Taranto Sociale

Ilva, ora il ministero ordina nuove misure di sicurezza

L´Ilva intervenga per limitare i danni ambientali a Taranto: il diktat questa volta non arriva dalla Regione ma dal ministero dell´Ambiente che, per la prima volta in questa legislatura, alza la voce contro il gruppo Riva.
13 gennaio 2009
Paolo Russo
Fonte: Repubblica

Dopo aver valutato i dati Arpa sull´inquinamento atmosferico a Taranto e le emissioni nocive che quotidianamente escono dalle ciminiere del siderurgico, il ministero ha inviato una richiesta urgente alla direzione dell´Ilva, chiedendo di "comunicare le misure di prevenzione e protezione adottate e di integrare la caratterizzazione dei terreni per delimitare l´estensione dell´area contaminata e la sua profondità, e di attivare misure di messa in sicurezza mediante rimozione della fonte inquinante".

Per l´assessore regionale all´Ecologia Michele Losappio, si tratta di un segnale importante: dopo mesi di contrapposizione con il ministro Stefania Prestigiacomo, quadro è il primo segnale di disgelo che arrivano da Roma sul fronte ambientale. "Speriamo che Ilva si assuma le sue responsabilità ed ottemperi a quanto indica la legge ed il buon senso", ha dichiarato Losappio.

Scritta su muro Ilva di Taranto. Assolta Cobas
TARANTO - Il giudice di pace di Taranto Gastone De Vincentis ha assolto perchè “il fatto non costituisce reato” Margherita Calderazzi, esponente dei Cobas di Taranto, dall’accusa di diffamazione nei confronti del presidente del consiglio di amministrazione dell’Ilva, Emilio Riva. L’imprenditore aveva chiesto un risarcimento di 100.000 euro. Calderazzi era accusata di essere la mandante della frase 'Riva assassinò comparsa sui muri dello stabilimento siderurgico nell’agosto del 2006. Autore della scritta era stato un minorenne, poi identificato dalla vigilanza interna di stabilimento. Calderazzi si è difesa dinanzi al giudice affermando di non aver commissionato la scritta, ma di condividerla “perchè quella frase esprime il pensiero di tanti operai, di tante famiglie di operai morti sul lavoro”.

Ma ieri il gruppo Riva ha replicato alle preoccupazioni espresse nei giorni scorsi dall´assessore regionale che aveva accusato l´Ilva di aver fatto troppo poco per adeguarsi alla nuova normativa regionale.

"Il timore di nostro presunto passo indietro sul crono-programma per la riduzione dell´inquinamento è del tutto privo di fondamento" ha fatto sapere in una nota il gruppo Riva.

Ma la dirigenza del siderurgico più grande d´Europa non ha cambiato idea in merito alla legge licenziata lo scorso dicembre dal consiglio regionale: "L´Ilva continua a considerare tecnicamente impraticabile la riduzione del valore limite delle diossine a 0,4 nanogrammi per metro cubo.

Inoltre - si legge nella nota - esprime perplessità sul reale contributo che la legge regionale potrà dare al già avviato processo di riduzione delle emissioni".

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