ILVAdemecum
Qual è la storia dell'ILVA?
In questa tesi di laurea di Gabriele Caforio è ben delineata la storia dell'ILVA. Contiene una panoramica generale dalla nascita dello stabilimento Italsider all'inizio degli anni Sessanta fino all'inchiesta della magistratura, passando per le vicende della privatizzazione della metà degli anni Novanta che hanno visto la famiglia Riva acquistare e dirigere l'ILVA che conosciamo adesso.
Vi sono stati circa cinquanta richieste di rinvio a giudizio. Forte impressione ha generato la messa sotto accusa di uomini politici ed istituzionali.
Cosa accadrà?
Il processo non è ancora cominciato. Si sono svolte solo le udienze preliminari di fronte al GUP. I legali di alcuni indagati avevano chiesto il trasferimento del processo in altra sede, senza ottenerlo (la Corte di Cassazione non ha accolto la richiesta). L'udienza finale è fissata per il 23 luglio 2014 e in quella occasione si saprà chi verrà processato e si conosceranno anche i verdetti relativi ai riti abbreviati richiesti da alcuni imputati.
Che aria respira le gente?
La situazione a Taranto è kafkiana in quanto in base ai dati ufficiali la cokeria non inquinerebbe più e addirittura dentro ILVA si respira aria da località turistica. Questi dati hanno suscitato scalpore e PeaceLink ha fatto le proprie misurazioni sulla qualità dell'aria riscontrando valori molto critici quando il vento viene dall'ILVA e va verso la città. I dati rilevati da PeaceLink sono stati inviati alla Commissione Europea.
A Taranto in quanti si ammalano?
La storia del piccolo Lorenzo, morto di tumore al cervello subito dopo la pubblicazione dei drammatici dati dell'aggiornamendo dello Studio Sentieri, ha suscitato una profonda commozione e anche una rinnovata riflessione di quale sia la reale situazione sanitaria, al di là degli annunci propagandistici che vorrebbero Taranto "fuori pericolo". La Commissione Europea ha invece evidenziato una lettera di messa in mora al governo italiano che riguarda la questione sanitaria (si parla di "pericolo immediato per la salute umana"), e PeaceLink ha fornito nuovi dati a tal proposito. Dati che sono stati presentati da PeaceLink al Presidente del Parlamento Europeo.
Quali sono le alternative possibili all'ILVA?
A Taranto, in collaborazione con l'università, è stato da tempo avviato un percorso di ricerca e di studio che ha portato alla presentazione di tesi di laurea, libri e ricerche che sono state raccolte in una sezione del sito di PeaceLink dedicata alla eco-riconversione. In particolare è stata sviluppata una ricerca sulle bonifiche ambientali (disponibile anche in formato ebook) che punta ad applicare il principio europeo "chi inquina paga" e a favorire a Taranto bonifiche come quella della Ruhr.
A che punto è la procedura di infrazione europea?
Nel 2013 la Commissione Europea aveva avviato una procedura di infrazione sull'ILVA di Taranto che è stata "aggravata" con nuove contestazioni (la Commissione rileva "pericolo immediato per la salute umana") dopo che PeaceLink ha incontrato il Commissario europeo all'Ambiente Potocnik. La permanente situazione di gravità della situazione sanitaria e la mancata applicazione dell'AIA ILVA (molte prescrizioni rimangono inattuate e l'ILVA corre rischi sia sul versante europeo sia su quello giudiziario) rende altamente probabile un ulteriore passo della Commissione Europea se il governo italiano non dimostrerà di aver cambiato rotta. L'infrazione potrebbe riguardare il fermo degli impianti non a norma con la autorizzazione AIA, che è l'autorizzazione di esecuzione della direttiva europea IPPC.
Chi è il GUP?
Il GUP (Giudice Udienza Preliminare) del tribunale di Taranto si chiama Vilma Gilli.
Che cosa possono fare i lavoratori per difendere la salute e il lavoro?
Da tempo diverse associazioni hanno presentato un "piano B" per Taranto. Il piano è stato presentato alla Camera dei Deputati nel 2012. I lavoratori dovrebbero attivarsi per chiedere di partecipare alla realizzazione di un piano di bonifica (occorre la messa in sicurezza di emergenza della falda sotto l'ILVA) e riconversione. Occorre intercettare - con una seria progettazione - i fondi europei, nell'ambito della dichiarazione di Taranto quale area di "crisi industriale complessa" (per l'applicazione delle disposizioni di cui all'articolo 27 del decreto-legge 83/2012). Esistono fondi europei per la riconversione delle regioni industriali in declino.
I lavoratori a Taranto sono ostaggio di una politica che non predispone un piano B nonostante ILVA perda 80 milioni di euro al mese per assenza di prospettive economiche di fronte alla recessione e alla sovrapproduzione mondiale in ambito siderurgico. Di fronte all'attuale situazione di dissesto economico dell'azienda - gravata da notevolissimi debiti - e di mancanza di un piano industriale, la politica del governo è quella di un accompagnamento della fabbrica verso il "coma farmacologico assistito", perpetuando un'agonia anestetizzata dalla politica e dall'illusionismo di Renzi che di ILVA ne sa quanto ne basta per riempire un messaggio su Twitter.
Nel frattempo si stanno verificando tra i lavoratori di alcuni reparti dell'ILVA situazioni gravi dal punto di vista sanitario, e PeaceLink ha chiesto che vengano fatto sui lavoratori dei biomonitoraggi per verificare i livelli di esposizioni alle sostanze neurotossiche (come il piombo) e cancerogene (come gli IPA).
http://www.peacelink.it/ecologia/a/41924.html
DOSSIER ILVA, i materiali utili e la documentazione integrale http://www.tarantosociale.org/tarantosociale/i/3571.html
DOSSIER ILVA PER AMNESTY INTERNATIONAL http://www.peacelink.it/ecologia/a/40358.html (in inglese)
ILVA, NEGLI ULTIMI DIECI ANNI. La cronologia fondamentale delle lotte dei cittadini http://www.peacelink.it/ecologia/a/40487.html
COSA (NON) HA FATTO IL SINDACO DI TARANTO
http://www.peacelink.it/ecologia/a/41923.html
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