Taranto Sociale

Lista Taranto

Archivio pubblico

Intercettato Girolamo Archinà

La talpa nella Digos

All’ispettore De Michele non sfuggiva nulla e comunicava ad Archinà
13 dicembre 2012
Gianluca Coviello (Tarantoggi)

La rete di Girolamo Archinà, responsabile delle relazioni esterne dell’Ilva fino all’esplosione del caso giudiziario riconducibile all’inchiesta “Ambiente Svenduto”, pare non avesse confini. Arrivava ovunque: dai parlamentari ai sindacalisti finanche un uomo della Digos. Raccoglieva informazioni tentava di condizionarne i comportamenti. La magistratura analizzerà e valuterà i risvolti penali, se ci sono, di relazioni che di certo interrogano sul piano etico e morale. Tra queste c’è anche quella tra Girolamo Archinà e Aldo De Michele, ispettore della Digos. Stando alla ricostruzione del Gip Patrizia Todisco, nel 2010 informava in più occasioni l’uomo dell’Ilva su ciò che accadeva in città e che potesse in qualche modo interessare lui e l’azienda. Lo fece, ad esempio, l’8 giugno quando, si legge nell’ordinanza, Archinà “apprendeva anche dall’ispettore di un incontro riservato che il Procuratore della locale Procura aveva avuto il pomeriggio precedente (cioè il 7 giugno 2010), presso la questura di Taranto, con il prof. Assennato”, direttore dell’Arpa Puglia. De Michele lo informa, inoltre, come si legge nell’ordinanza, “di avere captato che nel termine di trenta giorni era stata richiesta un’ulteriore relazione, in quanto erano ipotizzabili reati di disastro ambientale ed il Procuratore intendeva identificarne le persone fisiche responsabili”. L’uomo della Digos racconta tutto ciò che sa dell’incontro durante il quale ad Assennato erano state chieste ulteriori notizie circa i dati sulle emissioni di benzo(a)pirene da parte dell’Ilva. Di seguito il testo dell’intercettazione, considerata rilevante dagli inquirenti, dell’8 giugno tra De Michele e Archinà:

Girolamo Archinà

DE MICHELE: buongiorno! Scusa se ti disturbo?

ARCHINA’: dove stai?

DE MICHELE: in giro! Ma ieri che si è inventato il sindaco attraverso la stampa? Oggi trenta giorni.., che cosa è?
ARCHINA’: eh, si è inventato un’ordinanza!
DE MICHELE: ah! Ieri pomeriggio sai chi stava in Questura?
ARCHINA’: no!
DE MICHELE: Assennato!
ARCHINA’: e che stava a fare in Questura?
DE MICHELE: è stato convocato dal Procuratore Sebastio!
ARCHINA’: ah!
DE MICHELE: il quale gli ha chiesto anche a lui una relazione entro trenta giorni.
ARCHINA’: e com’è che stava... in Questura?
DE MICHELE: e... non lo so. L’ha fatto convocare il Procuratore in prima persona.
ARCHINA’: ah, e quindi là si sono visti?
DE MICHELE: il Procuratore e Assennato!
ARCHINA’: si, sto dicendo in Questura si sono visti?
DE MICHELE: si, si, si, e gli ha chiesto... una relazione. Adesso non so che tipo di relazione, entro trenta giorni.
ARCHINA’: uhm!
ARCHINA’: va buò, va buò, mentre...va buò, mentre...ieri pomeriggio c’è stato?
DE MICHELE: ieri pomeriggio alle quattro li ho trovati là, stava il Procuratore e Assennato.
ARCHINA’: uhm!
DE MICHELE: che stava facendo una lunga chiacchierata sulla relazione pubblicata da... Assennato.
ARCHINA’: uhm!
DE MICHELE: e poi gli ha chiesto ufficialmente per iscritto.., una relazione entro trenta giorni sulla.... non so sulla .... le emissioni del Benzo(a)pirene eccetera eccetera.
ARCHINA’: eh, eh, in che senso? Che significa? Cioè non...non lo sai qual è il... tenore?
DE MICHELE: no, ma io quello che ho sentito parlare di ... sfuggita di disastro ambientale, una cosa del
genere.
ARCHINA’: eh!
DE MICHELE: perché credo che la stia impostando la cosa sul disastro ambientale, hai capito? Perché lui vuole individuare, a Quanto mi è stato riferito, soggetti fisici, no? Che avrebbero potuto causare... ha parlato di grandi industrie in generale e in particolare a Ilva. omicidi colposi, disastri ambientali eccetera eccetera.
DE MICHELE: hai capito? Ecco perché secondo me la sta impostando in questo modo. 
ARCHINA’: uhm, va be’, a quel punto deve essere Assennato a confermare o no. 
DE MICHELE: eh bè certo! Ecco perché l’ha convocato.
ARCHINA’: uhm, eeee quindi...deve...
DE MICHELE: hai capito?
ARCHINA’: va buò, va buò.
DE MICHELE: questa è la situazione!
ARCHINA’: va buò! 

