Intervista al portavoce della Monuc, la missione delle Nazioni unite nella Rdc che ha vegliato sull’andamento delle votazioni, Jean Tobie Okali. L’incognita dell’accettazione dell’esito
Percentuali altissime di elettori ai seggi nelle prime elezioni libere degli ultimi 40 anni. Oltre il settanta per cento di votanti. Una svolta storica per un Paese tormentato
Dopo la lunga dittatura di Mobutu e la guerra civile, per la prima volta in quarant'anni i cittadini della Repubblica democratica del Congo andranno a votare in elezioni «libere» Il favoritissimo è il «giovane Joseph» (il figlio di Laurent Kabila, il guerrigliero pigro che Che Guevara criticò nel suo anno in Congo), che non parla la principale lingua del paese ma ha il sostegno della «comunità internazionale». Gli sfidanti: l'ex guerriero Jean-Pierre Bemba, il banchiere della dittatura Pierre Pay-Pay, il c
Voto in Congo, comizio del presidente nella capitale che non lo ama. Scontri e mortiDopo 32 anni di dittatura di Mobutu e una sanguinosa guerra civile, domani urne aperte per eleggere capo dello stato e parlamento. Lo sfidante Bemba: se vince Kabila morte ai bianchi
Il gigante africano al voto Prime elezioni democratiche dopo quaranta anni. Domenica i cittadini dell'ex Zaire andranno a votare dopo 32 anni di dittatura e due guerre che hanno provocato 4 milioni di morti. Favorito l'attuale presidente di transizione, «pupillo» della comunità internazionale
Guardare insieme per ristabilire un ordine mondiale per l’Africa. Un monito alla pace dal vescovo di Kisangani. Prima delle elezioni da cui dipende la stabilità del Paese.
Man mano che le elezioni presidenziali si avvicinano, le decine di migliaia di bambini di strada del Congo rischiano di essere vittime di manipolazione politica e di danni fisici, secondo quanto scrive Human Rights Watch in un dossier pubblicato il 4 aprile 2006
Recentemente, dal 6 al 9 marzo 2006, Reporters Sans Frontieres (RSF) ha inviato una delegazione nella Repubblica Democratica del Congo (RDC) per dare sostegno ad un'organizzazione partner con sede a Kinshasa, Journalistes en Danger (JED) e per esortare le autorità a fare luce al più presto sul duplice omicidio del giornalista Franck Ngyke e di sua moglie.
Il nostro furgone percorre una strada dissestata di dossi e buche. Le automobili producono ininterrottamente un fumo nero che entra nei polmoni, negli occhi, nel naso e a cui tuttavia ci abitueremo nei giorni seguenti. Automobili senza fari, senza frecce, senza finestrini, senza porte, senza sedili, raschiate, sverniciate, ammaccate, sfondate, tra le quali all’improvviso, come un evento, sfrecciano inaspettati un pick-up fiammante delle Nazioni Unite o, semplicemente, un’auto nuova.
Situazione insostenibile: nella regione dell'Ituri Medici Senza Frontiere è costretta a chiudere. Dopo i sequestri di giugno e il protrarsi delle incursioni, la drastica decisione.
Quando ti senti solo (o sola) devi ricordare che vi sono "altri settemila" disposti a lottare con te. Costruendo reti elettroniche oggi li possiamo evocare...
A Kimbau non abbiamo elettricità. Il gruppo elettrogeno consuma benzina, e la benzina devi farla venire dalla capitale, distante 500 km di strada sterrata e quasi inesistente. Quindi due giorni di fuoristrada o due settimane di camion!
Per informazioni sulle nostre attività a Kimbau clicca su http://italy.peacelink.org/kimbau
3 marzo 2005 - Chiara Castellani
Vive povera con i poveri in un villaggio isolato nella savana
E' in Italia Chiara Castellani, dottoressa da anni impegnata al servizio degli ultimi. Sarà impegnata fino a marzo in un ciclo di incontri per raccontare il suo ospedale, tra pipistrelli e rinnovate speranze.
2 febbraio 2005 - Daniele Marescotti
Un filo elettronico che collegherà il mondo a Kimbau e viceversa
Da Kimbau, nel cuore del Congo, non giungono né lettere né telefonate (e neppure l'elettricità) ma solo i messaggi e-mail trasferiti con onde radio e grazie ad un piccolo gruppo elettrogeno collegato al computer della dottoressa Chiara Castellani.
Presentate come strumenti di difesa della popolazione, sono diventate invece con il tempo il mezzo per combattere e sconfiggere i russi. E così le armi hanno accresciuto le perdite in termini di vite umane invece di ridurle, svolgendo un ruolo opposto a quanto dichiarato in origine.
Battaglioni di "partigiani russi" che combattono per Kiev hanno varcato la frontiera e dichiarano di aver occupato tre villaggi russi vicini al confine ucraino. Ma chi sono e che idee politiche hanno?
La guerra, gli scacchi, due sconosciuti che si affrontano in una partita a distanza
La storia si preannuncia toccante e potrà servire a stimolare dibattiti e passi in avanti nella risoluzione dei vari conflitti, piccoli e grandi, "if you want it"
L'obiettivo di questo articolo è quello di individuare gli errori di Zelensky e della Nato e che hanno portato a rafforzare Putin invece che indebolirlo. Vi è poi il capitolo delle sanzioni che dovevano bloccare l'economia russa e fiaccarne la macchina bellica, cosa che non è avvenuta.
Arrestata nel 2014 mentre copriva una protesta degli indigeni maya, in qualità di operatrice dell’informazione comunitaria, la giornalista si è sempre battuta per i diritti della popolazione maya ch´ortí´, denunciandone gli abusi da parte dello stato guatemalteco.
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