È stata giusta la guerra in Kossovo? E la guerra in Afghanistan è la stessa cosa di quella in Iraq? A sollevare il dubbio non un guerrafondaio ma un intellettuale liberal americano, Michael Walzer.
Lanciamo il dibattito con i primi interventi di Thomas Casadei, Maurizio Viroli e Pietro Scoppola.
L’Europa si prepara a diventare una vera potenza globale. Multilaterale e non unilaterale. Di pace e non di guerra. Ma con un suo esercito. Per ragioni di politica ma anche di mercato. A confronto Giuliano Amato, Filippo Andreatta e Luisa Morgantini.
Circa 150 mila persone, secondo gli organizzatori, hanno partecipato alla fiaccolata indetta dal Comune di Roma Roma in corteo per Beslan. Alla manifestazione protagonisti i bambini. Tra la folla anche politici e i rappresentanti religiosi ebraico e islamico.
Nella guerra e nelle torture non c’è proprio nulla di cristiano…E non si può imputare la responsabilità di quanto di più brutale accade in Iraq solo ai “soldati inferiori”.
Con il pensiero rivolto ai tre italiani sequestrati in Iraq e alle vittime di tutte le guerre e le violenze, scrivo una lettera aperta che non so come recapitare ai destinatari, perché purtroppo sono troppi.
Il "popolo della pace" si è rimesso in marcia con tre "carovane arcobaleno", che hanno attraversato le principali città italiane per convergere a Roma il 20 marzo, dove l'anniversario dei bombardamenti sull'Iraq verra' commemorato con un imponente corteo pacifista. Ma è proprio vero che queste iniziative sono "pervase di antiamericanismo", come hanno sostenuto molti autorevoli opinionisti? Sembra di no, dal momento che la marcia del 20 marzo è stata una iniziativa organizzata su scala mondiale proprio a partire dai pacifisti statunitensi.
Erano stati avvertiti. Aznar, Blair e Bush erano stati avvertiti da quelli che erano sempre stati i loro alleati - Francia, Germania e molti altri, per non parlare degli arabi - che la crociata contro Al Qaeda avrebbe potuto ritorcersi contro di loro nel modo più crudele.
16 marzo 2004 - Robert Fisk - trad. Patrizia Messinese
La politica della guerra preventiva e permanente ha finito per rendere più insicuro e fragile questo nostro pianeta, dando alimento alla follia terroristica.
Qualcuno (Guzzanti) ha subito accusato pacifisti e nonviolenti come se fossero vicini ai terroristi perché rifiutano la guerra come provvedimento antiterrorismo. Ma noi sappiamo - e i fatti purtroppo lo dimostrano - che la guerra ripete, conferma e accresce il terrorismo. Noi condanniamo la guerra perché è un altro terrorismo, uccide e tormenta innocenti, moltiplica ingiustizia e violenza.
13 marzo 2004 - Enrico Peyretti
La società civile in prima fila nella lotta ai terrorismi e nel rifiuto della guerra
Flavio Lotti: "La condanna di questi atti aberranti deve essere ferma, netta e unanime, così come ferma, netta e unanime deve essere la reazione di tutte le donne e gli uomini amanti della pace".
No al terrorismo scegliendo la vita. Ad una società che ci chiede di uccidere o morire l’unica risposta è: VOGLIO VIVERE, VIVERE PER AMARE, NON PER ODIARE, VIVERE PER DONARE.
L'ha voluto il Dipartimento per la Homelad Security, scoprendo che sono numerose le agenzie e le aziende a rischio. Il problema principale è nelle comunicazioni incrociate tra soggetti diversi
26 novembre 2003 - Punto Informatico
L' imam Bakri da Londra: così ogni giorno parlo ai militanti di tutto il mondo Per i mass media gli attentati sono «la resistenza», Saddam è ancora «il presidente»
LA CATENA DEL TERRORE. INFORMAZIONE E PROPAGANDA Un portavoce di Bin Laden ha appena annunciato la nascita dell' Università online per le Scienze del Jihad.«Gran parte di chi arriva in Iraq per combattere ha 20 anni e non è mai stato in un campo di addestramento»
Non ci può far certo gioire la constatazione che quanto avevamo previsto, al termine della vergognosa operazione militare compiuta in Iraq, ha trovato ormai da mesi forma compiuta nel desolante stillicidio quotidiano di vittime militari.
I pacifisti per tutta la durata della guerra sono stati considerati da alcuni giornali come utili idioti al servizio di Putin, se non addirittura suoi complici. Oggi si scopre che i veri filoputiniani sono stati coloro che hanno puntato tutto sulla guerra che Zelensky e la Nato stanno perdendo.
Questo libro parla di donne coraggiose che da anni hanno creato una rete di solidarietà e di cittadinanza attiva per difendere i loro figli. Il libro racconta le loro esemplari iniziative contro l'inquinamento dei territori e la difesa della salute dei loro figli e di tutti noi.
Il raduno è previsto alle 16.30 nel piazzale Bestat. La manifestazione è organizzata dalle associazioni riunite di Taranto, a cui aderiscono i principali movimenti ambientalisti del territorio, ordini professionali e studenti
Il mondo che i ragazzi desiderano vedere ha bisogno del nostro esempio. Se noi li tradiamo, e spesso li tradiamo, diventeranno impermeabili a quanto di meglio la storia ci ha consegnato. Diventeranno scettici e disincantati. Anche cinici. Ma dobbiamo essere noi il cambiamento che dia loro fiducia.
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