Le Comité de Soutien aux Internautes de Zarzis lance un appel urgent aux autorités concernées de prendre sérieusement en main l’état de santé des « Jeunes Internautes de Zarzis, alors que la Tunisie s’apprête dans quelques jours seulement à abriter la deuxième phase du sommet mondiale de l’information.
9 novembre 2005 - Comitato di Sostegno agli Internauti di Zarzis
Del consistente contributo economico che l'Ue versa nelle casse del governo tunisino, soltanto una porzione minima è rivolta alla questione della libertà di stampa
Reporters sans frontières est indignée par la décision des autorités
tunisiennes d'interdire au Syndicat des journalistes tunisiens (SJT) de
tenir son congrès constitutif prévu le 7 septembre 2005.
In un rapporto Reporters Sans Frontieres denuncia l’assenza di pluralismo dell’informazione e la persecuzione dei giornalisti indipendenti nel paese nordafricano
Noi siamo quelli che cambiano il mondo. Probabilmente abbastanza per vincere, o forse no, ma non si può sapere se non si prova. Noi, qui, siamo giornalisti. Un onesto mestiere - calzolai di paese - ma quelle che noi risuoliamo sono scarpe che debbono andare molto lontano.
PeaceLink invita cittadine e cittadini a firmare e diffondere la richiesta di revoca dell’accordo militare con Israele, chiedendo ai parlamentari di agire prima della scadenza dell’8 giugno. Un gesto concreto per non essere complici di crimini contro l’umanità.
Sabato 24 maggio saranno esposti ovunque dei lenzuoli bianchi per le vittime palestinesi. Occorre sospendere i rapporti militari con Israele. L’Italia li ha formalizzati in un Memorandum che si rinnoverà automaticamente il prossimo 8 giugno se non ci sarà una decisione politica di revoca.
La maggioranza ha votato sì all'acquisto di tecnologia militare israeliana ma forte è stata la reazione dell'opposizione. Mentre a Gaza la popolazione viene uccisa in una morsa disumana, il governo continua la collaborazione con un apposito Memorandum militare con Israele.
La fame nel XXI secolo non è solo un'emergenza, è – come ha detto il segretario generale dell'ONU Guterres – "un fallimento dell’umanità". E se oggi cresce, non è perché mancano le risorse, ma perché mancano la volontà politica, la solidarietà concreta e un nuovo ordine di priorità.
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