Per il gip non ci sarebbero dubbi: “Tali contatti – scrive - erano utili ad Archinà per l’acquisizione d’informazioni da poter utilizzare in favore dell’Ilva e dei suoi vertici. Ogni volta, infatti, che acquisiva notizie ritenute di rilievo, immediatamente le girava al “ragioniere” che a sua volta, assumeva le —opportune decisioni, concordandole con il medesimo Archinà”. Per ragioniere si intende Fabio Riva.
De Michele avrebbe informato l’Ilva anche di incontri e riunioni molto meno altisonanti rispetto a quelle del Procuratore della Repubblica. E’ il caso, ad esempio, di un appuntamento tra il Sindaco ed il Prefetto dopo la pubblicazione di una lettera del cartello di associazioni ambientaliste, riconducibile ad “Altamarea”, sulle emissioni delle cokerie. De Michele alza il telefono e racconta ad Archinà ciò che è riuscito ad intuire delle intenzioni del Sindaco che, proprio quel giorno, incontra il Prefetto: “Non sappiamo cosa gli ha detto il Prefetto, è incazzato (il Sindaco, ndr) anche per aver ricevuto quella lettera di Altamarea, tant’è che lui stasera sta varando un comunicato”, si legge nell’intercettazione del 29 aprile 2010. E quando il timore si sposta sul Consiglio Comunale e sul fatto che la questione possa essere tirata fuori da qualche consigliere, il confronto tra Archinà e De Michele su come muoversi diventa ancora più esplicito.
Si legge:

ARCHINÀ: ci sarà una riunione dei capigruppo di maggioranza alle otto
DE MICHELE: ah ...
ARCHINA’: quindi ...
DE MICHELE: ma per questa tematica? o per altre faccende
ARCHINÀ’: si, si, no, no, per altre faccende, ma anche per questo
DE MICHELE: ah.. allora mi aggiorni tu se hai notizie
ARCHINÀ’: se è, però no va beh al Consiglio Comunale mica ci posso andare!
DE MICHELE: no, noo, no.... no...
ARCHINÀ’: si, se domani mattina c’è qualcheduno dei tuoi che va, sicuramente 
DE MICHELE: purtroppo quelli che vanno là domani mattina, non sono scaltri ARCHINA’: ah... ho capito
DE MICHELE: è questo il problema! Che domani abbiamo anche lo sciopero di Teleperformance con 2.000 persone che sciopereranno...
ARCHINÀ: ma che staranno pure a Paiano di città, perché
DE MICHELE: ma non credo.. non credo..
ARCHINÀ: si discute un argomento all’ordine del giorno
DE MICHELE: una mozione della Lemma, però c’è un problema che il Sindaco, come si libera, andrà a Teleperformance, perché là dovrebbe andare anche Florido, Battafarano, Vico e forse anche Vendola dicono
ARCHINA’: no, no
DE MICHELE: ci credo poco, ci credo poco
ARCHINÀ’: no, Vendola non ci va, non ci va, fin quando non ci sarà, io ho parlato oggi 
DE MICHELE: io, se ho notizie ti chiamo io... se le hai tu, mi chiami tu..
ARCHINA’: va benee..
DE MICHELE: ok, va bene
ARCHINÀ’: ciao..
DE MICHELE: ci aggiorniamo, cia ciao

