si traducono in crescita delle malattie e della mortalità. Tutta Taranto ci chiede interventi concreti di abbattimento dell’emissione delle diossine.
In questi mesi la Regione ha provato a camminare, insieme al sistema d’impresa, costruendo equilibri difficili ma indispensabili fra ambiente e sviluppo, fra occupazione e salute. Ma per far questo, per non inciampare, occorre la partecipazione attenta dell’Ilva, occorre che l’Ilva ci creda quanto noi e faccia il suo cammino.
Occorre che l’Ilva non giochi su tavoli diversi e capisca che non c’è più tempo da perdere. Queste sono le motivazioni che ci hanno portato a sottoscrivere solo 2 mesi fa un Accordo di Programma. E ora che succede? perchè il cammino sembra improvvisamente interrompersi? Avevamo sottoscritto impegni chiari e precisi: di quanto si abbasserà – calendario alla mano - il livello delle diossine immesse dai camini? Entro quante settimane o mesi? Non è dato saperlo.
E mentre la Regione dichiara che vincolerà il suo consenso per il rilascio dell’AIA (Autorizzazione integrata ambientale) a queste risposte, l’Ilva sembra sfuggire ai propri impegni. Se è così state commettendo un grave errore. Per questo le rivolgo questo appello accorato. Le chiedo perciò parole di serietà che chiariscano gli impegni e, mi auguro, tranquillizzino tutti noi.
Taranto attende fatti oggi non più rinviabili.
Cordialmente,
Nichi Vendola
Bari, 3 Giugno 2008
Il Comunicato presente sul Portale Ambientale della Regione Puglia
L’ILVA ha deciso di autosospendersi dagli adempimenti previsti dall’Accordo di Programma sull’Autorizzazione Integrata Ambientale sottoscritto nello scorso aprile. la Regione ribadisce il no all’AIA se non si rispettano gli accordi con l`istituzione
Questa scelta, motivata dall’attesa dell’esito del ricorso al TAR da parte di una Associazione di Taranto non favorevole a quell’accordo (prevista per il 4 giugno) si presenta come sgradevole e foriera di incognite nei rapporti con le istituzioni. Se ILVA intende retrocedere nella strada della tutela della salute e del territorio lo faccia senza nascondersi dietro le intempestive quanto controproducenti iniziative di qualche comitato.
La Regione ribadisce che senza un abbattimento certo per tempi e quantità delle diossine esprimerà un parere negativo nella procedura di AIA giacchè la sua attenzione verso l’occupazione ed il reddito è sempre stata coniugata alla massima preoccupazione per l’inquinamento e per la salute. Una rottura o una interruzione nel dialogo finalizzato a legare sviluppo e tutela ambientale non trova dunque motivazioni se non in una scelta di ritorno a vecchie politiche e modelli di sviluppo.
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