Una posizione per qualcuno, "moderata", questa di Shorsh Surme, ma ugualmente interessante da riportare. E con un accenno di storia del "partito di Dio", gli Hezbollah.
Scrive Efrat Roman su Yedoth Aaronoth "Israele ha fatto di tutto affinché Gilad Shalit rimanga prigioniero". Anche di fronte agli appelli di Noam Shalit, padre del militare israeliano catturato lo scorso 25 giugno, il governo Olmert si è arroccato su di una posizione di intransigenza che rischia di precipitare il Medio Oriente nella catastrofe.
Il gesuita libanese Samir Khalil Samir, docente all'università di Beirut, a Genova per un'iniziativa contro gli integralismi organizzato dalla rivista Marea
Lo scorso 14 febbraio, Hariri, ex primo ministro del Libano (dal 1992 al 1998 e dal 2000 al 2004) è stato assassinato a Beirut. L’opposizione libanese, sostenuta dagli Stati Uniti e dalla Francia, ha accusato la Siria del crimine e ha chiesto il ritiro dei 14.000 soldati siriani dal Libano. Che convenienza aveva la Siria ad assassinare Hariri? Ci sono in gioco altri interessi che ci vengono nascosti? Mohamed Hassan, esperto del Medio Oriente, risponde a queste domande.
16 marzo 2005 - Intervista di David Pestieau e Luc Van Cauwenberghe
Reporters sans Frontiéres «Le autorità americane dovrebbero fare molta attenzione a non assimilare la lotta contro l'antisemitismo con la lotta contro il terrorismo»
Le reazioni del mondo arabo alla decisione della Francia che ha «oscurato» l'emittente televisiva di proprietà del partito libanese Hezbollah
Informazione e controinformazione, narrazione e contronarrazione, verità e bugie, correttezza nel comunicare le informazioni verificabili. Alcune linee guida e molti esempi su come fare mediattivismo pacifista. In allegato vi sono le slides.
PeaceLink partecipa come parte civile per chiedere giustizia e ribadire la dura condanna inflitta in primo grado ai responsabili del disastro ambientale di Taranto. Il processo coinvolge anche alcune figure chiave del mondo politico, fra cui l'ex presidente della Regione Puglia Nichi Vendola.
Di fronte al rischio di un'escalation suicida, i vari gruppi pacifisti nel mondo, a partire da quelli israeliani, hanno il compito di unire le voci e richiamare i governi a isolare Netanyahu. Ancora insufficiente è l'attenzione del movimento ecologista sui rischi nucleari della guerra
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