In seguito alle gravi dichiarazioni dell'Ing. Capogrosso, direttore dell'Ilva s.p.a, rilasciate alla stampa e al Comune di Taranto, che metterebbero in dubbio l'autenticità delle riprese a raggi infrarossi, fatte dal sottoscritto con telecamera puntata sull’Ilva di Taranto, durante le ore notturne, ed essendo io parte in causa, mi vedo costretto a dare delle spiegazioni e a fare dei dovuti approfondimenti sulla questione.
Il 31 Dicembre 2010 è scaduto il termine entro cui l'Ilva doveva certificare che le emissioni di diossina fossero nei limiti stabiliti dalla legge regionale. E intanto si abbattono le pecore degli ovili vicino alla città
Sulla diossina si è liquidata la questione con un ottimismo ed una fretta perfino eccessive. L'Ilva si rifiuta di collaborare e soprattutto di accettare la possibilità di campionare in continuo gli inquinanti, nonostante diversi studiosi ne abbiano accertato la possibilità.
11 gennaio 2011 - Massimo Ruggieri
La Regione vuole impedire che l'Ilva di Taranto continui a usare l'acqua potabile prelevata dal Sinni per raffreddare l'acciaio
Fino al 2006 lo stabilimento siderurgico più grande d'Europa succhiava qualcosa come 800 litri al secondo, scesi a 600 litri, ridotti poi da un paio d'anni a 250 litri.
L´assessore ai lavori pubblici Fabiano Amati contro lo spreco della risorsa utilizzata per raffreddare l'acciaio
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