Nel 1945 Harry Truman giustificò lo sgancio delle bombe atomiche sul Giappone in nome della sicurezza degli statunitensi. Nel 2005, 60 anni dopo, George W. Bush giustifica l'occupazione dell'Iraq con lo stesso motivo
Con la fine di un'era di grandi disordini Ieyasu Tokugawa riunificò il Giappone sotto il suo dominio, dando inizio a un'era di pace, fondata però sull'oppressione e l'isolamento.
Fu il capitano Robert Lewis, dopo aver verificato con un binocolo gli effetti della bomba sganciata su Hiroshima, a scrivere nel suo diario: "My God what have we done?". Nessun Presidente americano in carica ha mai visitato Hiroshima.
23 agosto 2004 - Redazione
La gru giapponese è un simbolo di pace a Hiroshima
Ecco la storia del pilota che, dopo lo sgancio della bomba atomica, non riuscì più a trovare la pace dell’anima. Famoso il suo carteggio con Günther Anders, il
grande filosofo tedesco che dedicò l'intera sua vita a lottare contro gli orrori di Auschwitz, di Hiroshima e di Nagasaki affinche' non potessero ripetersi mai
piu'.
9 agosto 2004 - Redazione
Il giornalista Junpei Yasuda e il militante pacifista Nobukata Watanabe sono in salvo
Secondo uno studio del prof. Marc Herold, docente di Economia all'Università del New Hampshire, sono stati più di 3500 i civili uccisi dai bombardamenti americani in Afghanistan. Lo studio del prof. Herold sottolineava come "l'elevato numero di morti civili afghani è una conseguenza diretta della decisione di impiegare principalmente bombardamenti aerei da alte quote, di colpire le infrastrutture urbane e di attaccare ripetutamente città e villaggi ad alta densità di popolazione"; é stata cioé "una scelta consapevole al fine di non mettere a rischio le vite di piloti e soldati americani e inglesi, sacrificando invece un numero elevatissimo di vite sul terreno: ma non dei loro nemici dichiarati, i Talebani, ma di civili afgani".
È arrivata, tramite la portavoce italiana Maria Elena Delia, la risposta alle minacce del governo israeliano, che ha definito terroristi i partecipanti alla Global Sumud Flotilla e promesso arresti e carcere duro per gli attivisti e la confisca delle navi umanitarie.
Care compagne e cari compagni della Global Sumud Flotilla, dalla Colombia, terra segnata dalla resistenza e dalla speranza, invio un abbraccio solidale a voi che, da diversi angoli del mondo, vi preparate a salpare verso Gaza nei prossimi giorni.
Durante il fine settimana dal 29 al 31 agosto, il porto di Barcellona è stato teatro di intense giornate di sostegno alla Palestina, organizzate per salutare la Global Sumud Flotilla.
Per tre giorni il Moll de la Fusta di Barcellona è diventato l’epicentro della solidarietà internazionale, con eventi, conferenze, workshop e concerti a sostegno della Global Sumud Flotilla, la missione civile più ambiziosa mai intrapresa fino ad oggi in direzione di Gaza.
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