Ilva, ora il ministero ordina nuove misure di sicurezza
Dopo aver valutato i dati Arpa sull´inquinamento atmosferico a Taranto e le emissioni nocive che quotidianamente escono dalle ciminiere del siderurgico, il ministero ha inviato una richiesta urgente alla direzione dell´Ilva, chiedendo di "comunicare le misure di prevenzione e protezione adottate e di integrare la caratterizzazione dei terreni per delimitare l´estensione dell´area contaminata e la sua profondità, e di attivare misure di messa in sicurezza mediante rimozione della fonte inquinante".
Per l´assessore regionale all´Ecologia Michele Losappio, si tratta di un segnale importante: dopo mesi di contrapposizione con il ministro Stefania Prestigiacomo, quadro è il primo segnale di disgelo che arrivano da Roma sul fronte ambientale. "Speriamo che Ilva si assuma le sue responsabilità ed ottemperi a quanto indica la legge ed il buon senso", ha dichiarato Losappio.
Ma ieri il gruppo Riva ha replicato alle preoccupazioni espresse nei giorni scorsi dall´assessore regionale che aveva accusato l´Ilva di aver fatto troppo poco per adeguarsi alla nuova normativa regionale.
"Il timore di nostro presunto passo indietro sul crono-programma per la riduzione dell´inquinamento è del tutto privo di fondamento" ha fatto sapere in una nota il gruppo Riva.
Ma la dirigenza del siderurgico più grande d´Europa non ha cambiato idea in merito alla legge licenziata lo scorso dicembre dal consiglio regionale: "L´Ilva continua a considerare tecnicamente impraticabile la riduzione del valore limite delle diossine a 0,4 nanogrammi per metro cubo.
Inoltre - si legge nella nota - esprime perplessità sul reale contributo che la legge regionale potrà dare al già avviato processo di riduzione delle emissioni".
Articoli correlati
- Resoconto della conferenza stampa del 21 agosto 2025
Tutti i dubbi sulla "decarbonizzazione" dell'ILVA
Incontro a Taranto presso il Convento San Pasquale. Qui vengono condivisi i materiali di informazione per i giornalisti.21 agosto 2025 - Redazione PeaceLink - Le parole sbagliate del ministro delle imprese Adolfo Urso
Dal "forno a freddo" alla "piena decarbonizzazione" dell'ILVA
Il ministro Urso, dopo aver parlato del "forno a freddo" per l'ILVA, ha poi annunciato erroneamente la "piena decarbonizzazione": gas al posto del carbone. Però per la scienza la "decarbonizzazione" non è l'eliminazione del "carbone" ma del "carbonio", elemento presente anche nel metano.21 agosto 2025 - Redazione PeaceLink - I numeri lanciati a casaccio sono indice di una trattativa fumosa
I lavoratori dell'ILVA di Taranto sono ottomila e non diciottomila
Si è parlato di 18 mila lavoratori, un numero inventato che stride con le fonti ufficiali. I dati veri sono ben diversi. Acciaierie d’Italia gestisce lo stabilimento e ha dichiarato 8.178 occupati a Taranto nel 2022. Ma se non si conoscono gli occupati come si possono stimare gli esuberi?19 agosto 2025 - Alessandro Marescotti - Le dichiarazioni di Alessandro Marescotti, presidente di PeaceLink
"Il verbale d'intesa sull'ILVA? Sono 876 parole che non cambiano nulla"
“Quella firmata ieri è stata una sapiente operazione pubblicitaria confezionata da esperti di comunicazione, ma che non avvita neanche un bullone del nuovo stabilimento decarbonizzato. È una bolla di convinzioni, una sorta di atto di fede in attesa di un Salvatore che forse non arriverà mai”.13 agosto 2025 - Giovanni Pugliese
Sociale.network