I migranti africani di origine sub-sahariana sono vittime della violenza razzista nei territori controllati dai ribelli in Libia. FIDH denuncia "una situazione di estrema urgenza".
Tocca alla Siria sperimentare ora i tristi eventi conosciuti in altri paesi arabi, con l’utilizzo di metodologie già collaudate altrove, a tal punto che nessuno esita più a parlare di scenario prestabilito
L’uccisione di Osama Bin Laden ci ricorda in maniera inquietante che la retorica occidentale sull’universalità dei diritti umani e dei principi del diritto, è sacrificata con facilità sull’altare dell’interesse.
5 maggio 2011 - Greg Barns
Il Pakistan ha sempre saputo dove si nascondeva Bin Laden
Ieri in Pakistan è morta un’entità astratta di mezz’età, un fallimento politico ormai superato dalla storia, dai milioni di arabi che chiedono libertà e democrazia in Medio Oriente. E poi il mondo è impazzito.
Detesto essere definito un reporter di guerra. Prima di tutto perché ha l'amaro sapore d'averci fatto il callo. E in secondo luogo perché non si può raccontare una guerra senza conoscere le politiche che le soggiacciono.
27 aprile 2011 - Robert Fisk
Lettera da Frate Louie in risposta al messaggio di Fukushima
A 25 anni dal disastro nucleare di Chernobyl e ad un mese e mezzo dalla catastrofe di Fukushima, pubblichiamo l'ultima lettera dal carcere di Fr. Louie Vitale, sempre in prima linea contro la minaccia atomica. Attualmente sta scontando negli stati Uniti una condanna a sei mesi in una prigione federale per disobbedienza civile.
WASHINGTON — Con il ruolo degli Stati Uniti limitato a semplice supporto nel conflitto in Libia - dicono gli ufficiali qui e in Europa - martedì scorso sono emerse delle spaccature tra gli alleati della NATO sulla portata e l’intensità degli attacchi contro le forze del Col. Muammar Gheddafi.
La probabilità che in Libia sia stato utilizzato uranio impoverito sta crescendo in seguito allo spiegamento e all’uso di velivoli A-10 e Harrier AV-8B. L’ICBUW (Coalizione Internazionale per la Messa al Bando delle Armi all’Uranio) chiede che venga fatta pressione sugli Stati Uniti affinché chiariscano la situazione, e mettano fuori uso le munizioni all’uranio impoverito.
1 aprile 2011 - International Coalition to Ban Uranium Weapons
Di fronte all'intervento militare in Libia, è necessario riflettere sull'efficacia delle azioni militari da parte delle democrazie liberali in situazioni di emergenza umanitaria.
Il regime islamico iraniano vede in questa corsa al nucleare un mezzo ulteriore per ingannare il popolo ed abusare del sentimento di orgoglio nazionale
Una riflessione attenta sui potenziali rischi nucleari iraniani, uno stato che vuole dotarsi dell'energia atomica, ma incapace di produrre automobili secondo le norme internazionali sulla sicurezza e nel quale l’incompetenza in termini di managment è cosa internazionalmente risaputa
Al momento in cui scriviamo non ci sono prove definitive che siano state utilizzate munizioni all'uranio impoverito da parte della coalizione statunitense, britannica, francese e italiana nel conflitto libico. Tuttavia esiste la possibilità che vengano utilizzate e ICBUW ricorda ai belligeranti gli obblighi imposti dal diritto internazionale umanitario.
22 marzo 2011 - International Coalition to Ban Uranium Weapons
L'Associazione Indian Doctors for peace and development chiede al Governo indiano di sospendere la ricerca sugli impianti nucleari e rivolgersi invece a fonti rinnovabili più sicure e pulite
A Beirut, metropoli mediorientale soffocata dall'aggressività del settore edilizio, si lotta per conservare qualità di vita e spazi verdi. Ringrazio Estella per la segnalazione.
Per lo scrittore Abdelhak Serhane, attualmente presso l’Università di Louisiane a Lafayette (USA), nessun dirigente arabo può oggi sfuggire alla collera popolare che scuote la regione.
Benché le rivolte che si stanno diffondendo in tutto il Medio Oriente siano fondamentalmente dei fenomeni locali, sono tuttavia accomunate da un insieme di idee riguardo alla resistenza nonviolenta.
Lo studioso e giornalista politico Majed Kayyali dà un resoconto di alcuni aspetti della rivoluzione egiziana, con le sue caratteristiche di movimento spontaneo, sostanzialmente nonviolento, slegato dalle categorie politiche tradizionali
Grazie a tutti per gli interessanti commenti e domande; seguono alcune considerazioni sugli ultimi sviluppi sul lungo black-out Internet egiziano, inclusa un’analisi trace-based ed alcune osservazioni sui Paesi vicini. Entro stamattina concluderemo questo articolo ed aspetteremo che le connessioni vengano ristabilite, speriamo il prima possibile – Jim.
È il dipendente perfetto per un Paese che investe più in armi che in stipendi. Basta abituarsi al ronzio, che poi anche tanti colleghi umani mica sono poco rumorosi. Non chiede aumenti, non ha figli da mantenere, non si lamenta. Ed è sempre puntuale, non discute e agisce con precisione.
Un approfondimento, alla luce del Trattato di Non Proliferazione Nucleare (NPT), dopo le recenti operazioni belliche degli Stati Uniti contro i siti nucleari nella Repubblica Islamica dell'Iran.
4 luglio 2025 - Alessandro Pascolini (Università di Padova)
L'appello, promosso da numerose organizzazioni e movimenti siciliani, nasce dall'urgenza di contrastare le politiche attuali che vedono l'Unione Europea e il governo italiano continuare a sostenere Israele. La manifestazione si schiera contro l'aumento delle spese militari
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