La peggiore siccità degli ultimi quattro decenni e il forte aumento dei prezzi dei prodotti alimentari causato dalla guerra in Ucraina hanno lasciato quasi la metà della popolazione somala alle prese con una grave carenza di cibo
Missionaria cattolica, scelse la povertà radicale. In Somalia ha svolto un intensissimo lavoro per realizzare scuole di alfabetizzazione per bambini e adulti tubercolotici, corsi di istruzione sanitaria al personale paramedico, una scuola per bambini sordomuti e handicappati fisici.
L'indifferenza dei media incoraggia la fuga della politica. Ma gli aiuti che servono devono arrivare al più presto e anche l'informazione deve fare la sua parte
13 agosto 2011 - Lidia Giannotti
La portavoce dell'Alto Commissariato ONU per i rifugiati parla della situazione nel Corno d'Africa
Nel campo profughi di Dadaab, ai confini con il Kenya, ci sono 400 mila persone di cui oltre 100 mila provengono dalla Somalia. Fino a quando il grano verrà utilizzato come energia combustibile non ci sarà alcuna possibilità per quelle persone
La Marina militare è pronta a dislocare i propri uomini a bordo dei mercantili italiani in transito nelle acque della Somalia. Si sviluppa un'inedita e pericolosa partnership tra forze armate, industrie militari e armatori in funzione anti-pirateria.
Intervistiamo mons. Giorgio Bertin, Vescovo di Gibuti e amministratore apostolico di Mogadiscio, nei giorni conclusivi l'Assemblea Speciale per il Medio Oriente del Sinodo dei Vescovi, terminato a Roma lo scorso 24 ottobre, a cui partecipa come esponente della Conferenza dei Vescovi Latini della Regione Araba (C.E.L.R.A.).
«Un trattato non basta: non dobbiamo mai dare per scontato che gli impegni presi sulla parola e quelli firmati su un pezzo di carta siano veramente mantenuti. Costruire la pace in Sudan è un'operazione a lungo termine».
«Un trattato non basta: non dobbiamo mai dare per scontato che gli impegni presi sulla parola e quelli firmati su un pezzo di carta siano veramente mantenuti. Costruire la pace in Sudan è un'operazione a lungo termine».
«Un trattato non basta: non dobbiamo mai dare per scontato che gli impegni presi sulla parola e quelli firmati su un pezzo di carta siano veramente mantenuti. Costruire la pace in Sudan è un'operazione a lungo termine».
«Un trattato non basta: non dobbiamo mai dare per scontato che gli impegni presi sulla parola e quelli firmati su un pezzo di carta siano veramente mantenuti. Costruire la pace in Sudan è un'operazione a lungo termine».
«Un trattato non basta: non dobbiamo mai dare per scontato che gli impegni presi sulla parola e quelli firmati su un pezzo di carta siano veramente mantenuti. Costruire la pace in Sudan è un'operazione a lungo termine».
Si apre con il 2009 il secondo anno di pubblicazione della nostra newsletter. A partire da questo numero troverete la questione sudanese inserita in un quadro regionale più ampio. La scelta di allargare lo sguardo alla situazione politica dei paesi del Corno d'Africa, e in genere a quelli confinanti, non rappresenta una novità; quest'anno però la Campagna Italiana per il Sudan ha deciso di aprire in maniera più strutturata una finestra sul contesto regionale, nella convinzione che tale dimensione sia ineludibile per comprendere le influenze reciproche e gli equilibri che oltrepassano e ridisegnano i confini precari degli stati nazione.
Somalia, "molti morti" in raid aereo Usa, dice governo somalo. Dopo l'invasione in Somalia ad opera dell'Etiopia, emerge lo sponsor americano in questa nuova azione di Bush in violazione del diritto internazionale
Lubna mi scrive per la prima volta il 21 settembre 2024. Le sue parole fanno male: «Soffriamo da tanti anni, soprattutto nella Striscia di Gaza, ma quello che accade ora è più di quanto qualsiasi essere umano possa sopportare».
Intervista allo storico dirigente mapuche, in esilio in Belgio dal 1976 al 2007 dopo aver subìto le torture della dittatura pinochettista e, successivamente, in prima fila per proteggere il lago Neltume (nel sud del Cile) dalla voracità di Enel
L’iniziativa, a partire dalle ore 20, vedrà fra i vari contributi quelli di Gianni Svaldi e Marinella Marescotti, che porteranno al pubblico testimonianze da Gaza e dintorni, racconti capaci di dare voce a chi vive sotto le bombe e resiste ogni giorno a condizioni di vita disumane.
In Alaska Putin ha camminato sul tappeto rosso ed è stato accolto con tutti gli onori da Trump, persino con un applauso. Quali insegnamenti possiamo trarre da questo clamoroso cambio di scena? Quali opportunità per il movimento pacifista?
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