Taranto Sociale

Lista Taranto

Archivio pubblico

Troppa diossina, ultimatum all'Ilva

«Se non ci diranno quando e come verranno ridotte le emissioni di diossina, daremo parere negativo all'Aia, necessaria per proseguire l´attività» attacca l´assessore Losappio. «La nostra valutazione si baserà unicamente sui dati ambientali e su quello che prevede la legge» dal ministero.
10 maggio 2008
Giuliano Foschini
Fonte: Repubblica

- Regione e ministero minacciano di far chiudere l´Ilva. A fare scattare la scintilla gli ultimi dati dell´Arpa, pubblicati nei giorni scorsi: secondo quanto rilevato dall´Agenzia regionale per l´Ambiente, le emissioni di diossina dai camini dell´Ilva sono raddoppiate nel giro di sei mesi. Le rilevazioni effettuate nel febbraio del 2008 sono state di 7 nanogrammi per metro cubo d´aria, mentre erano state rispettivamente di 2,4 il 12 giugno 2007, 4,3 il 14 giugno e di 4,9 il 16.

Sulla base di questi numeri, l´assessore Losappio nel corso del tavolo tecnico che si è tenuto giovedì all´assessorato all´Ambiente ha comunicato ai tecnici e all´azienda che «la Regione non esprimerà parere favorevole al rilascio dell´Aia se l´Ilva non dichiarerà di quanto e in che tempo intende ridurre le emissioni attraverso l´applicazione delle tecnologie più moderne.

Dopo tante promesse e rassicurazioni vogliamo vedere un cronoprogramma con date e quantità delle diossine». «Stiamo facendo il possibile» risponde l´azienda. «Stanno proseguendo le attività di sperimentazione per avere una riduzione delle emissioni: i primi benefici si dovrebbero vedere già alla fine del mese, a conclusione della campagna di monitoraggio. Stiamo infatti utilizzando additivi, come l´urea, per ridurre i fumi nocivi. Entro la fine del 2009 realizzeremo poi l´impianto completo».

L´Aia è fondamentale per la vita dell´Ilva. Senza quell´autorizzazione - che viste le dimensioni dell´insediamento viene data direttamente dal ministero dopo però aver ascoltato il parere della Regione - l´azienda non può lavorare a pieno regime. Per questo l´azienda ha prontamente rassicurato l´assessore Losappio sui loro interventi. Ma a leggere i dati dell´inquinamento di aria e acque, a Taranto non c´è certo da stare tranquilli.

«Questa è un´emergenza nazionale» ha tuonato il direttore generale dell´Arpa, Giorgio Assennato. Che chiede alle istituzioni il monitoraggio mensile delle diossine, la fissazione del valore limite delle emissioni di diossine di 0,4 nanogrammi per metro cubo d´aria e l´abbassamento del limite per le emissioni di polveri del camino dagli attuali 80 a 30 nanogrammi. La preoccupazione dei tecnici è lo specchio della paura della popolazione. A Taranto ci si ammala sempre più di tumore e per la prima volta un giudice ha chiesto di indagare sul nesso causale tra l´inquinamento e le malattie. Il gip Bina Santella ha ordinato al pm, respingendo la richiesta di archiviazione, di fare un supplemento di indagine sul caso di una donna ammalata di leucemia.

Articoli correlati

  • Si fa presto a dire
    Laboratorio di scrittura
    Cronaca della presentazione di un esposto sulle emissioni dell'ILVA

    Si fa presto a dire

    Il maresciallo comincia a scrivere. Sembriamo a buon punto. La felicità dura poco. Blackout elettrico. Il computer dei Carabinieri perde tutti i dati. Si ricomincia da capo. Così per tre volte mentre fuori si superano i quaranta gradi. L'esposto è proprio sulle vittime delle future ondate di calore.
    18 luglio 2024 - Alessandro Marescotti
  • La valutazione di impatto sanitario sulle emissioni di CO2 dell'Ilva
    Ecologia
    Comunicato stampa con allegati

    La valutazione di impatto sanitario sulle emissioni di CO2 dell'Ilva

    Sono di particolare importanza i dati dello studio “Il “mortality cost” delle emissioni di C02 di uno stabilimento siderurgico del Sud Italia: una valutazione degli impatti sanitari derivanti dal cambiamento climatico”. Al centro c'è la questione dell'impatto transfrontaliero e transgenerazionale.
    18 luglio 2024 - Redazione PeaceLink
  • Ex Ilva: diffida a ministro dopo sentenza Corte Ue, stop Taranto
    Ecologia
    Dopo la sentenza della Corte di Giustizia Europea su Acciaierie d’Italia

    Ex Ilva: diffida a ministro dopo sentenza Corte Ue, stop Taranto

    Le associazioni ambientaliste Genitori Tarantini e Peacelink hanno inviato una diffida al ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, e alla direzione Valutazioni ambientali del ministero, chiedendo di “volere immediatamente sospendere l’attività produttiva” della fabbrica di Taranto.
    11 luglio 2024 - AGI
  • Spiegazione della sentenza della Corte di giustizia dell'UE sull'ILVA
    Ecologia
    Piccolo Bignami per chi si fosse perso

    Spiegazione della sentenza della Corte di giustizia dell'UE sull'ILVA

    La Corte di Giustizia dell'UE ha stabilito che le autorità nazionali devono effettuare una valutazione degli impatti sulla salute umana prima di autorizzare l'ILVA. In presenza di gravi rischi per l'ambiente e la salute, devono sospendere le operazioni piuttosto che concedere proroghe.
    25 giugno 2024 - Redazione di PeaceLink
PeaceLink C.P. 2009 - 74100 Taranto (Italy) - CCP 13403746 - Sito realizzato con PhPeace 2.7.15 - Informativa sulla Privacy - Informativa sui cookies - Diritto di replica - Posta elettronica certificata (PEC)