Vengono costruiti titoli per generare un'accentuata percezione del rischio di invasione in assenza di dati oggettivi. Lo scopo è quello di generare paura e di modificare i sondaggi di opinione che oggi danno in vantaggio un'opinione pubblica contraria alla prosecuzione della guerra.
28 marzo 2024 - Alessandro Marescotti
Alcuni soldati stanno rompendo il silenzio e raccontano la verità
In un'era di Open Source Intelligence, gli analisti conoscono il campo di battaglia con grande precisione e costruiscono mappe digitalizzate. Ma alla gran parte dell'opinione pubblica viene fornita un'informazione orientata alla propaganda che non corrisponde alla realtà
20 dicembre 2023 - Alessandro Marescotti
Come viene costruita la percezione mediatica dei conflitti militari
La narrazione mediatica in ambito militare è un potente strumento per modellare le percezioni del pubblico e influenzare il sostegno o l'opposizione alle operazioni militari. La verifica delle notizie richiede tempo e attenzione, ma è fondamentale per non farsi manipolare da false informazioni.
11 ottobre 2023 - Alessandro Marescotti
La battaglia per influenzare la percezione della guerra in un'analisi del Washington Post
L'Ucraina aveva l'obiettivo di rompere le difese russe e avanzare. Tuttavia, la realtà sul campo ha dimostrato quanto sia difficile sconfiggere i russi che si avvalgono di trincee fortificate e di tattiche di "difesa elastica", in un ciclo incessante di avanzate e ritirate che frenano gli attacchi.
8 ottobre 2023 - Alessandro Marescotti
Il dilemma della verità nella controffensiva ucraina, un'analisi complessiva
La narrazione della guerra oscilla fra propaganda e verità. Emergono discrepanze tra le ottimistiche dichiarazioni di Kiev ("stiamo avanzando") e il pessimismo della Nato per via dell'esaurimento delle munizioni
Le operazioni psicologiche mirano a modificare le opinioni e il comportamento di avversari, amici e pubblico neutrale. La NATO ha sviluppato una strategia di operazioni psicologiche, informative e mediatiche. La Russia invia messaggi per demoralizzare i soldati ucraini e indurli alla diserzione.
19 giugno 2022 - Redazione PeaceLink
Si chiamano psyops (operazioni psicologiche) e servono a modificare la percezione della guerra
Mentre si parlava di una vittoria di Zelensky, in realtà in queste settimane accadevano tre cose terribili: boom di export per la Russia, carneficina dei soldati ucraini e avanzata delle truppe di Mosca. Un +90% di export di gas e petrolio con cui Putin può pagarsi la guerra per tutto il 2023
13 giugno 2022 - Alessandro Marescotti
Le operazioni psicologiche (Psyops) e la Public Information (PI)
In seno alla Nato si sono formate unità di Psyops che si occupano di propaganda, disinformazione e manipolazione dell'informazione. Molto importanti sono le cellule PI che informano il pubblico, per mezzo dei media, sulle attività che i militari intendono condurre
Si chiamano Psychological Operations (PsyOps) e servono a manipolare l'opinione pubblica. I principali obiettivi delle PsyOPs oggi sono (paradossalmente) proprio i pacifisti. Come reagire? Diventanto esperti di fact checking, entrando nel vivo delle informazioni militari per verificarle con sistematicità, con metodo e con una buona dose di dubbio.
10 maggio 2018 - Alessandro Marescotti
La bufala del raid missilistico per distruggere i "laboratori di produzione di armi chimiche" e i "depositi di armi non convenzionali"
Un esperto di cose militari ha chiarito: ""Gli americani non avrebbero mai colpito se ci fosse stato il rischio di provocare un disastro ambientale e una catastrofe umanitaria di cui poi sarebbero stati considerati responsabili dall’opinione pubblica interna e internazionale". Ma milioni di Homer Simpson hanno creduto nel raid dal cielo che distruggeva veramente le armi chimiche. Il danno prodotto dalla propaganda di guerra nell'opinione pubblica è incalcolabile. I cittadini sono stati considerati manipolabili a piacimento con missioni di guerra i cui effetti, se raggiunti, avrebbero provocato lo sterminio della popolazione che i raid si proponevano di proteggere.
Il fatto che - dopo il crollo del Muro di Berlino - il termine "rivoluzione" venga riutilizzato per la Siria è una evidente operazione di modifica delle percezioni. Con la guerra si può decidere di dare a gruppi di terroristi tagliagole la patente di rivoluzionari. Questo è un golpe linguistico.
PeaceLink scriveva stamattina su Facebook: gli operatori di Emergency stanno rispondendo alle domande. Ma da qui alla "confessione" ce ne vuole". Siamo di fronte ad una disinformazione che rientra nelle tecniche di manipolazione dell'opinione pubblica.
L’Archivio ha il fine di condividere la memoria di quanti hanno operato per rendere concrete le finalità ideali, sociali e civili da cui è nata la nostra Costituzione e che mettono al centro il valore universale della dignità umana.
Oggi, a ottant’anni dal 25 aprile 1945, la Resistenza assume un valore ancora più profondo. Qui trovate i frammenti di una storia locale, quella della lotta popolare a Voltana, ma anche tasselli di un mosaico più grande: la lotta collettiva per la libertà, per la dignità umana, contro l’oppressione.
Si ripropone qui un testo che fu scritto dal compianto maestro Francesco Silvagni per ricordare a Voltana, una frazione di Lugo di Romagna, il cinquantesimo anniversario della Liberazione dal nazifascismo.
Alcuni link proposti dall'ANPI. Che per gli 80 anni dalla Liberazione ha accentuato la propria visibilità online, con numerosi post sui vari Social, oltre che offrendo molte risorse nel web.
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