La testimonianza dei nostri Partigiani, che hanno lottato per portare la libertà e la giustizia, e la memoria delle sofferenze procurate dal nazifascismo, devono trasformarsi oggi in una prassi attiva improntata a valori condivisi di solidarietà e di pace.
65 anni fa i partigiani vinsero contro il nazifascismo. Oggi nuovi partigiani lottano in ogni parte del mondo. E lottano anche contro le mafie. Come Pino Maniaci, direttore di TeleJato, che rischia di chiudere con l'arrivo del digitale terrestre. Oggi non accontentiamoci di commemorare i partigiani di ieri, r-esistiamo con i partigiani di oggi
25 aprile 2012 - Alessio Di Florio
Anche per questo è necessario ricordare e riflettere. E consapevolmente orientarsi su scelte di pace per il presente di noi stessi e il futuro degli umani che verranno.
Commemorazione a Campo della Gloria del cimitero monumentale di Milano in memoria dei caduti partigiani a Milano, a cui ha partecipato anche l’Arcivescovado di Milano nella persona di Mons. Gianfranco Bottoni, responsabile delle relazioni ecumeniche e interreligiose della Diocesi di Milano
Romanzo scritto piu' di vent'anni fa, ma pubblicato solo recentemente; forse perche' gli eventi narrati coincidono, almeno in parte, con quelli vissuti nella realta' pochi mesi fa; o forse, piu' semplicemente, perche' gli stati d'animo, le contraddizioni, i dubbi e le lotte interiori di ogni singola persona che forma il suo tempo, restano, in ogni tempo e con il passare del tempo, immutati...
Si è parlato di 18 mila lavoratori, un numero inventato che stride con le fonti ufficiali. I dati veri sono ben diversi. Acciaierie d’Italia gestisce lo stabilimento e ha dichiarato 8.178 occupati a Taranto nel 2022. Ma se non si conoscono gli occupati come si possono stimare gli esuberi?
Nel primo turno del 17 agosto scorso, i due candidati di sinistra raccolgono briciole a causa di un vero e proprio suicidio politico del Mas, frammentato a causa di una sempre più inspiegabile guerra senza quartiere tra evismo e arcismo
Lubna mi scrive per la prima volta il 21 settembre 2024. Le sue parole fanno male: «Soffriamo da tanti anni, soprattutto nella Striscia di Gaza, ma quello che accade ora è più di quanto qualsiasi essere umano possa sopportare».
Intervista allo storico dirigente mapuche, in esilio in Belgio dal 1976 al 2007 dopo aver subìto le torture della dittatura pinochettista e, successivamente, in prima fila per proteggere il lago Neltume (nel sud del Cile) dalla voracità di Enel
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