Freddata con dei colpi di pistola, nella sua casa a Mosca. Una voce critica nei confronti del Cremlino, una voce libera sulla torbida guerra in Cecenia. Il primo di una serie di materiali che Osservatorio dedicherà alla giornalista russa
In solitudine, Marco Masi racconta agli italiani quello che succede in Cecenia (e che i Tg dimenticano). Nel silenzio dei media commerciali, il suo blog è uno dei principali punti di riferimento per tutto ciò che riguarda il presente, e il futuro, della piccola repubblica caucasica.
Da oltre un mese un attivista per i diritti umani ceceno sta portando avanti uno sciopero della fame, chiedendo una maggiore attenzione ed impegno dell'Europa per la pace in Cecenia
17 gennaio 2006 - Maddalena Parolin
Un appello per la libertà di associazione e informazione
La Società per l'Amicizia Russo Cecena, è minacciata su diversi fronti da pressioni governative russe, ostili alla sua opera di informazione e aiuto umanitario rispetto al conflitto in Cecenia. L'attenzione e sensibilizzazione internazionale diventano sempre più urgenti.
Non è “politically correct” ricordare Antonio Russo, il nostro splendido amico ed ex Vicepresidente assassinato in Georgia. I “grandi” del mondo non ne vogliono parlare.
Una violenza che schiaccia la popolazione civile tra l'esercito e le milizie fondamentaliste. E che si estende anche alla vicina Inguscezia, mentre l'Italia continua a girare la testa dall'altra parte.
Una guerra, probabilmente, quasi mai si puo' spiegare razionalmente, ma un giornalista dovrebbe andare al di la' della semplice narrazione cronologica degli eventi; un giornalista dovrebbe chiedersi e documentarsi (per poi spiegare agli altri) i perche' di una guerra.
Carlo Gubitosa, in questo libro, fa del suo meglio per raccontarci cio' che ha visto, vissuto e capito durante il suo viaggio in Cecenia; fa del suo meglio per raccontarci quello che, nella prefazione del libro, Giulietto Chiesa definisce un "matrimonio impossibile".
Non si puo' mantenere indefinitamente un Paese, anche piccolo, incastonato a viva forza dentro un altro Paese che, tra l’altro, lo aborre. E' un matrimonio tra coniugi diseguali che si odiano di un odio ormai mortale.
Lo scontro globale per il controllo delle risorse scarica i suoi effetti devastanti solo ed unicamente sugli inermi, senza che nessuno degli strenui difensori mediatici dei diritti umani abbia il modesto coraggio di sussurrare... I care.
La sentenza parla di "cornice piduista" in una "prospettiva politica atlantista". Oltre al ruolo di Licio Gelli nella strage emerge infatti quello di Federico Umberto D’Amato, amico di Cossiga e affiliato alla P2, e già rappresentante del Ministro dell’Interno nel Comitato di Sicurezza della Nato.
Il rapporto è stato pubblicato nel 2010 ma è rimasto ampiamente ignorato perché scomodo. Redatto dall’Alto Commissariato ONU per i Diritti Umani, il rapporto descrive violenze estreme documentate con testimonianze e indagini indipendenti. Ma il governo del Ruanda lo ha contestato.
Sulla base di ricerche estremamente dettagliate il libro conclude che ci furono gruppi armati di manifestanti del Maidan che occuparono postazioni da cui partirono i proiettili che colpirono sia i manifestanti sia i poliziotti.
La Commissione Europea, di fronte alle difficoltà di finanziare la ricostruzione e la difesa ucraina, vorrebbe usare i beni russi attualmente congelati in Belgio. Ma il premier belga Bart De Wever frena, e così anche la Banca Centrale Europea. Vediamo perché.
L'AIA è stata impugnata davanti al Tribunale Amministrativo Regionale di Lecce. Nel dettaglio, l’AIA è stata impugnata con riferimento a sei profili di illegittimità. Per la prima volta è stata eccepita anche la questione di legittimità costituzionale dei “decreti salva Ilva”.
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