«Gli odori nauseabondi segnalati dai cittadini di Taranto lo scorso 17 gennaio 2011 sono legati alla diffusione nell’aria di acido solfidrico (H2S) proveniente dalla Raffineria Eni di Taranto»
Il denso fumo nero e le alte fiammate provenienti dalle torce della Raffineria Eni, visibili da moltissimi punti della città, hanno allarmato i cittadini
Già a maggio dello scorso anno, due mesi dopo la fuoriuscita di cherosene allo stato gassoso, la società era stata invitata ad attuare una serie di prescrizioni. Da allora, però, sarebbero arrivate soltanto promesse
"Taranto dovrebbe trovarsi in Africa, dove l'Eni provvede alla costruzione di scuole ed ospedali” laddove invece “a Taranto è giusto che si sfrutti il territorio aumentando degrado, inquinamento e creando pochissima occupazione”
Il 1° luglio scadrà un bando di gara per la realizzazione di una nuova centrale elettrica a Taranto: ci chiediamo cosa intenda fare in concreto il Sindaco, perdurando il silenzio della Provincia, al quale, oramai, siamo già abituati
Via libera del ministero dello Sviluppo ai sondaggi. I lavori dureranno da 1 a 5 anni: poi pozzi esplorativi
Nazareno Dinoi
Puntuale come il debito, si è riproposta, nei confronti del progetto di ampliamento della centrale elettrica Eni di Taranto la solita campagna di mistificazioni all'insegna di un no assoluto e preventivo
Senza questi allarmi e queste campagne non si gustificherebbe l'esistenza di taluni movimenti sempre pronti a scattare contro tutto e contro tutti, e soprattutto l'enorme business che dietro di essi si nasconde
La bocciatura del Tar delle nomine delle Commissioni del ministero dell’Ambiente provoca una vacatio legis circa la limitazione delle attività inquinanti della grande industria. A pagare le conseguenze maggiori, ancora la Puglia.
Erasmo Venosi
Riunione urgente al vertice Apec di Singapore. A sorpersa il vertice danese
è stato declassato. "Tempi troppo stretti per arrivare alle decisioni
Dall'adozione delle migliori tecnologie industriali al monitoraggio continuo degli inquinanti, dall'informazione alla popolazione alla costruzione di uno sviluppo ecosostenibile. Ecco in sintesi i dieci punti che porteranno il "popolo inquinato" in piazza a manifestare per il diritto alla salute.
Osservazioni del coordinamento Altamarea, coordinamento di associazioni e cittadini di Taranto.
31 ottobre 2009 - Leo Corvace
Altamarea aveva “intercettato” l'email dell'ENI che chiedeva al Ministero dell'Ambiente di non effettuare il campionamento continuo dei composti organici volatili
Il campionamento continuo è una tecnologia per tenere sotto controllo gli inquinanti 24 ore su 24. Se la città saprà essere unita, forte e attenta si potrà vigilare costantemente anche su una sostanza altamente cancerogena come la diossina che ha effetti spaventosi e devastanti sulla salute umana.
La riunione è avvenuta alle ore 14 di oggi. Dalle notizie pervenute in serata abbiamo appreso che il campionamento in continuo è stato adottato: vittoria!
29 ottobre 2009 - Altamarea
Palazzo di Città e Statte smentiscono quanto affermato da alcuni organi di stampa in ordine al rilascio dell’Aia avvenuto giovedì scorso a Roma
Il Sindaco Stefàno nel corso della conferenza dei Servizi ha ha sollecitato l’adozione di una serie di misure per contenere l’inquinamento e monitorare la salute dei tarantini
Di fronte al rischio di un'escalation suicida, i vari gruppi pacifisti nel mondo, a partire da quelli israeliani, hanno il compito di unire le voci e richiamare i governi a isolare Netanyahu. Ancora insufficiente è l'attenzione del movimento ecologista sui rischi nucleari della guerra
Si apre l'appello del Processo Ambiente Svenduto con una grave mancanza: il non aggiornamento dello studio fondamentale per comprendere il nesso causa-effetto tra gli inquinanti prodotti dall'ILVA e la salute dei cittadini.
Ci si pone l'obiettivo di "alfabetizzare" i partecipanti all'utilizzo dell'Intelligenza Artificiale generativa per la creazione di testi e prodotti utili al giornalismo online e al mediattivismo.
Vi è una sorta di reticenza nel raccontare il fenomeno diffuso della renitenza alla leva dei giovani ucraini. E delle donne ucraine che chiedono in piazza il ritorno a casa dei soldati. Si preferisce parlare dei soldati feriti che vogliono ritornare al fronte a combattere per difendere la patria.
L'incapacità dell'Occidente di inviare armi a Kiev sta mettendo Putin sulla buona strada per la vittoria. Nei recenti incontri con POLITICO, i leader politici del paese hanno riconosciuto che gli spiriti pubblici stanno cedendo mentre l'Ucraina sembra scivolare verso il disastro
17 aprile 2024 - Jamie Dettmer (opinion editor di POLITICO Europe)
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