I contatti tra i due erano costanti e gli inquirenti hanno raccolto un lungo elenco di conversazioni durante le quali De Michele fornisce informazioni ad Archinà relativamente agli incontri ed ai colloqui che potevano errere utili agli uomini del siderurgico. Paticolarmente emblematica è l’intercettazione del 30 aprile 2010 quando l’uomo della Digos informa Archinà sulle iniziative del centro sociale Cloro Rosso e di Altamarea e, soprattuto, sulla manifestazione che si terrà sotto il Comune. Così gli inquirenti sintetizzano la conversazione: “Aldo dice a Girolamo che le riunioni di Alta Marea non si farà più al Cloro Rosso ma ancora non sanno dove farle. Aldo poi dice che le manifestazioni che si concluderà a Palazzo di Città il 29 e poi si incateneranno quelli di Alta Marea e Cloro Rosso a Palazzo di Città e poi è iniziata la campagna di scritta sui muri. Girolamo dice che la polizia dovrà seguirli e anche i carabinieri. Aldo dice che se lo fanno su edifici pubblici saranno denunciati invece su quelli privati si procede a querela di parte. Girolamo dice ha sentito la telefonata del nipote con lo zio. Poi dice che l’amico Micieli stava a Teleperformance. Girolamo dice che il nipote ha detto alle parrocchie di non dare il salone. Aldo dice che adesso queste notizie le farà pervenire al Prefetto - chiamata interrotta”. In seguito la polizia sequestra tutta l’attrezzatura ai ragazzi del centro sociale utilizzata fino ad allora per scrivere sui muri “città inquinata”. Contemporaneamente il Sindaco sgombra l’ex scuola Martellotta da loro occupata e trasformata in un centro di aggregazione autogestito. Di tutto ciò Archinà e De Michele si compiacciono al telefono. Ai cittadini rimane solo l’amara convinzione che quella scritta rappresentava, e rappresenta, una delle poche verità in un ambiente che, nella migliore delle ipotesi, è pieno di bugie e sotterfugi.


 

Articoli correlati

  • La diossina nel pecorino
    Processo Ilva
    Tutto comincia il 27 febbraio 2008 e così prendono avvio le indagini di "Ambiente Svenduto"

    La diossina nel pecorino

    Il formaggio era prodotto da un pastore che pascolava vicino all'ILVA. Viene consegnato, a spese di PeaceLink, in un laboratorio di analisi di Lecce. "Diteci quello che c'è dentro". Qualche giorno dopo arriva una telefonata allarmata dal laboratorio: "C'è la diossina".
    Repubblica
  • Condannato a 17 anni in primo grado è candidato alle elezioni comunali come capolista del PD
    Ecologia
    Nel processo "Ambiente Svenduto" sull'inquinamento ILVA

    Condannato a 17 anni in primo grado è candidato alle elezioni comunali come capolista del PD

    Trecento cittadine e cittadini scrivono a Enrico Letta perché prenda una posizione: "Abbiamo appreso dalla stampa che una delle persone condannata in primo grado a 17 anni viene adesso candidata per il PD in elezioni comunali che si svolgeranno in provincia di Taranto".
    12 settembre 2021 - Redazione PeaceLink
  • Ilva, Taranto vuole liberarsi dalla madre velenosa
    Ecologia
    Reportage

    Ilva, Taranto vuole liberarsi dalla madre velenosa

    Si è appena concluso il maxi-processo Ambiente Svenduto, di tale rilevanza storica che prima o poi verrà riconosciuta al pari dei maxi-processi palermitani contro la mafia. Incontro così una Taranto ferita, aqquartierata tra i suoi due mari, fra la polvere color ruggine del rione Tamburi.
    Gad Lerner
  • Dai veleni dell'Ilva al puzzo dell'inchiesta di Potenza
    Laboratorio di scrittura
    Occorre appoggiare questa inchiesta e farne una bandiera di onestà e di trasparenza

    Dai veleni dell'Ilva al puzzo dell'inchiesta di Potenza

    Che l'Ilva inquinasse lo si sapeva. Ma qui si arriva a un livello di manipolazione delle istituzioni inusitato. Un sistema di potere occulto - con manovre bipartisan - ha tentato di fermare a Taranto l'intransigenza della magistratura prima dall'esterno e poi dall'interno.
    15 giugno 2021 - Alessandro Marescotti
PeaceLink C.P. 2009 - 74100 Taranto (Italy) - CCP 13403746 - Sito realizzato con PhPeace 2.7.15 - Informativa sulla Privacy - Informativa sui cookies - Diritto di replica - Posta elettronica certificata (PEC)