ILVA: Vendola, "Taranto e la Puglia sono stanche delle menzogne"
“Sulla questione dell’Ilva da parte del Governo, per bocca del Ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo, si continua a fornire alla collettività tarantina e pugliese versioni dei fatti totalmente false. Taranto e la Puglia sono stanche di queste menzogne. La realtà è ben diversa”.
Lo afferma il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola a commento della lettera al direttore pubblicata oggi sul quotidiano “La Repubblica”, firmata dal Ministro Prestigiacomo.
“Per 10 anni i governi regionali di centro-destra che ci hanno preceduto non si sono minimamente preoccupati di effettuare alcun tipo di studio e di controllo delle emissioni inquinanti nell’area industriale di Taranto, e in particolare dello stabilimento ILVA” prosegue Vendola.
“Noi per la prima volta abbiamo avviato una costante azione di monitoraggio delle sostanze nocive presenti nell’atmosfera e nel suolo.
I risultati ci hanno spinto a chiedere, nell’ambito delle procedure di Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA), una revisione dei parametri indicanti i limiti delle emissioni di diossine. Con un atteggiamento di identica responsabilità sia nei confronti del Governo Prodi che di quello Berlusconi”.
“Le dichiarazioni fornite dal Ministro Prestigiacomo nella lettera a Repubblica” conclude Vendola “ ci confermano quanto questo Governo sia inaffidabile sotto il profilo della tutela ambientale. Di conseguenza resta per noi prioritaria l’approvazione a breve di una legge regionale anti-diossine”.
Losappio replica a ministro Prestigiacomo su Ilva e diossine
"Il Ministro dichiara su Repubblica di oggi di avere messo in grado l'Ilva di Taranto - con le necessarie procedure - di applicare il procedimento Urea per l'abbattimento delle diossine al camino E312. L'llva, con nota formale, sostiene di non essere in grado di farlo proprio a causa delle lacunose autorizzazioni del Ministero. Chi dei due ha ragione? Chi dei due mente?"
Stefàno e Romeo verificheranno lo stato delle prodecure
TARANTO - Il sindaco di Taranto, Ippazio Stefàno, ha sollecitato l’assessore all’Ambiente, Sebastiano Romeo, a verificare con il competente ministero lo stato delle procedure sugli interventi a tutela dell’ambiente da parte dell’Ilva, dopo aver ricevuto dall’azienda siderurgica una nota in cui si condiziona l’esecuzione degli interventi al rilascio delle autorizzazioni. Stefano osserva in un comunicato che il presidente dell’Ilva, Emilio Riva, ha confermato l’impegno per l’esecuzione nel più breve tempo possibile delle opere di adeguamento ambientale dello stabilimento di Taranto indicate nella domanda per il rilascio dell’Autorizzazione integrata ambientale (Aia), con particolare riguardo all’impianto Urea.
«Ma le opere – precisa Stefàno – saranno realizzate a condizione che vengano rilasciate da parte delle amministrazioni pubbliche competenti tutte le autorizzazioni necessarie. Desidero sottolineare – conclude Stefano – che impegno prioritario di questa amministrazione, e mio personale, è sviluppare ogni azione in grado di contrastare l'inquinamento ambientale e di favorire il massimo abbattimento possibile delle emissioni industriali e di ogni altra natura».
Anche l'Arpa puglia smentisce il ministro
BARI – L'agenzia regionale per l’ambiente (Arpa) Puglia smentisce in una nota l’affermazione del ministro Prestigiacomo, contenuta nella lettera da lei inviata ad un quotidiano nazionale e pubblicata oggi, secondo la quale non risulta che alla riunione della Commissione Aia del 16 ottobre fossero presenti rappresentanti dell’Ilva, «come sostiene il direttore generale dell’Arpa regionale». «Anche questo dato – sostiene il ministro – è facilmente verificabile controllando il foglio delle presenze a quella riunione».
«Presto fatto» replica l’Arpa Puglia che prosegue: «Nel verbale della riunione ci sono le firme di tre dirigenti Ilva. Addirittura la riunione, nella quale si insediava la nuova commissione nominata dal ministra, è stata aperta da un intervento di un dirigente Ilva, come risulta dal verbale sottoscritto da tutti i presenti. Per consentire a tutti gli interessati, compresa la ministra, di poter leggere il documento, ne è stata disposta la pubblicazione sul sito di Arpa Puglia www.arpa.puglia.it».
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