Da gennaio 2008, la Campagna produce una newsletter dedicata all’informazione sui fatti e sugli sviluppi della situazione politica, sociale ed economica del Sudan e dei paesi con esso confinanti.
In percentuale, gli africani soggiornanti sono in calo. Si demonizza la sponda sud del Mediterraneo e la si militarizza, quando la pressione legata alla mobilità umana non è ancora così forte. Le strumentalizzazioni politiche e mediatiche alimentano la sindrome dell'assedio. Ma a morire in mare sono i disperati.
Ha sedici anni e aveva ascoltato una conferenza della dottoressa Chiara Castellani. "Mi scriva una lettera da mettere sotto l'albero di Natale per i miei genitori".
Ancona, 28-30 settembre 2007. VII convegno internazionale, a cura di: Provincia di Ancona, Comune di Ancona, Chiama l'Africa, Cipsi, Agesci, Beati i costruttori di pace, Noi ragazzi del mondo, Tavola della Pace, Direzione generale cooperazione allo sviluppo del Ministero degli Esteri
Gli Epa (Economic Partnership Agreements) sono accordi di libero scambio che vogliono mettere in concorrenza settori produttivi europei e africani.
Con quali squilibri?
Dalla riunione del Comitato organizzatore della marcia Perugia-Assisi che si è tenuta a Assisi il 6 e 7 luglio scorso, pubblichiamo il documento di sintesi del “gruppo Africa” redatto da Francesco Cavalli. Uno stimolo ed una riflessione che guardano a concrete “prospettive operative”
Per capire il significato di quest'ordine (comando) militare bisogna pensare alla concorrenza con la Cina e alle considerazioni operate dall'Intelligence per cui l'Africa fornirà all'America del Nord il 25% di petrolio entro il 2015.
Venerdì scorso Greenpeace ha pubblicato un nuovo rapporto, Trading Away Our Oceans, su un aspetto della liberalizzazione dei mercati che non viene spesso preso in considerazione. Con le sue 74 pagine, il rapporto può risultare un po' pesante, ma il messaggio è semplice e chiaro: la liberalizzazione del commercio del pescato porta gravissimi danni all'ecosistema marino e alle comunità dipendenti dalla pesca.
martedì 5 dicembre ore 11 in Campidoglio: il sindaco di Roma Walter Veltroni presenta Watoto Wetu, progetto di solidarietà per i bimbi delle baraccopoli di Nairobi
La nave di una holding olandese invade di scorie tossiche Abidjan, principale città della Costa d'Avorio. Centinaia di intossicati e almeno due morti. Scoppiano le proteste, il governo si dimette Circa 1.500 finora le persone contagiate dalla nube che infetta la città. Le sostanze nocive sarebbero state scaricate in sette posti diversi da un cargo che trasportava benzina e battente bandiera panamense. La compagnia dice di non saperne nulla. Ma dietro ci sarebbe un ennesimo affare sporco con giri di bustare
Frammenti di sofferenze e spiragli di speranza. L’Africa si prepara a vivere un sinodo di Riconciliazione. E di Liberazione. Per una Chiesa ispirata a un’etica della dignità umana.
Questa puntata del diario di bordo è dedicata a conoscere un po’ i capitani della flottiglia che vengono da molto lontano. Karina viene dal Brasile (San Paolo), ha una figlia di 17 anni, fa l’insegnante ed è venuta qui perché sentiva che doveva fare qualcosa di diretto, di significativo.
“E’ vergognosa l’assenza di iniziative da parte dei governi per fermare il genocidio in Palestina. Non dovrebbe essere la Flotilla a rompere l’illegale assedio israeliano di Gaza, bensì la Marina militare italiana.”
È arrivata, tramite la portavoce italiana Maria Elena Delia, la risposta alle minacce del governo israeliano, che ha definito terroristi i partecipanti alla Global Sumud Flotilla e promesso arresti e carcere duro per gli attivisti e la confisca delle navi umanitarie.
Care compagne e cari compagni della Global Sumud Flotilla, dalla Colombia, terra segnata dalla resistenza e dalla speranza, invio un abbraccio solidale a voi che, da diversi angoli del mondo, vi preparate a salpare verso Gaza nei prossimi giorni.
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