Il gruppo di Berlusconi è interessato a Telecom, ma per arrivarci deve superare mille ostacoli. Può farlo con l’appoggio dell’economia (Montezemolo e De Benedetti) e dei Ds
Il grande terremoto televisivo sta sconvolgendo i media. E se il pubblico tradizionale non dà ancora segni di cedimento, altri modi di consumo, segmentati e personalizzati invadono il mercato. Il futuro è già qui
«Una televisione pubblica libera dal controllo dei partiti», la prossima riforma di Zapatero. Parla Angel García Castillejo del ministero della comunicazione spagnola
Nei negozi specializzati in elettronica sono già in vendita i set top box. L'incentivo statale promette un risparmio di 150 euro. Ma, a parte qualche sondaggio a cui si può partecipare da casa o qualche quiz, perché dovremmo acquistarlo adesso?
25 aprile 2004 - Donatella Della Ratta
Inchiesta, il digitale terrestre migliorerà il sistema televisivo? 2/ puntata
Il 31 dicembre 2006 si spegneranno le trasmissioni analogiche e si passerà alla nuova tecnologia. Ma la moltiplicazione dei canali è garanzia di libertà d'espressione o invece rischia di accentuare il duopolio Rai-Mediaset?
Le frequenze sono un bene pubblico e non proprietà privata di chi le occupa, come invece suggerisce l'anomalia italiana. Secondo gli esperti la nuova legge mette in evidenza questa tendenza e limita l'ingresso di soggetti terzi nel mercato televisivo
23 aprile 2004 - Donatella Della Ratta
Inchiesta, cos'è la televisione digitale terrestre? Prima puntata
L'indagine parte dai call center del ministero, della Rai e di Mediaset e arriva fino agli ingegneri che hanno studiato la nuova tecnologia
Interattività Grande enfasi è attribuita alle possibilità multimediali. Ma pochi in realtà intravedono una rivoluzione
Mentre la battaglia infuria e i soldati ucraini vengono spinti dal loro governo a una resistenza sempre più disperata, una domanda morale si impone: su Pokrovsk possiamo rimanere in silenzio come pacifisti o dobbiamo prendere posizione per la invocare la salvezza dei soldati ucraini?
Era contenuto nel programma “Aeromobili a Pilotaggio Remoto per l’Aeronautica Militare”. Un programma da 2,4 miliardi di euro che ha attirato l'attenzione degli analisti militari. Poi vi è stato un "errata corrige" del Ministero e la cifra è crollata di 31 volte. Ma i conti non tornano.
La sciagurata voglia di guerra delle classi dirigenti politiche italiane ed europee non corrisponde alla volontà di pace dei propri popoli. Crediamo che i ragazzi e le ragazze abbiano il diritto di pensare ad un mondo senza guerre esenza armi
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