Il discorso del Presidente George W. Bush sull'Iraq di mercoledì sera parlava meno di Iraq e più del suo vicino orientale, l'Iran. C'era poco di nuovo sulla strategia americana in Iraq, ma sull'Iran il presidente ha articolato un piano che sembra mirato a spingere Teheran allo scontro con gli USA.
Alla terza edizione di "MEDIA E IDENTITA'" accademici, giornalisti, sociologi, pubblicitari per una settimana di incontri e conferenze. Tra gli ospiti Oliviero Beha, Pasquale Pozzessere, Michele Sorice, Alessandro Dal Lago
E' un momento grave per l'umanità che potrebbe portarci ad una guerra atomica. Siamo alla vigilia di un'altra guerra preventiva con l'aggravante dell'uso di armi nucleari? Davanti ad un tale dramma e una così colossale crisi, mi sorprende il vedere la nostra inerzia e le nostre divisioni. Com'è possibile che gloriosi movimenti e associazioni come il MIR, Azione non violenta, Lega per il disarmo unilaterale, Pax Christi, Beati i costruttori di pace, Assopace, Unione scienziati per il disarmo, Movimento nonviolento, OSM – DPN, PUGWASH, Cipax... non riescano a trovarsi insieme in chiave nazionale per dire una parola forte in questo momento storico?
Tutto sembra indicare che gli USA hanno deciso di attaccare l'Iran. Attende soltanto un consenso internazionale più ampio, e l'appoggio del Consiglio di Sicurezza dell'ONU sulle possibili sanzioni contro l'Iran, per non commettere gli stessi errori commessi in Iraq.
Ecco una riflessione. Ma dove inquadrare questo articolo? Ecologia? Educazione alla pace? Disarmo nucleare?
Difficile far distinzioni: perché tutto questo oramai interessa l'umanità e il pianeta in tutto il suo insieme...
Sono passati venti anni dall'esplosione del reattore nucleare in Ucraina. Ma l'umanità (o almeno certi governanti) non ha ancora imparato la lezione.
E nuove Chernobyl - o nuove Hiroshima - ci attendono: anche per questo non possiamo mai cessare di lottare per l'eliminazione completa dei possibili conflitti atomici...
Il Tavolo dovrebbe essere aperto - si legge nel programma relativo ai primi 100 giorni di governo - a "comitati cittadini e realtà associative del territorio con funzione di monitoraggio costante sulle criticità ambientali e particolare attenzione alla qualità dell'aria, dell'acqua e del suolo".
Cittadini che sappiano distinguere consapevolmente la verità dalla propaganda sono cittadini che guidano la politica senza farsi guidare e che controllano il potere senza farsi controllare. Centrale è l'educazione al pensiero critico e il principio di speranza che deve alimentare i movimenti civici.
A Taranto sembra prevalere la tattica di rinviare il passaggio all’acciaio “verde” ad un lontano futuro, magari responsabilità di altri affidando alla vigente autorizzazione integrata ambientale dello stabilimento ILVA il proseguimento di un’attività siderurgica svantaggiosa, inquinante e funesta.
12 settembre 2025 - Roberto Giua (chimico ambientale)
Podcast multilingue della poesia "Se dovessi morire", del poeta palestinese Refaat Alareer, assassinato durante i bombardamenti israeliani assieme a 6 membri della sua famiglia. Un progetto di Demospaz, l'Istituto per i Diritti Umani, la Democrazia, la Cultura di Pace e della Non Violenza.
12 settembre 2025 - Maurizio Montipó Spagnoli (Demospaz)
Durante l’incontro del 26 agosto con le sindacaliste e colleghe dell’Organizzazione Regionale di Odessa del Sindacato dei lavoratori dell’Istruzione e della scienza dell’Ucraina ho avuto un fitto scambio di informazioni e commenti.
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