Tre "no" e un "ni". Disaccordo italiano sull'approvazione delle Risoluzioni votate in Assemblea Generale ONU e riguardanti il disarmo nucleare. Saranno allora i 120 e più Stati che hanno risposto con il loro ragionato "sì", a salvare il mondo?
Adesioni e messaggi pervenuti al Convegno presso il Liceo Manzoni di Milano: Alex Zanotelli, Paolo Bolognesi, Roberto Cotti, Antonia Sani, Manlio Giacanelli, Patrick Boylan, Angelo Baracca
Attraversare il confine con due bimbi in braccio per giorni. Sognare solo pace e cure per un figlio che non riesce a camminare. In un documentario, le testimonianze, i campi profughi, i racconti di giovani donne, la persecuzione dei rimpatriati
Menzogne, mezze verità, fatti manipolati, carneficina di civili. Mentre il mondo attende il passaggio in Siria dalla guerra per procura all'attacco diretto USA, i media proseguono la loro opera di disinformazione, distrazione, manipolazione di massa...
Secondo Mons. Tomasi(Osservatore Santa Sede presso Uff. ONU di Ginevra) "La volonta' politica di disarmare il mondo trova ostacoli continui" negli "interessi economici e il profitto che gruppi persone traggono da questa vendita non trasparente di armi"
L'ultimo discorso di Obama all'ONU, il 21 settembre scorso, ricalca molto da vicino quelli del suo predecessore George Bush Jr., tra contraddizioni e affermazioni fuorvianti e insincere.
Non è stata ancora rifinanziata la missione italiana. Ed è in corso una campagna di pressione sui parlamentari e il governo. Perché quei soldi non vanno ad esempio alle famiglie che non sanno come arrivare a fine mese?
Considerazioni dell'Ambasciatore Hardeep Singh Puri, Rappresentante Permanente d'India presso le Nazioni Unite di New York, sul ruolo offensivo delle forze di pace delle Nazioni Unite in Libia.
Ambasciatore Hardeep Singh Puri, Rappresentante Permanente d'India presso le Nazioni Unite di New York
PeaceLink sta raccogliendo con il vostro aiuto le verità scomode di una guerra zeppa di bugie e che contrasta con la risoluzione n. 1973 dell'Onu. Inviate i vostri contributi e suggerimenti a info@peacelink.it
16 maggio 2011 - Associazione PeaceLink
Bombardare Tripoli è una palese violazione del diritto internazionale ed è fuori dalla risoluzione n. 1973 delle Nazioni Unite sulla Libia
Ormai in TV si dicono cose prive di riscontro che non sono scritte da nessuna parte. I più sono favorevoli ai bombardamenti Nato senza aver letto integralmente cosa prevede la risoluzione dell'ONU. Molti parlamentari fanno riferimento a obblighi Nato che non esistono: il dovere di intervento di un membro della Nato scatta solo quanto è attaccato un altro paese membro della Nato. Nonostante la disinformazione di cui sono preda i parlamentari in larga maggioranza, l'opinione pubblica italiana è contraria alla guerra.
Detesto essere definito un reporter di guerra. Prima di tutto perché ha l'amaro sapore d'averci fatto il callo. E in secondo luogo perché non si può raccontare una guerra senza conoscere le politiche che le soggiacciono.
Messaggio del Segretario Generale dell'ONU Ban Ki-moon per la Giornata Internazionale per la Sensibilizzazione sulle Mine e l’Assistenza nell’Azione contro le Mine - 4 Aprile 2011
La probabilità che in Libia sia stato utilizzato uranio impoverito sta crescendo in seguito allo spiegamento e all’uso di velivoli A-10 e Harrier AV-8B. L’ICBUW (Coalizione Internazionale per la Messa al Bando delle Armi all’Uranio) chiede che venga fatta pressione sugli Stati Uniti affinché chiariscano la situazione, e mettano fuori uso le munizioni all’uranio impoverito.
1 aprile 2011 - International Coalition to Ban Uranium Weapons
Al momento in cui scriviamo non ci sono prove definitive che siano state utilizzate munizioni all'uranio impoverito da parte della coalizione statunitense, britannica, francese e italiana nel conflitto libico. Tuttavia esiste la possibilità che vengano utilizzate e ICBUW ricorda ai belligeranti gli obblighi imposti dal diritto internazionale umanitario.
22 marzo 2011 - International Coalition to Ban Uranium Weapons
Sul perché condanniamo l'intervento, non firmiamo appelli, cerchiamo di capire e lavoriamo per fare della Marcia Perugia-Assisi un'occasione di crescita nonviolenta per tutto il movimento pacifista
Yeheli Cialic è il coordinatore di Mesarvot, una rete di giovani obiettori di coscienza israeliani. Lo abbiamo incontrato e intervistato a Bologna, dove ha partecipato a un evento organizzato da Assopace Palestina.
Il mutato clima politico intorno alla questione palestinese costringe il Ministero dell’Istruzione e del Merito ad archiviare unprocedimento disciplinare, avviato precedentemente, che attaccava la libertà d’insegnamento di un docente.
15 aprile 2024 - Comitato contro il bavaglio nelle scuole sul genocidio in Palestina
Il Financial Times rivela che le sette principali banche europee - tra cui anche UniCredit e Intesa Sanpaolo - hanno registrato in Russia un profitto combinato di oltre 3 miliardi di euro nel 2023. Una cifra tripla rispetto a quanto guadagnato nel 2021.
Siamo di fronte al fallimento di un'intera strategia che doveva portare alla vittoria e sta portando alla sconfitta. In questo contesto, i pacifisti emergono come l'unica voce ragionevole. Tanto che anche partiti che li deridevano oggi li cercano per dare un po' di lustro alle loro liste elettorali.
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