Il Nepal sceglie la repubblica dopo 240 anni di monarchia. Auspici e diritti per una Costituzione: Sarmila Shrestha, testimonia il lavoro dell’AIFO in difesa delle categorie più deboli della popolazione.
Grande organizzatrice e instancabile attivista, Sarmila Shrestha è riuscita a fare di WATCH Nepal il punto di riferimento nazionale per la promozione dei diritti dei più deboli, conducendo in prima persona un paziente e pericoloso lavoro di mediazione nei confronti dei gruppi politici e sociali dominanti.
"WATCH, come sempre, si oppone ad ogni tipo di brutalità, sfruttamento, repressione, dittatura, saccheggio, e via dicendo. In questo momento abbiamo bisogno del vostro aiuto, ovunque voi siate, per far sapere a tutti cosa sta accadendo in Nepal"
Una vignetta sul Kathmandu Post di oggi, 9 agosto 2005, mostra un ministro con il vestito tradizionale Nepalese, topi e giacca nera occidentale sopra che indica la folla sotto la sua finestra e dice a due reporters nel suo ufficio 'Solo perchè tutte quelle persone,studenti, contadini, insegnanti, impiegati statali, turisti,diplomatici parlano, voi giornalisti non dovete scrivere della repubblica!'
12 agosto 2005 - mm
Donne, uomini e bambini in una morsa di violenza e soprusi
Mi aspettavo il suo arresto. E’ stata solo una questione di settimane, forse di mesi. Quando all’inizio dello scorso mese di Febbraio il re Gyanendra ha assunto il potere esecutivo, nominato un consiglio dei ministri monarchico, e quindi dichiarato lo stato di emergenza, Gagan è divenuto uno dei leader politici più ricercati dalle autorità Nepalesi.
Alle 10 del mattino di martedì 1 Febbraio il re del Nepal Gyanendra ha annunciato via televisione la dissoluzione del governo di coalizione, la destituzione dei ministri e la sospensione di alcuni diritti fondamentali a causa di uno Stato di Emergenza. Citando l'Articolo 127 della Costituzione del Regno del Nepal ha istituito un nuovo consiglio dei ministri sotto la sua guida.
Durante le manifestazioni tenute nel paese dal 16 al 18 aprile, per richiedere maggiore democrazia, la polizia ha arrestato almeno 300 giornalisti picchiandone una dozzina: Rsf scrive una lettera di proteste al primo ministro accusando il governo di avere paura della stampa indipendente
Si può cambiare una società poverissima con i mezzi della nonviolenza e della solidarietà? Ecco un'esperienza concreta che fornisce alcune idee-guida per progettare strategie di emancipazione per tutti a partire dall'emancipazione femminile e dal rispetto dell'ambiente. Questa è una testimonianza dell'Aifo (Associazione Italiana Amici di Raoul Follereau) che opera a sostegno della rete nepalese di WATCH (Women Acting Together for Change, ossia "Donne che operano insieme per il cambiamento").
Queste parole di Charles Michel sono pericolose e fuorvianti. Esempio lampante è la storia dell'antica Roma, spesso citata a sostegno del "si vis pacem, para bellum". I Romani usarono quel detto non per costruire la pace ma per imporre una storia costellata di guerre di conquista
Alla fine dell’Ottocento Francesco De Sanctis espresse una condanna di Guicciardini che, con il suo scetticismo e il suo disincanto pessimistico, era rinunciatario nei confronti della corruzione e della decadenza politica italiana. Era capace di comprenderne la portata nefasta ma ne poneva rimedio.
Presentate come strumenti di difesa della popolazione, sono diventate invece con il tempo il mezzo per combattere e sconfiggere i russi. E così le armi hanno accresciuto le perdite in termini di vite umane invece di ridurle, svolgendo un ruolo opposto a quanto dichiarato in origine.
Battaglioni di "partigiani russi" che combattono per Kiev hanno varcato la frontiera e dichiarano di aver occupato tre villaggi russi vicini al confine ucraino. Ma chi sono e che idee politiche hanno?
La guerra, gli scacchi, due sconosciuti che si affrontano in una partita a distanza
La storia si preannuncia toccante e potrà servire a stimolare dibattiti e passi in avanti nella risoluzione dei vari conflitti, piccoli e grandi, "if you want it"
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